I segni di un rinnovamento. La mostra si articola attraverso la sezione dei dipinti e della grafica, tralasciando volutamente le sculture. Quaranta pezzi che documentano significativamente con i suoi intrighi di linee, colori, con i suoi materiali consunti 'da lungo tempo intrisi di umanita'' come affermava Apollinaire, il dramma dell'uomo contemporaneo.
I segni di un rinnovamento
di Silvia Guidi
Per impostare una critica rigorosa su Giovanni Aiello credo sia necessario soffermarsi sull'apparente antinomia delle due correnti cui l'arte di Aiello fa riferimento: il neorealismo sociale e l'art autre. In realtà la differenza è solo formale non concettuale poiché il messaggio espresso in entrambi gli indirizzi pone l'enfasi sul disagio dell'uomo nei confronti della storia. Nella prima fase protagonisti sono i contadini, duramente provati dalla fatica del lavoro rurale, gli emerginati, con la loro solitudine, nella seconda è l'angoscia della vita espressa con violenza agressiva attraverso il contrasto tra forze opposte (nero e rosso, nero e bianco). Famose sono le sue 'sciabolate' nere che producono una griglia di segni che esclude la possibilità di penetrare il quadro in profondità . L'uso di materiali eteròcliti come la plastica bruciata, il ferro saldato rozzamente, il legno, il cellophane accentua la drammaticità che non è istintiva come nell'action painting ma è resa con un linguaggio equlibrato, ponderato. Con la tecnica della 'combustione' la coscienza del dolore giunge poi a 'ferire' la materia .
L'informale è un punto di arrivo per Aiello, che esaurito il suo interesse in campo realista, tenta e sviluppa altri modi di espressione guardando Alberto Burri, Willem De Koonong, Franz Kline, Jackson Pollock. Le fonti cui attinge sono interpretate comunque con una sensibilità e un moto dell'anima particolarissimi: si potrebbe dire che le opere di Aiello non sono mai né totalmente pittoriche né totalmente scultoree poiché sovente la sua plastica è policroma come la tela tende al bassorilievo.
La mostra che presentiamo al Centro per l'Arte Otello Cirri si articola attraverso la sezione dei dipinti e della grafica, tralasciando volutamente le sculture. Quaranta pezzi che documentano significativamente con i suoi intrighi di linee, colori, con i suoi materiali consunti 'da lungo tempo intrisi di umanità ' come affermava Apollinaire, il dramma dell'uomo contemporaneo.
Inaugurazione sabato 26 ore 18.00.
Presentazione di Dino Carlesi. Catalogo in mostra a cura di Dino Carlesi e Silvia Guidi
Info: da martedì a domenica
10.00/12.30 – 16.00/19.30
Tel. 0587/57282
Centro per l'Arte Otello Cirri, Via della Stazione Vecchia, 6 Pontedera (PI),