Palazzo Bricherasio
Torino
via Teofilo Rossi (angolo via Lagrange)
011 5711811 FAX 011 5711850
WEB
Arte Buddhista Tibetana
dal 16/6/2004 al 19/9/2004
011 5711811 FAX 011 5711800
WEB
Segnalato da

Fondazione Italiana per la Fotografia




 
calendario eventi  :: 




16/6/2004

Arte Buddhista Tibetana

Palazzo Bricherasio, Torino

Dei e demoni dell'Himalaya. La mostra – una delle piu' complete finora presentate in Italia - offrira' al pubblico oltre 200 oggetti che permetteranno di avvicinarsi all'affascinante cultura tibetana e di approfondire anche quegli aspetti di attrazione per gli elementi esoterici e rituali che spesso vengono alla mente quando si parla del Paese delle Nevi. In occasione della grande esposizione, la Fondazione Italiana per la Fotografia in collaborazione con Studio Immagine (Milano) propone in prima assoluta in Italia, la mostra della fotografa americana Sheila Rock.


comunicato stampa

Dei e demoni dell'Himalaya

Il Tibet, paese così geograficamente distante da noi, e l'arte buddhista così lontana per la nostra mentalità occidentale, sono i protagonisti della mostra che dal 18 giugno al 19 settembre 2004 sarà ospitata nelle sale di Palazzo Bricherasio.

La mostra – una delle più complete finora presentate in Italia - offrirà al pubblico oltre 200 oggetti che permetteranno di avvicinarsi all'affascinante cultura tibetana e di approfondire anche quegli aspetti di attrazione per gli elementi esoterici e rituali che spesso vengono alla mente quando si parla del Paese delle Nevi.
Il fascino, la solennità, il mistero e la spiritualità di questo popolo non possono infatti essere disgiunti dalle manifestazioni artistiche: lo scopo fondamentale dell'arte è lo stesso del buddhismo e cioè la liberazione dell'uomo dal dolore e dalla sofferenza con il raggiungimento dell'Illuminazione, stato superiore di conoscenza della realtà trascendente.

Il nucleo più importante del percorso espositivo, che andrà a costituire una delle sezioni del nuovo Museo di Arte Orientale - la cui apertura è prevista nella nostra città per il 2006 - è dato dalla ricca collezione di Thang-ka (tempere su tela), di tavole lignee intagliate e dipinte (copertine dei volumi del Canone Buddhista) e di sculture in varie leghe a base di rame, a volte impreziosite da aggiunte di argento, oro e gemme incastonate.

Un altro notevole gruppo di opere è quello della Nyinjey Lam Collection, di proprietà privata, ma in deposito presso l'Ashmolean Museum di Oxford, che comprende circa ottanta piccole preziose sculture in rame, bronzo, argento e oro databili dal IX al XVI secolo, di grande rarità ed elevata qualità estetica.
Tra le sculture saranno presentati alcuni pezzi di particolare importanza:

- un Buddha in rame dorato, seduto nella posizione del loto e nell'atteggiamento del momento che precede l'Illuminazione. Si tratta di un'opera del XIII secolo, alta 60 cm., di squisita fattura;
- una grande statua di Bodhisattva in bronzo dorato, con il marchio dei laboratori imperiali cinesi del periodo Yongle (XIII secolo), opera di assoluta rarità proveniente dal Museo Cernuschi di Parigi;
- una statua in rame dorato proveniente da uno dei 18 stupa del grande centro monastico di gDan-sa-mthil, completamente distrutto durante la rivoluzione culturale. Sono note tre sole altre statue di questa provenienza, una delle quali nel Musée Guimet di Parigi e le altre due in collezioni private non accessibili.

Tra le numerose thang-ka sarà presentato anche un importante màndala – disegni che descrivono straordinari cosmogrammi, con la raffigurazione idealizzata dell'universo – e alcune thang-ka nere, rappresentazioni delle divinità terrifiche, del pantheon tibetano. Sarà inoltre esposta una grande pittura parietale dedicata a Padmasambhava, il principale fra i maestri che introdussero concezioni e pratiche del Tantrismo in Tibet.
Inoltre i visitatori potranno ammirare il testo completo di un volume del Canone Buddista Tibetano dell'inizio del XV secolo, scritto in oro su grandi fogli di colore blu-nero, con 12 miniature a colori. Il volume consta di 374 fogli compressi fra due copertine lignee intagliate e dorate.
Un itinerario, dunque, che permetterà di conoscere in maniera più completa questa civiltà e la sua cultura, oggi non più circoscritta solo tra le vette himalayane, ma dispersa nel mondo con i suoi contenuti universali.

All'interno della splendida cornice delle sale storiche è allestita la preziosa mostra della fotografa americana Sheila Rock, che dopo i successi di Londra e New York approda in anteprima in Italia. La Fondazione Italiana per la Fotografia in collaborazione con Studio Immagine, Milano, presenta Sera. La via del monaco tibetano progetto realizzato all'interno del Sera Monastery, uno dei più antichi monasteri buddhisti. Lo sguardo attento e discreto di Sheila Rock ci rende partecipi di momenti sacri e quotidiani, attimi dedicati al gioco e momenti di preghiera. In una parola il ritmo e il respiro della filosofia buddhista vissuta giorno dopo giorno, immutata nei secoli.
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LA VIA DEL MONACO TIBETANO
Fotografie di Sheila Rock

a cura di
Fondazione Italiana per la Fotografia
in collaborazione con
Studio Immagine, Milano

Palazzo Bricherasio
18 giugno – 19 settembre

In occasione della grande esposizione sull'Arte in Tibet Arte buddhista tibetana. Dei e demoni dell'Hymalaya, la Fondazione Italiana per la Fotografia in collaborazione con Studio Immagine (Milano) propone in prima assoluta in Italia, la mostra della fotografa americana Sheila Rock. Prodotta appositamente per gli spazi di Palazzo Bricherasio, il progetto arriva a Torino dopo i successi di New York e Londra.

Benvenuti al Sera Monastery! Benvenuti nella Jewel Community!
Benvenuti nella sede pulsante del pensiero buddista!
Trovate conforto nella vitalità intellettuale della gentilezza, nella pratica della compassione, nel permanere della saggezza!
Possiate non disperdere la ricchezza della vostra umana natura!
Possiate tutti avere buona sorte, avere l'occasione di raggiungere le vostre più alte potenzialità e utilizzarle affinché lascino un segno nella vostra vita.

Realizzato con il consenso del Dalai Lama e corredato dal bellissimo catalogo edito dalla Columbia University Press (New York) con prefazione di Robert Thurman, docente di Studi Indo-Tibetani alla Columbia, il lavoro della Rock ha avuto inizio nel 1998 ed è incentrato sulla vita del Sera Monastery: tra i primi tre storici monasteri sorti nel XV secolo nei dintorni di Lhasa. Nei primi 30 anni di occupazione cinese il Monastero ha subito numerosi attacchi a cose e persone ed è stato completamente raso al suolo dai bombardamenti del 1959 conseguenti ad una ribellione dei monaci buddisti in tutto il Tibet. I pochi superstiti hanno ricostituito il nucleo centrale di Sera nella regione di Mysore nell'India meridionale e ad oggi Sera Jey ospita circa 5000 monaci, alcuni di loro provengono dall'antico monastero tibetano, distrutto a 500 anni dalla sua nascita, mentre alcuni non hanno mai avuto legami con la cellula originaria.

Dall'introduzione del Buddhismo in Tibet da parte dell'imperatore Songzen Gampo (597– 649) alla costruzione dei primi monasteri, passarono oltre 150 anni.
Figura fondamentale nella diffusione del buddhismo fu quella del monaco Tsong Khapa (1357-1419). Nel 1409 egli fondò il Ganden Monastery a poche ore da Lhasa che ospitava 5.500 monaci e nel 1416 il suo più stretto discepolo Jamyang Chojey fondò il monastero di Drepung che, al momento dell'invasione cinese nel 1950, ospitava 12.000 monaci. Un altro importante discepolo di Khapa, Sakya Yeshi tre anni più tardi (1419) fondò il Sera Monastery dove Khapa era solito ritirarsi e dove compose il suo più importante trattato filosofico 'L'Essenza della vera Eloquenza'.
L'influenza della disciplina di Khapa e dei suoi discepoli fu così forte che in breve tempo i monaci dei tre monasteri attorno a Lhasa erano più numerosi della popolazione della capitale, dando origine al periodo più noto come Rinascimento Tibetano (attorno al XV secolo).

I monaci di Sheila Rock, sono attori di un antico teatro che ruota attorno al grande interrogativo della vita e della morte, della fine come definitiva e infinita liberazione.
Guardare queste immagini è entrare in uno spazio in cui gli opposti si toccano e si conpenetrano: un luogo sacro e nel contempo vivifico, trascendente ma terreno, intriso di serenità umana e divina, di intelligenza e sensibilità ordinarie e extra-ordinarie.
La forte partecipazione che sottende ogni scatto della fotografa americana, fa di questa mostra e dello spazio espositivo che la ospita, un luogo di riflessione in cui è 'sano' lasciarsi catturare da suggestioni diverse e così universali e da cui traspare il più semplice degli inviti: 'Fermati, fai un passo indietro, guarda criticamente ai tuoi programmi, cerca e trova ciò che realmente vuoi dove realmente è'.

Sheila Rock vive e lavora a Londra. Il suo lavoro è stato pubblicato sulle principali riviste internazionali. Le sue fotografie sono entrate nella collezione permanente della National Portrait Gallery di Londra. Il progetto sul monastero di Sera, iniziato nel 1998, è stato esposto con grande successo di critica e pubblico alla Tibetan House di New York, alla Photographers Gallery di Londra e presso la June Bateman Gallery a New York nel 2004.
Le stampe di questa mostra sono state e prodotte specificamente per gli spazi di Palazzo Bricherasio, secondo la scelta dell'artista.

Inaugurazione: 17 giugno, ore 19.00

Orari: lunedì chiuso
da martedì a domenica 15.30-22.30
giovedì 10.30-22.30

Ingresso: intero 6,50 euro - ridotto 4,50 euro

Sede: Palazzo Bricherasio, via Lagrange 20 Torino

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