Lo Studio d'Arte Cannaviello presenta una nuova mostra collettiva, che - come nella tradizione della galleria - propone giovani artisti esordienti: Riccardo Baruzzi, Antonio Fiorini, Clara Fornari, Valentina Frigerio.
Lo Studio d'Arte Cannaviello presenta una nuova mostra collettiva, che - come nella tradizione della galleria - propone giovani artisti esordienti: Riccardo Baruzzi, Antonio Fiorini, Clara Fornari, Valentina Frigerio.
Valentina Frigerio è autrice di tavole realizzate con tecnica mista, in cui l'oggetto decorativo è più preziosamente definito dei volti delle figure in campo. L'artista dà voce alla superficie e ricompone frammenti di una realtà che oggi come mai è attenzione per l'apparire. Porta nelle sue tele le immagini di un mondo patinato e alla moda, luccicante come paillettes, sfuggevole ed evanescente. Ma il suo non è un intervento critico, piuttosto una compiaciuta messa in scena di una pittoresca fiera delle vanità , fatalmente attraente eppure, proprio per questo, pruriginosa e disorientante.
Le atmosfere di Clara Fornari evocano un mondo fiabesco, uno dei lavori in mostra si ispira dichiaratamente allo shakespeariano Sogno di una Notte di Mezza Estate.
Ma un'ombra irrompe nelle sue opere, improvvisamente le tenebre scardinano la trama e l'happy end sfugge alla favola. Ecco che dalle nere quinte delle tavole esplodono colori vividi, in paesaggi fitti di una vegetazione rigogliosa e intricata, con boschi popolati da animali selvatici e fate circondate da fiori e farfalle. L'elemento fantastico è ormai compromesso e contaminato da un impeto dark che si insinua in punta di piedi per poi prendere il sopravvento in ogni tavola.
L'eden di Riccardo Baruzzi, invece, sprofonda nell'ascolto di quella musica dove i bassi dell'armonizzazione, con il loro movimento da barcarola inducono al piacere stereoscopico; più volte interviene dall'alto, protetto dall'altezza del suo punto di osservazione. La sua visione di sorvolo ottiene di passare senza tagli dai miraggi spaziali della fluenza musicale ad una coesistenza visiva della figura, fino al momento in cui i personaggi di vecchie fotografie di famiglia emergono, acquose e dominate da un'intensità coloristica, la quale interviene sul ricordo come un flash accecante; per poi tornare a vedere e non.
Tetra e introspettiva è la dimensione di Antonio Fiorini che evoca e riscrive l'estetica dark e new wave, cifra stilistica degli anni ottanta.
Nei suoi scatti, dipinti a mano, trionfano protagonisti dai volti bianchi di cerone, occhi cerchiati di matita nera pesante e grandi lacrime nere. A tratti il colore sfigura il segno sottostante, dominandolo, a tratti ne amplifica i connotati, esasperandoli ed evocandone l'essenza latente. Crea e sottolinea la forma, la stilizza in sguardi fulminei che rapiscono e nello stesso tempo sono catturati da se stessi, compiaciuti.
Un ritmo sincopato di colore, sguardi, ombre e doppie personalità invade l'attimo rimasto impresso.
Inaugurazione: 30 settembre 2004, ore 18.00
Orario: da martedì a sabato, dalle 10.30 alle 19.30
Luogo:
Studio d'Arte Cannaviello
Via A. Stoppani 15, 20129 Milano