L'esposizione '25 anni ai Gasperini' rappresenta un momento importante della storia artistica di Gianfranco Asveri: e' l'occasione per mostrare e ripensare a un quarto di secolo di lavoro di un artista lontano da giochi e opportunismi tutt'altro che infrequenti nel mondo dell'arte; una figura indipendente ma non per questo estranea al contesto artistico italiano.
25 anni ai Gasperini
a cura di Martina Corgnati
mostra promossa dalla Fondazione Stelline con i Patrocini della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Milano
La Fondazione Stelline promuove la mostra antologica di Gianfranco Asveri '25 anni ai Gasperini', che si inaugura mercoledì 15 settembre alle ore 18.30, presso la Sala del Collezionista del Palazzo delle Stelline di Milano. L'esposizione '25 anni ai Gasperini' rappresenta un momento importante della storia artistica di Gianfranco Asveri: è l'occasione per mostrare e ripensare a un quarto di secolo di lavoro di un artista lontano da giochi e opportunismi tutt'altro che infrequenti nel mondo dell'arte; una figura indipendente ma non per questo estranea al contesto artistico italiano.
Nato a Fiorenzuola d'Arda nel 1948, Asveri vive e lavora sulle colline piacentine, ai Gasperini appunto, isolato, circondato dai 'suoi' cani e dai 'suoi' campi. Non ha fatto accademie né studi di alcun tipo, ma, dopo un'infanzia e un'adolescenza difficile, nel 1969 ha cominciato a dipingere, trovando nella pittura una ragione di vita ed elaborando uno stile molto intenso e personale, dai colori accesi e una speciale pienezza narrativa: le sue sono immagini che raccontano storie, momenti di vita, sguardi, affetti.
Inizialmente sono i paesaggi familiari delle colline emiliane e le nature morte a catturare il suo sguardo. In quella fase i colori della terra nativa - i fanghi, il colore dei campi di grano, i grigi dei cieli autunnali – campeggiano sulla tela; successivamente il segno diventa figura e personaggio spesso quasi stilizzato.
Alla fine degli anni ottanta, queste figure solitarie e tormentate scompaiono per lasciare il posto ai cicli dei racconti, delle composizioni e, poco più tardi, degli incontri, scenari umani e teatrali all'interno dei quali, contro quinte immaginarie di colore simili a piccoli palcoscenici, si stagliano figure dalle teste a mezzaluna, come delle maschere.
Verso la metà degli anni novanta giungono momenti più sereni per l'artista, il cui vissuto esistenziale si è posto sin da principio in un rapporto diretto con la poetica pittorica, facendo sì che una nuova atmosfera di fiducia e gaiezza ne pervada le tele. E' questa l'epoca degli incontri senza motivi e dei teatrini, due cicli di opere in cui, su quinte cromatiche più accese e gioiose, un universo grottesco di animali domestici si mescola alle figure umane.
Sono vere e proprie narrazioni che riescono a convogliare intorno a sé un clima di spontaneità e tenerezza e che ritroviamo in tutti i cicli di lavori successivi, fino ad arrivare al ciclo di opere più recenti, che segna un importante ritorno del paesaggio.
In occasione di questa mostra, curata da Martina Corgnati, verrà pubblicato un catalogo antologico.
Uffici stampa
Fondazione Stelline/Alessandra Klimciuk
tel. 02.45462.437; fax 02.45462.432
Cristina Ghisolfi Guazzone 02/89408401
Informazioni al pubblico
Fondazione Stelline, tel. 02 45462.1
Inaugurazione: mercoledì 15 settembre 2004, ore 18.30
orari: lunedì 14-19; da martedì a sabato 10-19 (chiuso domenica)
ingresso libero
PROMOTORI Fondazione Stelline
CURATORE Martina Corgnati
CATALOGO Spirale Arte euro 23,00 (prezzo in mostra euro 18,00)
SEDE Fondazione Stelline – Sala del Collezionista
Milano – corso Magenta 61