Ricognizione sulla giovane arte campana, 3' appuntamento. 'Radici': Paola Cordischi, attratta dall'espressionismo arcaico dell'arte africana, aborigena, azteca, nativa americana e Rosanna Pezzella che compone le sue opere con lastre e schegge di ardesia, tenute insieme da fili di juta o di lino.
ricognizione sulla giovane arte campana
a cura di Marco di Mauro
3° appuntamento:
"Radici"
Paola Cordischi e Rosanna Pezzella
Inaugurazione sabato 20 novembre alle ore 18.30
Paola Cordischi, attratta dall'espressionismo arcaico dell'arte africana e precolombiana,
realizza sculture ed arazzi con materiali di recupero. Rosanna Pezzella compone
le sue opere con lastre di ardesia, solcate da una fenditura che sollecita
l'osservatore a scavare oltre la superficie, nelle oscure pieghe dell'anima. Le
due artiste sono accomunate dalla volontà di degradare la rete di segni di cui
si serve la civiltà contemporanea, per svelare gli archetipi su cui si regge e
per indagare i recessi della mente.
La mostra è inserita nella rassegna d'arte contemporanea "B-fronte", promossa da
Gennaro Stanislao e curata da Marco di Mauro. In un ciclo di sei mostre,
B-fronte propone una selezione di 12 artisti, che rappresentano il panorama
vario ed eclettico della giovane arte campana. La rassegna si concluderà sabato
29 gennaio 2005 con una riunione-dibattito, alla quale saranno invitati
autorevoli critici d'arte.
Note critiche su Paola Cordischi e Rosanna Pezzella
a cura di Marco di Mauro
Rosanna Pezzella compone le sue opere con lastre e schegge di ardesia, tenute
insieme da fili di juta o di lino. La lastra superiore è aperta da una crepa,
una ferita lacerante che i deboli fili di sutura non possono rimarginare.
Attraverso la crepa emerge un'ulteriore lastra di ardesia, una realtà parallela
e più intima che l'artista vuole indagare, per capire se stessa e le proprie
angosce. Le cavità dell'inconscio si riflettono nelle fenditure della pietra,
che sollecitano l'osservatore a scavare oltre la superficie, a percepire nella
elementarità dei segni una complessità di rimandi. Il graffito, lo scabro, il
levigato, l'opaco sono le pieghe dell'anima, che sfuggono ai nostri sensi, ma
affiorano attraverso i sogni, le pulsioni, gli stati di agitazione.
I fili tendono a ricomporre, con estremo sforzo, i frammenti di una realtÃ
lacerata e sconvolta, le schegge sottili e taglienti che l'uomo produce con la
sua devastante attività . Con femminile sensibilità , l'artista esprime la volontÃ
di ricomporre l'unità originaria, di superare i conflitti, di ristabilire
l'ordine, di sanare le ferite e le divisioni.
Rosanna Pezzella riflette il suo riserbo, la sua umiltà , il suo spirito
riflessivo in opere ermetiche ed icastiche. Con gusto sobrio ed elegante,
l'artista ha basato l'estetica del suo lavoro sulla bicromia grigio-bianco, che
suggerisce molteplici rimandi all'architettura napoletana. Come non pensare
all'abbinamento di marmo e piperno, che conferisce al nostro Rinascimento una
nota peculiare? E come non pensare a talune chiese fanzaghiane, animate da
intarsi barocchi in marmo bianco e bardiglio? Il vissuto dell'artista ritorna
nelle sue opere, inconsciamente, e si lega al suo spirito, alla sua terra, alle
sue radici.
Paola Cordischi è attratta dall'espressionismo arcaico dell'arte africana,
aborigena, azteca, nativa americana. Al centro della sua riflessione è il
recupero di una sensibilità primitiva, ingenua, naturale, contro le insidie di
una civiltà materialista e superficiale. Le sculture e gli arazzi della vigile
artista condensano umori ancestrali e risonanze mitiche, tuttavia si prestano ad
una lettura nuova, mai disgiunta dal sentire contemporaneo.
Il linguaggio primitivo, lungi dall'esprimere il fascino dell'esotico,
costituisce un veicolo per indagare i recessi della mente, oltre il turbine di
immagini in cui siamo avvolti. Con un linguaggio vigoroso ed incisivo, Paola
Cordischi tende a riunire forma e concetto, gesto materiale e forza spirituale.
La scelta dei materiali di recupero esprime, da un lato, la volontà di degradare
la rete di segni di cui si serve la civiltà moderna, per svelare gli archetipi
su cui si regge; e da un altro, la convinta opposizione al consumismo,
alimentato dal sistema capitalista attraverso i media.
Un tema molto sentito dall'artista è quello della maschera, concepita come
elemento catalizzatore di forze misteriose che l'uomo può captare dalla natura.
Come nelle antiche civiltà , la maschera assume un ruolo magico, simbolico,
rituale, e diviene l'incarnazione dello spirito.
L'opera di Paola Cordischi è un'immersione nelle sorgenti dell'essere, nello
iato tra il cognito e l'incognito, nello spazio denso, oscuro, pullulante che
Sant'Agostino definiva abyssus humanae coscientiae.
(Orario: giorni feriali h 10-12 e 18-20, giorni festivi su appuntamento).
centro culturale "Il Pilastro"
Via Roberto d'Angiò, 56
81055, S. Maria Capua Vetere (Ce)