Gianni Caravaggio, David Casini, Francesco Gennari. Con cura si inserisce all'interno del progetto Residenza d'Artista istituito dal Museo Carlo Zauli di Faenza, ed e' da considerasi quale primo incontro tra gli artisti e il territorio. Sviluppato per sezioni successive, in un arco di tempo che va da settembre 2004 ad aprile 2005, il progetto vede protagonisti tre artisti italiani dell'ultima generazione, scelti per la loro capacita' di relazionarsi sia con lo spazio fisico che con quello mentale attraverso l'utilizzo di diversi linguaggi espressivi.
Gianni Caravaggio, David Casini, Francesco Gennari
a cura di Daniela Lotta
La mostra si inserisce all’interno del progetto Residenza d’Artista istituito dal Museo Carlo Zauli di Faenza, ed è da considerasi quale primo incontro tra gli artisti e il territorio.
La positiva esperienza 2003 di Bruno Peinado e di quella 2004 con l’artista francese Mathieu Mercier, fa sì che si possa proseguire su questa direzione facendo partire da quest’anno altre tre brevi residenze d’artista.
Sviluppato per sezioni successive, in un arco di tempo che va da settembre 2004 ad aprile 2005, il progetto vede protagonisti tre tra i più interessanti artisti italiani dell’ultima generazione, scelti per la loro capacità di relazionarsi sia con lo spazio fisico che con quello mentale attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi espressivi.
Con Cura identifica una precisa inclinazione progettuale, una programmatica volontà di procedere per scarti successivi, dove il percorso che si è scelto di intraprendere non sempre ha uno svolgimento lineare, costante e consequenziale. La direzione sembra piuttosto seguire l’imprevisto, secondo una inclinazione più vicina alle dinamiche del mondo organico-biologico che a quelle codificate dal pensiero occidentale. Dinamiche in cui il tempo della scultura appare sospeso in un prima e in un dopo di un processo concettuale più complesso, e diventa punto di partenza per una riflessione che si estende alla comune comprensione delle cose.
Gianni Caravaggio inserisce nel suo lavoro il flusso energetico dei cambiamenti di stato. Ogni sua opera subisce una mutazione, si trasforma, muove costantemente da un livello ad un altro. Ciò che è dato di vedere è allora uno dei passaggi intermedi, un possibile stadio della materia colta nel suo deflagrare. Nella video installazione Sugar no sugar metamorphosis (2002), presente alla Galleria Comunale d’Arte l’artista mostra la successione di questa trasformazione costante. In mostra Caravaggio espone ancora Star System, una scultura di alluminio la cui struttura verticale è data dalla sovrapposizione di un unico modulo a stella che degradando verso l’alto diventa sempre più instabile. Sviluppato secondo lo schema di “Achille e la tartaruga di Zenone†per il quale “più si va avanti meno spazio si percorreâ€, Caravaggio pare evocare la precarietà delle certezze su cui sembrano fondarsi certi aspetti della nostra società contemporanea.
Un cipresso stabilizzato collocato sul pavimento è il risultato di un attento processo di trasformazione a cui perviene Francesco Gennari. L’atteggiamento scientifico con cui Gennari guarda le cose fa si che le proporzioni si invertano e si realizzi la confusione tra i generi. Un albero diventa allora uno dei possibili punti di partenza per realizzare la propria scultura. Attraverso l’osservazione del mondo sensibile l’artista sembra voler istituire un personale sistema organizzativo, al fine di sovvertire le regole e cambiare la direzione degli eventi. Così, in un’altra serie di lavori fotografici il proprio studio diventa il luogo privilegiato per condurre i suoi esperimenti, l’ambiente ideale in cui far crescere e sviluppare alcuni piccoli esseri viventi.
Ancora il tempo è uno degli elementi portanti della ricerca di David Casini. L’esercizio del ricamo con cui l’artista realizzava i suoi primi lavori è una pratica che necessita di attenzione, di una lavorazione artigianale attenta e puntuale, in cui ogni passaggio determina quello successivo. Casini in Nobilitate esegue con il filo chiaro su similpelle nera il profilo di un racconto ispirato all’Inferno dantesco, restituendo mediante un unico tratto la suggestione della narrazione. Nei suoi lavori recenti è evidente la presenza di una percezione elastica del tempo che appare pronto a slanci inaspettati in avanti come in dietro, atti a recuperare stili e materiali di epoche passate. Nel grande lavoro pittorico esposto in mostra la cornice accuratamente lavorata, in precedenza appartenuta ad una specchiera anni Sessanta, delimita adesso il disegno notturno di un paesaggio gotico. Lo stesso soggetto può ancora essere ripreso e declinato attraverso la scultura. In mostra anche una piccola ceramica smaltata di nero che raffigura un vecchio palazzo in stile svizzero dei primi del secolo scorso, appoggiato su di un minerale bianco che ne esalta la dimensione metafisica.
Gli artisti saranno invitati a risiedere in tempi diversi al Museo Carlo Zauli dove per una settimana prenderanno parte a un workshop sulla ceramica contemporanea. Durante il periodo di residenza al Museo l’artista lavorerà allo sviluppo di un progetto in ceramica da realizzare insieme agli studenti, i quali saranno a loro volta invitati a produrre un loro pezzo autonomo ideato dal confronto con l’artista stesso.
Il progetto Residenza d’Artista si concluderà ad aprile 2005 negli spazi del Museo Carlo Zauli con una mostra di presentazione delle opere in ceramica realizzate durante le residenze.
A conclusione del progetto sarà pubblicato un catalogo a schede che, oltre a documentare le opere allestite, conterrà i testi critici e un profilo biografico ed iconografico di ogni artista.
Gianni Caravaggio è nato a Rocca S. Giovanni (CH) nel 1968. Vive e lavora tra Milano e Stuttgart (Germania).
Tra le sue mostre personali si segnalano: Nel 1997 Giocami e giocami di nuovo, Casa degli Artisti, Milano (a cura di Luciano Fabro, Jole De Sanna, Hidetoshi Nagasawa); New View, Galleria Francesca Kaufmann, Milano (2000); What does your soul look like, Tomio Koyama Gallery, Tokyo (2001). Present/Future, Artissima, Torino (2002). Tempo Drogato, alla Galleria Francesca Kaufmann di Milano (2003). Nel 2004 Cause, Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea, Torre Pellice (TO) (con Giulio Paolini).
Tra le sue mostre collettive: nel 1997 The Gallagher Gallery, Dublin); Tracce di un seminario, Viafarini, Milano (a cura di Giacinto Di Pietrantonio e Angela Vettese), 2000. Nel 2001 Italian Studio Program 2000-2002 MoMA, New York, Spazio S8Zero, Palazzo delle Esposizioni, Roma (a cura di Giacinto Di Pietrantonio); Nuove Acquisizioni, Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea, Torino; Trading Spirit, Tent, Rotterdam; Cosa arcana e stupenda. Scultura italiana contemporanea, Centro d'Arte e Cultura di Sermoneta, Sermoneta (LT) (a cura di Andrea Bellini); Leggerezza. Ein Blick auf zeitgenössische Kunst in Italien / Una idea dell'arte italiana contemporanea, Städtische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau, München (a cura di Marion Ackermann); Playmakers. Dinamiche di competizione e cooperazione, nell'ambito di Boom!, ex Manifattura Tabacchi, Firenze (a cura di Caroline Corbetta); Play, Openspace, Milano (a cura di Gigiotto Del Vecchio). Nel 2002 De Gustibus, Palazzo delle Papesse - Centro Arte Contemporanea, Siena (a cura di Achille Bonito Oliva e Sergio Risaliti); Kiss me I’m Italian, Perimetier Editon Gallery, London; Nuovo Spazio Italiano, MART Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, Palazzo delle Albere, Trento (a cura di Giorgio Verzotti, Giovanna Nicoletti, Fabio Cavallucci). Nel 2003 Italiana-mente, Uks galleri, Oslo (a cura di Caroline Corbetta); Schnipseljagd, Galerie Müllerdechiara, Berlin. Absence/Presence, Le Botanique, Brussel, Belgio (a cura di Emmanuel Lambion); Galleria Tucci Russo, Torre Pellice (TO) (con Paolo Piscitelli).
Terrà la sua prossima personale alla Galleria Francesca Kaufmann di Milano.
David Casini è nato a Montevarchi nel 1973. Vive e lavora tra Ginevra e Firenze.
Ha tenuto mostre personali alla Galleria T293 di Napoli nel 2001 e nel 2003; Present/Future, Artissima, Torino (2001). Nel 2003 alla Duplex Gallery di Ginevra, a cura di boris magrini e, sempre a Ginevra, nel 2004 alla Galleria Analix Forever.
Tra le sue mostre collettive: Emporio, Viafarini, Milano (a cura di Guido Molinari, Alessandra Galletta, Luca Beatrice; Such A Joy alla Galleria Comunale d’Arte contemporanea di Castel S. Pietro T. Bologna (a cura di Daniela Lotta, Guido Bartorelli, Marco Altavilla). Nel 2001 Italian Boys, Galleria Analix Forever, Ginevra (a cura di Stefano Arienti); Spazio Aperto al Disegno, Villa delle Rose, Galleria d'Arte Moderna, Bologna. Nel 2002 ha partecipato a Space is The Place, t.p.o., Bologna (a cura di Marco Altavilla). Nel 2003 Working, Ex Meccanotessile, Firenze (a cura di Sergio Risaliti); De L’autre Cote Des Alpes, Galleria Biagiotti Arte Contemporanea, Firenze (a cura di Charlotte Mailler); Tracce Di Un Seminario, Viafarini, Milano (a cura di Angela Vettese, Giacinto Di Pietrantonio); Young Artists Selected By T293, Galleria Paolo Boselli, Bruxelles (a cura di Paola Guadagnino); Assenze/Presenze: Une Nouvelle Generation D’artistes Italiens, Le Botanique, Bruxelles (a cura di Emanuel Lambion).
In autunno prenderà parte ad una collettiva alla Galleria Maureen Paley Interim Art di Londra.
Francesco Gennari è nato a Pesaro nel 1973. Vive e lavora tra Pesaro e Milano.
Tra le sue mostre personali si segnalano: Nessun concetto nessuna rappresentazione nessun significato, alla Galleria NEON di Bologna (1999); Das Kabinett des Doktor Gennari, alla Galleria ZERO di Piacenza (20001); Agartha, a cura di Ludovico Pratesi al Centro arti visive “La Pescheria†di Pesaro (2002); e quest’anno alla Galleria Mobile Home di Londra.
Tra le mostre collettive: Eccentrica nel 1998 a Castel San Pietro (BO), a cura di Gino Gianuizzi e Mauro Manara. Nel 1999 Atlante, al Macs di Sassari, a cura di Giulana Altea e Marco Magnani. The sun and the rainfall, Galleria ZERO, Piacenza (2001). Nel 2002 NEXT l'arte di domani, a cura di Ludovico Pratesi, Sala Murat, Bari; Nuovo Spazio Italiano, Mart, Palazzo delle Albere, Trento, a cura di Giorgio Verzotti e Fabio Cavallucci; Tensio, Galleria d'Arte Contemporanea di Monfalcone, Monfalcone, a cura di Andrea Bruciati; PS1 Italian Burean, Selection 2002-2003; Arte verso il futuro, (identità nell'arte italiana 1990-2002), Museo del Corso, Roma, a cura di Ludovico Pratesi. Nel 2003 Intorno a Borromini, a cura di Ludovico Pratesi e Costantino D’Orazio, Palazzo Falconieri, Roma. Nel 2004 Sonde, a cura di Bruno Corà e Mauro Panzera, Palazzo Fabroni, Pistoia; Segni di civiltà a cura di Mauro Panzera, San Casciano dei Bagni, Siena; Concert In The Egg, Co-ordinated by Emma Robertson and Jo Stella-Sawicka, The Ship, London.
Terrà la sua prossima mostra personale alla Galleria ZERO di Milano.
Immagine: Gianni Caravaggio, Starsystem, 2003
Inaugurazione: Giovedì 23 settembre, dalle ore 21.00
orario: dal martedì al sabato, ore 16.00 – 19.00; mar, gio, sab anche 10.00 – 12.00
in collaborazione con Galleria Francesca Kaufmann, Milano; Galleria T293, Napoli; Galleria Zero, Milano
organizzazione: Diatonia Progetti Culturali, Museo Carlo Zauli
Per informazioni: Museo Carlo Zauli, via della Croce 6 – 48018 Faenza (Ra) telfax +39 0546 22123
Galleria Comunale d’Arte,
Voltone Della Molinella, 2 Faenza