Andrea Caretto
Raffaella Spagna
Tatiana Festi
Helga Franza
Armida Gandini
Federico Lanaro
Carla Mattii
Bruno Muzzolini
Dario Neira
Federico Solmi
Tonylight
Luciana Littizzetto cambia casa. Abbandona la casa dove ha vissuto per 5 anni e si trasferisce in un altro quartiere di Torino. E' cosi' nata l’idea di coinvolgere il gallerista Fabio Paris proponendogli di organizzare una mostra con 10 giovani artisti. Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Tatiana Festi, Helga Franza, Armida Gandini, Federico Lanaro, Carla Mattii, Bruno Muzzolini, Dario Neira, Federico Solmi, Tonyligh.
Quarto piano, porta a destra: citofonare Luciana
LUCIANA LITTIZZETTO cambia casa.
Abbandona la casa dove ha vissuto per 5 anni e si trasferisce in un altro quartiere di Torino.
Oltre ai festeggiamenti propiziatori che certo effettuerà nel nuovo appartamento, vuole esprimere riconoscenza nei confronti delle vecchie mura domestiche per i bei momenti vissuti all’interno di esse.
È così nata l’idea di coinvolgere l’amico gallerista Fabio Paris proponendogli di organizzare una mostra con 10 giovani artisti che collaborano con la sua galleria.
Questo evento è così un'anticipazione della stagione espositiva della Fabioparisartgallery, che si inaugurerà il 25 settembre nella galleria di Brescia con la mostra di Gianfranco Milanesi.
Collettiva nella casa di Luciana Littizzetto con 10 artisti:
Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Tatiana Festi, Helga Franza, Armida Gandini, Federico Lanaro, Carla Mattii, Bruno Muzzolini, Dario Neira, Federico Solmi, Tonylight.
VERNISSAGE
sabato 18 settembre dalle 18.00 alle 23.00
Andrea Caretto e Raffaella Spagna
Il progetto Esculenta Lazzaro – azione di rivitalizzazione di organismi vegetali coltivati – prende vita da un’istintiva necessità di conoscere e rivelare la vitalità latente di alcuni materiali commestibili quotidianamente consumati: ortaggi e frutta. Esso costituisce una riflessione sul processo di domesticazione, lasciando da parte il consueto modo di considerare i prodotti ortofrutticoli come oggetto-merce e/o alimenti da consumare, per rivolgere completamente l’attenzione al “soggetto vegetale†inteso come organismo vivente, animato da un proprio ciclo vitale.
Tatiana Festi
Artista di Rovereto, presenta ‘Starlet’ una serie di fotografie che reinterpreta la dimensione del mito, della star, esasperato dal contrasto tra un ambiente tradizionale e l’immagine contemporanea. Il risultato è una deliberata ambientazione estremamente kitch. Starlet, alter ego dell’artista, rappresenta una figura autocelebrativa nella ridondanza dei suoi ritratti e nella gestualità artificiosamente sensuale.
Helga Franza
HELLOMYDEARKAMIKAZE è il titolo dell’installazione di Helga Franza. Nella stanza da letto pistole-phon, forbici, gambe, braccia, cinture esplosive, timer, disegnati a pennarello sulle pareti si sovrappongono ed alternano a sculture di stoffa cucite e acquerelli di vario formato. Un cut and paste di segni e oggetti minacciosamente quotidiani, una costellazione di sogni primitivi e fumetti pop tra di loro inseparabilmente associati ci raccontano la giornata tipo di una “Santa-kamikaze†indecisa tra farsi un caffè e farsi esplodere. Vittima o carnefice di un universo quotidiano.
Armida Gandini
Una riflessione sulla propria identità , ha portato Armida Gandini a prendere in considerazione il passato, ma il suo percorso a ritroso non è nostalgia per l’infanzia, piuttosto un viaggio tra le immagini della memoria che riaffiorano in superficie per cercare una definizione nel presente. Ad Armida interessano le situazioni aperte e quelle dell’infanzia e dell’adolescenza sono fasi caratterizzate da esperienze decisive, in evoluzione, dove tutto è ancora possibile. I suoi personaggi non sono passivi, compiono delle azioni a livello psicologico, maturano delle scelte oppure prendono coscienza della loro situazione.
Sfogliando gli album di famiglia alcune fotografie attraggono l’attenzione di Armida Gandini: uno sguardo, un gesto, un sorriso. Di Luciana Littizzetto bambina, ad Armida ha colpito l’ambiguità tra la postura, composta e seriosa, e l’espressione del volto, vivace e accorta, e ha quindi giocato sull’inversione di senso tra l’immagine disegnata del fondo e il testo sovraimpresso che dà il titolo al quadro.
Federico Lanaro
Federico Lanaro lavora integrando alla fotografia digitale, icone della comunicazione contemporanea, creando delle immagini-ipertesto fatte di strati intersecanti. Nella serie di opere presentate per quest’evento, l’ascensore è inteso come veicolo ideale, che trasporta su diversi livelli, universi paralleli le cui realtà sono lasciate sottintendere da una figura ironicamente aggressiva. L’uso di giocattoli è una costante dell’artista.
Carla Mattii
Lavora sul limite sempre più labile tra il naturale e l’artificiale, cercando la seduzione dell’artificio.
Carla Mattii agisce sulla struttura di creature organiche: piante, fiori e vegetali vari che cerca di trasformare sino ad immaginare che appartengano ad un’altra realtà , parallela, possibile, a volte qusi grottesca.
Le sculture sono degli autentici kit di montaggio realizzati in polvere di nylon dopo una scansione 3D di elementi naturali e organici. In “A.M.A.R.I.L.L.I.S.†ci sono tutti i componenti e gli incastri per assemblare diverse specie floreali in modo che ognuno possa scegliere e costruire un proprio fiore. L’unico fiore impossibile da ricostruire è quello originale.
Il lavoro vuol essere la manifestazione di una natura che si manifesta non solo come data ma anche e soprattutto come possibilità , l’eterno rigenerarsi del mondo organico che viene a subire l’intrusione di una volontà altra.
Bruno Muzzolini
Trappole per occhi alludono a ciò che l’artista definisce uno “scivolamento di sensoâ€. Una sorta di piccolo inganno visivo in cui l’inquadratura fissa della macchina fotografica o della videocamera mostra l’oggetto in primo piano: è una tagliola di ferro, di quelle comunemente utilizzate per incaute bestiole. In mostra due stampe fotografiche di grande formato, un video e un blocco di ghiaccio contenente una trappola, il quale si scioglierà durante l’inaugurazione.
Dario Neira
Artista torinese che utilizza la PELLE e la PAROLA, veicoli privilegiati dell’esperienza con l’esterno ed espressione immediata dell’essere umano, per raccontare dell’uomo, della sua storia e delle sue paure, trasformando in grido quello che la pelle può dire solo in maniera silenziosa. La PELLE, quale pars pro toto, riferendosi ad un corpo primordiale e privo di riferimenti culturali ha un “effetto semplificante†e ci permette di parlare dell’uomo senza fraintendimenti.
Fondendo l’immagine fisica con quella linguistica, le sensazioni conclusive – a tutti gli effetti esperienze fisiologiche cioè del corpo– sono rese possibili dal verbo, dalla PAROLA, che con il suo dictum circostanziato e monumentale, pone domande, chiede e da ragioni.
Federico Solmi
Instancabile osservatore dell’alienato scenario della grandi realtà metropolitane, Federico Solmi, attraverso le sue installazioni e i video, intende analizzare quelle situazioni paradossali che con sempre maggiore frequenza sono andate a modificare il nostro approccio con il quotidiano. Il nevrotico paesaggio urbano, la frenetica vita delle città statunitensi, e le grandi contraddizioni della società contemporanea sono alcuni dei temi chiave sulla quale ruota la ricerca di Solmi.
Per quest’evento un’installazione sulla finestra della cucina, da dove l’energia di un grande ventilatore spazza via tutto ciò che sta all’esterno dell’appartamento.
Tonylight
II lavoro di Tonylight segue una ricerca tra luce e musica, come elementi formanti di un nuovo reale contemporaneo, per questo evento un’installazione nel bagno dove luce e musica alimentano questo brodo primordiale che genererà nuova vita
Per informazioni e invio di immagini:
fabioparisartgallery
ARTE ACCESSIBILE, ARTE POSSIBILE
via Alessandro Monti 13 - 25121 Brescia - tel. 030 3756139
Orario: tutti i giorni dalle 16.00 alle 20.00
LITTIZZETTO
Torino, via Luigi Cibrario, 54