Valentina Biasetti
Silvia Camporesi
Eleonora Chiesa
Flavio Favelli
Armida Gandini
Leonardo Greco
Lucia Leuci
Arianna Maretto
Nicola Renzi
Anna Rossi
Marco Sanges
Lucia Uni
La mostra trae spunto dal romanzo 'Virgin Suicides' di Jeffrey Eugenides. Denominatore comune al di la' dei diversi linguaggi e' il sottofondo intriso da sensazioni accattivanti e paure ossessive. Oltre ad esporre, gli artisti si mostrano in prima persona, tesi a ricreare una situazione di reclusione, seduzione, smarrimento e magia.
a cura di Federica Bianconi
Artisti
Valentina Biasetti
Silvia Camporesi
Eleonora Chiesa
Flavio Favelli
Armida Gandini
Leonardo Greco
Lucia Leuci
Arianna Maretto
Nicola Renzi
Anna Rossi
Marco Sanges
Lucia Uni
inaugurazione: venerdì 8 ottobre 2004 ore 18:00 - 20:00
Incontro corale con le artiste
5 sorelle, l'altra faccia degli anni '60, una faccia dolente, dove il conflitto generazionale si rispecchia in maniera spietata e poetica ad un tempo, senza facili compiacimenti celebrativi, all'interno di un teatro dell'intimo dove l'ottusa indifferenza della madre rappresenta il punto di innesco del caos interiore dell'adolescenza, risolto in un finale quasi catartico, dove l'annientamento rappresenta una sorta di stilizzazione atemporale e astorica di una categoria dell'esistenza: l'evasione del sogno negato e compresso in un micromondo autorefenziato, una gabbia dove le sbarre del perbenismo da famiglia media americana sono strappate senza enfasi dalla morte. ( Gherardo Marchini )
La mostra trae spunto dal romanzo 'Virgin Suicides' di Jeffrey Eugenides, da cui Sofia Coppola ha realizzato il film 'Il giardino delle vergini suicide'.
Il taglio di questa esposizione è interdisciplinare e coinvolge arte, musica, cinema, teatro... Non è immediato trovare fra le varie forme di espressione artistica reciproche influenze, è tuttavia percepibile un denominatore comune al di là dei diversi linguaggi. Non tanto nella descrizione delle cinque ragazze o dell ambiente domestico in cui sono recluse, ma nel sottofondo intriso da sensazioni accattivanti e paure ossessive, nella malinconia persistente delle ragazze, nell'apprensione ossessiva della famiglia, nell atmosfera desolata che vige intorno alla stanza, nella solitudine degli incontri amorosi sopra i tetti, nell'innocenza troppe volte spezzata dal rigore mentale di una società che vuole omologare e classificare a tutti i costi.
L arte si avvicina ai visitatori (e non) della galleria e si compromette attraverso disordinati episodi di vita (reali o simulati) impossibili da isolare rispetto alla normale quotidianità .
Gli artisti non si limitano ad esporre le loro opere, ma partecipano al racconto, presentando ai passanti, attraverso la vetrina della galleria la vicenda delle sorelle Lisbon. (parodia di uno dei tanti reality show, qui reiterato).
Oltre ad esporre gli artisti si mostrano in prima persona, tesi a ricreare quella situazione di reclusione, seduzione, smarrimento e magia.
Parlano con lo sguardo perso e distante, litigano e guardano la tv, mostrano le loro opere. I ragazzi del vicinato vanno avanti e indietro davanti alla vetrina e vagano per la piazza, magari qualcuno si innamora sul serio. Mentre i genitori sorvegliano...
Il contatto con gli spettatori che profanano lo spazio privato delle sorelle è immediato ed imprevedibile... la 'regia' libera il loro essere artisti.
Nell'immagine:
Video 'Bellamore' di Riccardo Sinigallia - BMG Ricordi 2003
in collaborazione con Comune di Parma - Assessorato alla Cultura e innovazione urbana
la curatrice arch. FEDERICA BIANCONI
Via Casalegno, 1 43100 Parma
orari mostra: lun. mart. merc. e sab. 10:00 - 12:30 16:30 - 19:30
ven. 16:30 - 19:30 21:00 - 24:00 e su appuntamento
Galleria In San Lorenzo
P.le S. Lorenzo, 3
43100 Parma