'Possiamo dire che due sono i mondi di Celegato: il 'decorativismo-ossessivo' e le sperimentazioni. L'uno minuzioso, ricercato, estetizzante; l'altro, apparentemente irrazionale, frutto di una esecuzione rapidissima perche' da' liberta' a suggestioni e musicali e poetico / artistiche contemporanee.' Aurelio Ricciardi
Esposizione pittorica
Mirko Celegato negli anni '80 frequenta l'I.S.A. di Venezia, sezione arte della
stampa, conseguendo nel '90 la maturità artistica.
Si iscrive, poi, all'Accademia di Venezia, sezione pittura, nella quale sezione
incontra diversi "Maestri", che lo sollecitano a esperienze non omogenee ma
stimolanti, tra cui Zarotti, Sgambati, Limoni.
Durante il periodo dell'Accademia ha l'opportunità di esporre alle collettive
della Fondazione Bevilacqua La Masa, partecipa nel '93 - esperienza questa
nodale alla sua formazione - al workshop di Lamparna (Croazia), che si tiene
dentro una miniera, per quindici giorni consecutivi, producendo una
installazione che penetra nella parete per 5 metri in lunghezza e 3 in altezza.
Installazione/murales che condensa le ricerche e le sperimentazioni
precedentemente attivate.
Nel frattempo, Mirko stimolato dall'ambiente e dal gruppo di studenti-amici
dell'Accademia perfeziona il suo personalissimo alfabeto linguistico costituito
da linee, andamenti, forme morfogenetiche che non scadono mai
nell'autoreferenzialità in quanto è animato da continua dialettica, quasi forme
galleggianti e penetranti nel colore-spazio.
Nel 2000 Celegato realizza la prima personale a Palazzo delle Prigioni-Venezia
dando l'avvio effettivo ad una nuova età artistica.
Sempre più utilizza tele quadrate, non piccole, introduce materiali
extrapittorici (corde, oggetti metallici, etc.) facendo risaltare le terre,
dando maggior "smalto" agli acrilici, eccitando la luminosità dell'olio.
Possiamo dire che due sono i mondi di Celegato: il "decorativismo-ossessivo" e
le sperimentazioni. L'uno minuzioso, ricercato, estetizzante; l'altro,
apparentemente irrazionale, frutto di una esecuzione rapidissima perché dÃ
libertà a suggestioni e musicali e poetico / artistiche contemporanee.
Ma una è la creatività ; una creatività disponibile, prensile e efficacemente
capace a metabolizzare quello che vede, quello che sente, quello che tocca
trasformando e trasfigurando i sensi delle cose, anche di quelle che restano
misteriose: perché nel mistero c'è la sua vera operazione artistica.
Testo a cura di Aurelio Ricciardi
Orario 9/12 - 14/19
Ingresso libero
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani 7 Mestre (VE)