La Galleria Lia Rumma presenta un duplice progetto messo a punto da Joseph Kosuth. All'allestimento nello spazio di Napoli segue, a breve distanza di tempo, la mostra nella sede di Milano.
La galleria intende così marcare questo passaggio di millennio, affidando all'artista sia il ruolo di trait d'union tra le due sedi sia il passaggio tra il secolo che finisce e quello che comincia.
Proprio con una mostra di Kosuth, allora giovane artista emergente negli Stati Uniti, Lia Rumma aveva inaugurato, nel 1971, la prima sede napoletana. Questa mostra intende quindi sottolineare la continuità e la coerenza di orientamento e di scelte di un percorso che, attraverso una serie di tappe importanti, l'ha portata dagli esordi napoletani fino al recente sviluppo con lo sdoppiamento della galleria.
Nato nel 1945 a Toledo, Ohio, Kosuth è uno degli esponenti più rappresentativi dell'arte concettuale, organizzatore di alcuni tra i primi eventi legati al movimento, autore, sin dagli anni '60, di saggi come L'Arte dopo la filosofia, L'artista come antropologo, Testo/Contesto, etc.. La sua indagine verte sul rapporto tra arte, linguaggio e filosofia, e tra un oggetto e la sua definizione, ed è stata caratterizzata sin dall'inizio dal distacco emotivo e dall'abbandono di qualsiasi preoccupazione formale ed espressiva. Egli definisce la propria arte "concettuale" in quanto fondata sulla "comprensione linguistica di tutte le posizioni artistiche, siano passate o presenti, a prescindere dagli elementi utilizzati per la loro costruzione".
I suoi primi lavori sono tautologici, lontani da intenti autobiografici: si tratta, in molti casi, di oggetti presentati di fianco alla foto dell'oggetto stesso e alla sua definizione tratta da un dizionario, in modo del tutto impersonale. L'indagine si è poi sviluppata verso un approfondimento dell'interesse nei confronti del contesto.
Mentre l'installazione di Napoli consiste in una rilettura tutta italiana del lavoro dell'artista, in cui vengono presentate fotografie di interventi realizzati nel corso degli anni della sua attività in Italia ed in particolare del lavoro svolto in collaborazione con la galleria, il progetto per l'installazione di Milano mira ad uno sguardo internazionale, che permetterà di riportare all'interno della galleria un percorso avvenuto in un circuito più vasto.
One and Three Tables, National Gallery of Ottawa, Canada 1965; Four Words Four Colors, Private Collection, New York, USA, 1967; Titled (A.A.I.A.I.), The Menil Collection, Houston, USA, 1967; The Eight Investigation, Lia Rumma Gallery, Naples, Italy, 1971; The Brooklyn Museum Collection: The Play Of The Unmentionable, The Brooklyn Museum, Brooklyn, New York, USA 1990; Zero & Not, Leo Castelli Gallery, New York, USA, 1986; L' Essence De La Rhétorique Est dans L'Allegorie , The Montreal Museum Of Fine Arts, Montreal Canada, 1996; Guests and Foreigners, Goethe Italian Travel, Schirn Kunsthalle, Frankfurt, Germany, 1999
Con questi lavori e con quelli presentati a Napoli si esplica una tautologia dalle molteplici possibilità di lettura e di uno sguardo retrospettivo sul contesto, sulla storia della galleria e sulla propria modalità di lavoro, un percorso segnato da una continuità di scelte e di orientamenti.
17 febbraio 2000, ore 19.00 Galleria Lia Rumma Milano, Via Solferino, 44 tel. 02-29000101, fax 02-29003805, e-mail: liarumma@tin.it
La Galleria è aperta al pubblico dal martedì al sabato, dalle 11.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 19.30