Marylin per sempre, la mostra comprende 15 decollages. E' un rapporto di odio-amore quello che si stabilisce tra Rotella, le sue immagini e i suoi gesti. Non e' facile, infatti, immaginare di avvicinarsi a un simbolo riconosciuto della sensualita', qual e' Marylin, e strapparne brandelli, fare a pezzi l'intorno, cancellarne delle parti, deturparne la figura. L'oltraggio che Rotella procura a Marylin e' una dichiarazione d'amore. Non e' un caso che la 'svolta' per Rotella avvenga attorno al 1960, quando l'artista gia' adottava la tecnica del 'decollage' da molti anni
MARYLIN PER SEMPRE
Catalogo a cura di Marco Meneguzzo
PREARO EDITORE
La mostra comprende 15 décollages realizzati da Mimmo Rotella
E' un rapporto di odio/amore quello che si stabilisce tra Mimmo Rotella, le sue
immagini e i suoi gesti. Non è facile, infatti, immaginare di avvicinarsi a un
simbolo riconosciuto della sensualità , qual è Marylin, e strapparne brandelli,
fare a pezzi l'intorno, cancellarne delle parti, deturparne la figura. Il gesto
è quello del vandalo, che di notte si avvicina ai cartelloni male incollati e
cammin facendo ne strappa con noncuranza e con un pizzico di gioia una striscia,
trasformando un manifesto in una dichiarazione di rabbia, di "sfregio", forse
anche di disagio e persino di rivolta (anche se questa è una parola grossa...):
eppure, chi non ha mai provato questo impulso?
L'impressione è quella di una pratica vagamente sadomasochista, insita però in
ciascuno di noi, e che Rotella ha in un certo qual modo codificato, palesato
(compito dell'arte è rendere visibile l'invisibile, diceva uno molto lontano da
Rotella, Paul Klee...), e quindi elaborato e resa accettabile.
L'oltraggio che Rotella procura a Marylin è una dichiarazione d'amore.
Non è un caso, a questo proposito, che la "svolta" per Rotella avvenga attorno
al 1960, quando l'artista già adottava la tecnica del "décollage" da molti anni:
durante gli anni Cinquanta, però, il suo interesse e la sua personalissima
tecnica producevano opere in cui predominante era, per così dire, la "poetica
del frammento", nel senso che il decollage, per quanto innovativo nei materiali
e nell'oggettualità , andava a toccare soprattutto questioni espressive legate
alle problematiche dell'Informale. Quando invece attorno al Sessanta nei suoi
lavori appare l'immagine - e quell'immagine, quelle icone del divismo e del
sogno popolare - l'accento si sposta decisamente non soltanto verso
l'immaginario pop, ma l'opera si carica anche di una specie di surplus
psicologico. L'artista, cioè, agisce su due livelli: quello superficiale della
fantasia pop, del mito di massa, e quello profondo, individuale, psicologico,
pulsionale.
La grande intuizione di Rotella - che ne ha giustamente decretato il successo -
sta nella sensazione di immedesimazione che ciascuno di noi prova di fronte alle
sue opere: il suo desiderio è il nostro, e quegli strappi avremmo potuto farli
noi.
Immagine: Mimmo Rotella, Il grido di Marylin, tecnica decollage su tela, 2004
OPENING venerdì 24 settembre, ore 18:30
Galleria MYCOLLECTION, Via Sottoriva 12, 37121 Verona
Orario galleria 10-13 16-20