Venti olii su tela dell'ultimo periodo in cui il 'figurale' come racconto e come tecnica espressiva viene proposto in tutta la propria unita' esplicativa.
ODALISCHE
Questa esposizione raccoglie venti olii su tela dell'ultimo periodo in cui il ''figurale'' come racconto e come tecnica espressiva viene proposto in tutta la propria unità esplicativa. La rassegna è imperniate su la serie tematica delle figure femminile orientaleggianti tematica apparentemente semplice, ma che nasconde simbologie e metafore.
Il colore e la sintesi figurativa sono nella pittura di De Santis estremi fondamentali. I colori vengono usati puri donando all’espressività una forza inconsueta che racchiude una intensità emotiva particolarmente forte, mentre il racconto acquista nella sintesi della forma una dimensione nuova. Fedele al manifesto del Realismo/Astratto, l’artista costruisce le proprie opere attraverso un susseguirsi di piani autonomi che nel loro insieme conferiscono al quadro una profondità ed un ordine di sapore antico.
Ha scritto Alberico Sala '' La riflessione tocca la costanza del lavoro di De Santis, la ricerca senza esagerati ossequi, o inerti filtrazioni, controllate sempre dalla sua cultura figurativa, dalla sperimentazione personale, aperta al contributo degli altri, e resa più viva dal privilegio del dubbio. Così i riferimenti estetici che si possono cogliere lungo il suo percorso, dalla genesi informale, con la predilezione per la natura morta e il paesaggio, la memoria della costruttività cèzanniana, alla nuova figurazione, non sono mai di stretta, ortodossa osservanza. Appaiono, piuttosto, come momenti di analisi, atti di un processo creativo in fieri, aspetti di un work in progress, che persegue una soluzione autonoma, insieme tematica e formale. Un esito di ''buona pittura'', per citare la definizione di un vero pittore, il bergamasco, maestro della Carrara, Trento Longaretti, che rendeva, già anni fa, omaggio alla ''intensità cromatica, unita ad una larghezza compositi va nei paesaggi inventivi, per nulla descrittivi, anzi evocativi, fantastici liberissimi'' di Antonio De Santis. Concludeva che egli era ''sulla strada giusta''. La strada che passa attraverso i ''ponti di passaggio'' annunciati da Campana, e ha portato De Santisa questa più recente stagione figurale, in cui, come è stato giustamente osservato, è l'indagine psicologica, la partecipazione esistenziale a determinare la forma, la stessa materia pittorica. Bisogna aggiungere l'influenza del colore, preminente nel veneziano Antonio De Santis. Introspezione psicologica e tensione cromatica strutturano le sue opere .La deformazione diviene rivelazione ed allarme, l'assenza una denuncia. Gli echi letterari si affollano. Ma, la pittura di De Santis ha in sé ragioni specifiche per giustificarsi. Nè vanno dimenticati i contributi dei disegni, in cui l'ideagerminante si manifesta, annuncia il dipinto. Dunque, il nostro artista, è sulla ''strada giusta''; con le carte e le tele in regola.
''.
NOTA BIOGRAFICA
Antonio De Santis nasce a Venezia nel 1950. Si trasferisce nella bergamasca negli anni Sessanta. Conseguita la Maturità Scientifica a Faenza si iscrive alla Facoltà di Filosofia alla Cattolica di Milano.
Inizia dipingere giovanissimo frequentando studio del pittore Ermenegildo Rondina a Mestre. Dopo un periodo figurativo inizia una lunga parentesi di ricerca nell’ambito della pittura astratta che sfocerà nel Manifesto del Realismo/Astratto del 1979.Inizia ad esporre nel 1965 partecipando ad importanti rassegne ed allestendo mostre personali in Italia ed all’estero. Le sue opere sono collocate presso collezioni pubbliche e museali in Italia ed all’estero tra cui la Biblioteca di Alzano Lombardo (Bg), Provincia di Bergamo,Comune di Vertova (Bg), Comune di Faenza, Archivio Storico Arte Contemporanea Biennale di Venezia, Raccolte Vaticane, Pinacoteca Accademia Tadini di Lovere (Bg), Museo d’Arte Historico Pedagogico di S. Paolo del Brasile, Comune di Lurano. Documentazione sull’attività artistica di De Santis sono raccolti presso l’Archivio della Biennale di Venezia, Archivio Storico Arte Contemporanea Museo Bandera di Busto Arsizio, Kunsthistorisches Institute di Firenze.
Show Room Archietture e Sistemi - via Trecourt,3 - Bergamo - tel.035 255977
Orari da lunedì a sabato - dalle 9,30 alle 12 e dalle 15,30 alle 19