Il vernissage che inaugura la stagione espositiva della galleria vede come protagonisti due progetti site specific elaborati dagli artisti Luca De Felice e Dragana Sapanjos. Una mostra che si gioca su una sorta di poetica degli opposti in cui le due opere, per quanto concettualmente distanti, si integrano in una logica comune.
DRAGANA SAPANJOS
LUCA DE FELICE
Un cortocircuito tra antico e moderno, un palazzo del primo novecento giÃ
residenza della storica famiglia pescarese dei D’Annunzio diventa la sede di un
nuovo spazio per l’arte contemporanea. Una nuova realtà che si contestualizza in
una città in continuo sviluppo e da sempre in notevole fermento culturale. Uno
spazio nel centro Italia, crocevia tra nord e sud che si propone di diventare
uno dei punti di riferimento della scena artistica nazionale ed internazionale.
Un punto di incontro tra critica, artisti e collezionismo.
Il vernissage che inaugura la stagione espositiva della galleria vede come
protagonisti due progetti site specific elaborati dagli artisti Luca De Felice e
Dragana Sapanjos
Una mostra che si gioca su una sorta di poetica degli opposti in cui i due
progetti per quanto concettualmente distanti si integrano in una logica comune.
La raffinatezza formale accomuna le opere nella loro essenzialità , nella scelta
di forme pure che in apparenza scarne dimostrano appieno il loro immenso
potenziale comunicativo.
Dragana Sapanjos propone due piccoli cubi neri, formati a loro volta da due
casse acustiche accostate, dotate di un sensore che al passaggio emettono il
tipico suono di chi impone un silenzio. Spiazzante ed affascinante allo stesso
tempo quest’opera propone una riflessione forte sulla coscienza intrinseca degli
oggetti. Il nero e quindi il vuoto, l’assenza instaura una serie di elementi di
contrasto, di rimandi interni all’opera stessa che suggerendo silenzio e
costrizione, emana nello spazio circostante il sibilo simbolo del silenzio
stesso.
Vuoto e assenza diventano elementi di contrasto anche nell’opera di Luca De
Felice dove trentadue elementi in fibra di carbonio si tendono fino a formare
una sfera torica. Di nuovo una forma pura suggerita dalla geometria
quadridimensionale, quella che per intenderci sfocia nella filosofia.
Anche qui il gioco di contrasti: le linee sottili che si uniscono e
circoscrivono un vuoto, la leggerezza di un’opera che si muove quando colpita
da mini spostamenti d’aria, si oppone ai volumi pieni imposti dal colpo
d’occhio.
I contrasti interni escono a loro volta dalla dimensione ristretta delle due
opere per allargarsi allo spazio circostante, per emendarsi a vicenda in una
sorta di botta e risposta. La sfera si oppone al cubo in quanto simbolo di
perfezioni diverse, di stabilità e instabilità relativa. Il rumore del silenzio
nel cubo si oppone al silenzio assoluto della sfera.
inaugurazione: sabato 30 ottobre 2004 ore 18:30
Dal 30 ottobre al novembre 2004
Orari 15:00 – 20:00 dal martedi al sabato
Immagine: Luca De Felice, Senza titolo, 1997-2004, fibra di carbonio, motore elettrico, suono, nylon, 2,70 x 1,10 x 1,10 (courtesy White Project, Pescara)
Galleria White Project
V.le Vittoria Colonna 63 - 65127 PESCARA