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Doppia esposizione
dal 27/9/2004 al 6/11/2004
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Changing Role




 
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27/9/2004

Doppia esposizione

Changing Role Home Gallery, Napoli

'The stars of track and field are beautiful people': una mostra collettiva con Anna Sew Hoy, Amie Dicke, Assume Vivid Astro Focus, Dean Sameshima a cura di Javier Peres. Quattro artisti presentati per la prima volta in Italia, diversi nelle tecniche e nella poetica che rispecchiano la società contemporanea nelle sue frenesie e contraddizioni, reinterpretando la realta' secondo schemi personalissimi e con un latente autobiografismo. Nella Project room 'Rame Rapiscimi' di Rosy Rox: caratteristica peculiare del lavoro della giovane artista napoletana e' quella di mettersi sempre in gioco in prima persona come soggettooggetto della sua opera.


comunicato stampa

Main Space
The stars of track and field are beautiful people

Il 28 settembre alle ore 19,30 la Changing Role inauguara ''The stars of track and field are beautiful people'' mostra collettiva con Anna Sew Hoy, Amie Dicke, Assume Vivid Astro Focus, Dean Sameshima a cura di Javier Peres.

Quattro artisti presentati per la prima volta in Italia, diversi nelle tecniche e nella poetica che rispecchiano la società contemporanea nelle sue frenesie e contraddizioni, reinterpretando la realtà secondo schemi personalissimi e con un latente autobiografismo. Dalle sculture-installazioni di Anna composte con materiali di scarto, ai cut-out di Amie, oniriche trasformazioni di simboli femminili del fashion-system, alle fotografie prelevate dal web di Dean e le psichedeliche composizioni digitali di Assume, per offrire uno spaccato delle nuove sperimentazioni artistiche contemporanee intrise di moda, musica e cultura digitale.

I lavori di Anna Sew Hoy sono sulture-installazioni composti dall’accumulo di elementi prelevati dalla vita quotidiana. C’è sempre il pericolo che le sue sculture cadano a pezzi ed è questa fragilità che ne incrementa la bellezza. Come un moderno re Mida, l’artista tocca e ricompone materiali di scarto tramutandoli da spazzatura in oro, colmando il gap tra arte e vita. Queste sculure sono impreziosite con gioielli stickers e da fragranze profumate. Così composizioni di lattine di birra ''Sapporo'' accartocciate, creano una catena alla quale sono intrecciate collane d’oro e un flacone di profumo ''Comme des Garcons''.

A.V.A.F., pseudonimo nato dalla unione di due nomi desunti dal mondo della musica: UltraVivid Scene, un gruppo, e Assume Power Focus, titolo di una canzone, è divenuto un progetto di un diverso, positivo e psichedelico modo di guardare il mondo. ''Un punto imprescindibile del mio lavoro, e il motivo per cui uso uno pseudonimo, è quello di attaccare la legge corrente sul diritto d’autore…la musica come le immagini, diventano parte del corpo, personali e libere''(A.V.A.F.). Il suo lavoro è influenzato dalle tendenze artistiche e culturali più disparate: dagli arazzi medievali al mondo floreale cinese (Chinese-Lotus), al barocco veneziano, al cubismo (Picabia), ai video anni ‘70 (Duzzler). A.V.A.F. ruba le immagini e le musiche sfidando ogni etica tradizionale sulla proprietà, le disegna, scansisce e modifica a computer per poi ricomporle, mixandole, in installazioni psicheliche che sovrastano i sensi.

Amie Dicke utilizza come elemento base del suo lavoro immagini rubate a magazine patinati o poster pubblicitari. Con un laborioso e lento processo di intaglio, trasforma i soggetti iniziali, star del cinema e modelle (Naomi Campbell, Shakira...), in una ragnatela di linee nere dal forte sapore neogotico. La bellezza ideale della silhouette si traduce, divenendo irriconoscibile, in una fragile e spaventosa figura. Dagli occhi la bocca e il naso scorrono linee di desideri e passioni ottenute attraverso la sovrapposizione di strati di inchiostro e disegni. Dicke trasfigura queste immagini di donne arroganti in fantasmi intrecciando sesso e morte in maniera seduttiva.

Dean Sameshima riflette nei suoi lavori, fotografie e collages, argomenti che derivano dalle sue esperienze personali. Rispecchiano, dunque, quel mondo gay dell’America post anni 80 con un tocco di nostalgia verso quell’illegalità e quella trasgressione che un tempo lo caratterizzavano. Emblematico a questo proposito il lavoro ''Deaf Dudes'' in cui un modello rifotografato da un magazine pornografico degli anni 80, tecnica spesso adoperata dall’artista, usa un linguaggio gestuale riferito al sesso. Sameshima si serve di questa immagine come metafora: la paradossale accettazione dell’omosessualità ha determinato il silenzio della voce radicale della comunità gay. Dopo aver lamentato anche la diffusione e conseguente legalizzazione dell’omosessualità su internet, il suo ultimo lavoro, presentato da Changing Role ''Figures of Lust, Furtively Encountered in the Nights'', è relativo alle chat omosessuali su cui lo stesso Sameshima si è cimentato collezionando immagini inviate dai suoi corrispondenti occasionali.


PROJECT ROOM
Rame Rapiscimi di Rosy Rox

Il 28 settembre alle ore 19,30 la Changing Role Project Room inaugura ''Rame Rapiscimi" di Rosy Rox

"Rame Rapiscimi" è l'installazione site specific concepita da Rosy Rox per la project room della Changing Role.
Caratteristica peculiare del lavoro della giovane artista napoletana è quella di mettersi sempre in gioco in prima persona come soggettooggetto della sua opera.
Lo spazio espositivo è trasformato in un luogo metaforico sospeso tra reale e immaginario che simboleggia la condizione dell'essere umano imprigionato negli schemi della società. Quattro fotografie dell'artista si accampano alle pareti della galleria. Il colore diviene un modo di proteggersi da questa condizione coercitiva, un colore nel quale Rosy Rox. si rifugia e che dalle foto si espande nello spazio. Nella calda luce del rame, lo spettatore e l'artista stessa sono attirati come per immersione.
La sensualità materica dell’oro che caratterizza l’ultima opera della serie simboleggia il passaggio in una nuova dimensione a-spaziale e a-temporale: la dimensione dell’arte nella quale l’artista scompare. Traccia residuale della sparizione del corpo di Rosy Rox sono i simboli della prigionia a cui era incatenata: due bracciali e una catena, strumenti di oppressione realizzati con un conglomerato di tappi che assumono la forma accattivante di gioielli dorati.

Rosy Rox è nata a Napoli nel 1976, dove vive e lavora. Nel 2000 ha frequentato il corso alla Fondazione Ratti, sotto la direzione di Ilya Kabakov. Nel 2001 espone nello spazio milanese di ''ViaFarini'' e nel 2002 alla Spurung Gallery di Krefeld in Germania.
''Rame rapiscimi'' è la prima mostra personale di Rosy Rox, nella quale l’artista presenta alcuni momenti fondamentali della sua nuova ricerca sulle ''prigionie sociali''.

Immagine: Dean Sameshima

Le mostre resteranno aperte fino al 6 Novembre e saranno visitabili dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 17:00 alle 20:00

Changing Role
Via Chiatamone 26, 34- 80121 Napoli

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