VisivoUditivo
Parma
Via Nazario Sauro, 5

Alessia Lusardi, Cristian Vidon
dal 21/10/2004 al 5/11/2004
0521 38446870

Segnalato da

Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia




 
calendario eventi  :: 




21/10/2004

Alessia Lusardi, Cristian Vidon

VisivoUditivo, Parma

Lusardi propone una video-installazione intitolata 'Bucolica'. Su una parete installa una serie di scatolette di plexiglas, contenenti insetti rosa shocking con deformazioni genetiche alle zampe. Anche Vidon presenta una video-installazione, creata per l'occasione, ma di sapore piu' minimalista. Dal soffitto pende la testa di un manichino che osserva la fotografia di un bambino (lo stesso autore?) disposta a terra. Nell'ambito di 'Sguardi. Non perdiamoci di vista'


comunicato stampa

A cura dell’Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia
e Associazione culturale VisivoUditivo

Inaugurazione Venerdì 22 ottobre, ore 19.00

L’esposizione rientra nella rassegna “Sguardi. Non perdiamoci di vista”, ideata e organizzata da Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia dell’Assessorato Politiche Culturali e Promozione Iniziative per i Giovani – Servizio Eventi e Mostre del Comune di Parma, in collaborazione con Associazione culturale VisivoUditivo e Fondazione Monte di Parma.

Alessia Lusardi propone una video-installazione intitolata . Su una parete installa una serie di scatolette di plexiglas, contenenti insetti rosa shocking con deformazioni genetiche alle zampe. In alcune scatole sottostanti, inserisce immagini di fiori con malattie ai petali e alle foglie. Nella parete di fronte, proietta un video con una performance: in primo piano il volto dell’artista, truccata e vestita come una bambola, che si strofina lentamente su un peluche rosa, mentre confeziona, con lo stesso peluche, dei piccoli gilet per due polli spennati e recita sottovoce “Il Gelsomino Notturno” di Giovanni Pascoli.

Anche Cristian Vidon presenta una video-installazione, creata per l’occasione, ma di sapore più minimalista. Dal soffitto pende la testa di un manichino che osserva la fotografia di un bambino (lo stesso autore?) disposta a terra, mentre su una parete viene proiettato un video con una performance dell’autore, mentre questi cerca di accanirsi contro un muro, quasi volesse ampliare lo spazio a sua disposizione. Un commento musicale sottolinea la tensione.

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“In questa mia installazione, i contenitori sembrano proteggere una natura alienata, quasi proveniente da un altro cosmo, mentre la mia performance, in cui la biologia diventa un ready made, vuole avere un contenuto destabilizzante e, in parte, ironico. Rispetto ai miei lavori precedenti, comunque, l’effetto kitsch lascia il posto ad aspetti più inquietanti. Da anni, lavoro sulla natura animale, vegetale e umana. I musei naturali mi hanno sempre colpito, in particolare le bacheche con dentro gli animali imbalsamati, che stanno tra il peluche, ossia il gioco, e l’essere vivente”.
Alessia Lusardi

“La mia performance è spingere per vedere oltre, per sapere se ci sono oltre il muro. E’ il mio bisogno di riempire gli spazi con il mio vissuto, attraverso operazioni di rimando, memoria, assenza, modificazioni e intolleranze verso un ambiente, per farlo mio. Mi sto ancora cercando, ma non voglio trovarmi. Non voglio comprendermi troppo a livello artistico, per mantenere una sorta di verginità, per non farmi contaminare. Ho sempre amato il togliere, l’arrivare allo zero, l’assenza. Mi interessa il mistero, il vedere/non vedere, l’inspiegabile che resta, perché qualcosa continua a darti, mentre ciò che viene spiegato rischia di sparire. Il discorso della memoria, su cui ho sempre lavorato, ritorna anche qui, forse a livello inconsapevole, attraverso l’uso di una vecchia foto: un bambino che potrei essere io o chiunque altro. Anche la memoria, in quanto ricordo offuscato, richiama il tema dell’assenza…”.
Cristian Vidon

Alessia Lusardi è nata a Borgotaro (Parma), il 20 novembre 1974.
Dopo la maturità artistica con indirizzo arti grafiche, all’Istituto statale d’arte Paolo Toschi di Parma, si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, con una tesi in Fenomenologia delle arti contemporanee, e laureata in Filosofia con indirizzo estetico –pedagogico, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Bologna, con una tesi in Sociologia dell’arte e della letteratura.
Ha iniziato a esporre nel gennaio 1996, con la mostra “I sette grandi Libri”, organizzata all’International Line di Basilicanova (Parma). Da allora ha preso parte a numerose collettive, in diverse città italiane. L’ultima esposizione cui ha partecipato è stata “Keep’n touch”, allestita all’Aeroporto Marconi, all’interno del progetto Spazio Aperto della Galleria d’arte moderna di Bologna, da aprile a luglio del 2004.
Vive e lavora a Parma.

Cristian Vidon è nato a Parma il 18 giugno 1975.
Dopo la maturità artistica con indirizzo arti grafiche, all’Istituto statale d’arte Paolo Toschi di Parma, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Ha iniziato a esporre nel maggio 1996, con la mostra “Sulla punta della lingua”, organizzata al Castello di Bentivoglio (Bologna). Da allora ha preso parte a diverse esposizioni collettive, soprattutto a Parma e a Bologna. L’ultima esposizione cui ha partecipato è stata “Caos e Comunicazione. Idee intorno alla Biennale Di Saraievo 2001”, curata dall’Archivio Giovani Artisti del Comune di Parma e Provincia, allestita nello Spazio-Laboratorio Palestra di Parma, nel giugno 2002.
Vive e lavora a Parma.

Orario
da martedì a sabato 17-19; 22-01; domenica e lunedì: 16-19

Ufficio Stampa Mariagrazia Villa

Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia, Via Saffi, 6 – 43100 Parma. Tel. 0521.384468-70, fax 0521.384591.

VisivoUditivo
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