La mostra racconta lo sviluppo della piu' celebre avanguardia moderna, dalla nascita fino ai primi anni '20, presentando le opere dei suoi principali protagonisti - Picasso, Braque, Leger e Gris – e quelle di altri grandi maestri del Novecento che si affiancarono a questa rivoluzione artistica, come Mondrian, Gleizes, Metzinger, Rivera, Laurens, Lipchitz, Derain, Marcoussis, Soffici e Severini. Il percorso cronologico-tematico intende porre in evidenza il lavoro condotto dai cubisti sui soggetti tradizionali e accompagna il visitatore alla scoperta delle tappe cruciali del movimento.
A cura di Marilyn McCully
Nel 1908 Braque e Picasso inaugurarono un modo assolutamente nuovo di vedere e dipingere la realtà , che avrebbe segnato profondamente lo sviluppo dell'arte moderna. La loro ricerca iniziò dal serrato confronto con l'arte del passato e, mediante una radicale messa in discussione di quelli che erano stati fino a quel momento i principi fondamentali della pittura occidentale, ne reinventò completamente il linguaggio. Questa che fu la più grande rivoluzione artistica dai tempi del Rinascimento, venne attuata proprio a partire dai soggetti della tradizione: il ritratto, il paesaggio, la natura morta e la figura vennero interpretati secondo un'ottica che rifiutava la rappresentazione illusionistica e che intendeva esprimere un senso del tutto nuovo di ciò che era reale.
La mostra di Palazzo dei Diamanti, organizzata da Ferrara Arte e curata da Marilyn McCully, racconta lo sviluppo della più celebre avanguardia moderna, dalla sua nascita fino ai primi anni Venti del Novecento, presentando le opere dei suoi principali protagonisti – Picasso, Braque, Léger e Gris –, e quelle di altri grandi maestri del Novecento che si affiancarono a questa rivoluzione artistica, come Mondrian, Gleizes, Metzinger, Rivera, Laurens, Lipchitz, Derain, Marcoussis, Soffici e Severini.
L'inedito percorso cronologico-tematico, che intende porre in evidenza il lavoro condotto dai cubisti sui soggetti tradizionali, accompagna il visitatore alla scoperta delle tappe cruciali del movimento. La rassegna prende le mosse da una piccola selezione di opere di Braque e Picasso che risalgono al 1908, quando i due artisti muovevano i primi passi nella creazione della nuova arte. Una serie di personaggi, gli artisti stessi e altre personalità del loro entourage, come il poeta Max Jacob o l'editore Eugène Figuière, sono invece i protagonisti della sezione dedicata al ritratto; vi figurano, tra gli altri, l'Uomo con cappello (Ritratto di Braque) di Picasso e il celebre capolavoro Donna con barattolo di mostarda del 1910, in cui lo spagnolo ritrae l'amata musa di quegli anni, la bella Fernande. In mostra è presente anche uno dei rari ritratti di Braque, Ragazza con la croce del 1911, in cui, secondo il biografo dell'artista, è raffigurata Marcelle Lupré, sua futura moglie. Segue il tema del paesaggio con una ricca selezione che comprende opere schiettamente cubiste, tra cui il bellissimo Il vecchio castello, La Roche-Guyon del 1909 di Braque, uno dei capolavori assoluti del paesaggio cubista, e altre ''meno ortodosse'' ma d'ispirazione affine, come l'affascinante Composizione di linea e colore di Mondrian. È la volta della sezione che presenta i dipinti che hanno per tema la natura morta accanto a cui figurerà una preziosa scultura policroma di Henri Laurens, Bottiglia di rum e la straordinaria Bottiglia di Bass, chitarra e asso di fiori di Picasso. Ai papiers collés, ''invenzione artistica'' con cui i cubisti sovvertirono ogni regola di rappresentazione, la mostra e il catalogo riservano un'attenzione particolare. Un'ampia selezione documenta infatti l'originalità delle soluzioni adottate di volta in volta da Picasso, Braque, Gris, Soffici e Severini. Una nuova anatomia caratterizza i dipinti che hanno per tema la figura; tra i capolavori degli anni Dieci, quasi monocromi, si annoverano uno dei più bei quadri mai dipinti da Léger, il sublime Nudi nella foresta e uno straordinario Nudo di Picasso, eccezionalmente concesso in prestito da Buffalo, in cui l'artista dimostra l'ormai completo raggiungimento della ''rottura della forma chiusa''. Un'assoluta novità di questa mostra è l'attenzione rivolta al teatro cubista. Il modo di concepire la rappresentazione teatrale costituisce infatti un aspetto essenziale della poetica di questa avanguardia: ad esso è riservata una sezione in cui compaiono alcune serie di progetti di Picasso, Malevich, Gleizes e Léger per alcuni celebri spettacoli dell'epoca.
La rassegna si conclude con opere realizzate durante e subito dopo la prima guerra mondiale che testimoniano il perdurare della vitalità dell'esperienza cubista anche in quest'ultima stagione quando, sull'onda del ritorno ad una figurazione più tradizionale, la scomposizione cubista si stava avviando verso quel purismo della forma proprio degli anni Venti; ciò è attestato da dipinti come La finestra aperta di Gris del 1921, dove l'artista spagnolo istituisce un poetico contrasto tra il luminoso paesaggio marino che si scorge dalla finestra e l'ambiente in ombra in cui è inserita una classica natura morta cubista.
Immagine: Juan Gris, Tabacco, giornale e bottiglia di vino rosé, 1914, Olio, collage e carboncino su tela, cm 44,5 x 26, Collezione privata
Mostra organizzata da Ferrara Arte
Catalogo Ferrara Arte
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24, 25, 31 dicembre e 1 gennaio 9.00 – 20.00
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Conferenza stampa sabato 2 ottobre 2004, ore 12.00
Ferrara, Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti
Segue visita alla mostra
Nell'occasione sarà presentato alla stampa presso il Museo della Cattedrale di Ferrara il ''ciclo dei mesi'', capolavoro restaurato della scultura del duecento