Le costruzioni pittoriche dell'artista, in bilico tra l'esigenza di un ordine razionale e la volonta' di esprimere i propri umori, risentono delle ricerche astratte sviluppatesi sul finire degli anni '70. Gli ultimi lavori di Sanchez sono le 'opere componibili', costituite da moduli geometrici che si possono combinare e rimuovere.
“Labirinti astrattiâ€
a cura di Marco di Mauro
L'artista napoletano, che opera da vent'anni nel campo dell'astrazione geometrica, presenta 6 dipinti su tavola della sua ultima produzione. La mostra sarà visitabile tutte le sere dalle ore 21 alle 24, escluso il lunedì, sino a domenica 12 dicembre.
Le costruzioni pittoriche di Roberto Sanchez, in bilico tra l’esigenza di un ordine razionale e la volontà di esprimere i propri umori, risentono delle ricerche astratte che, sul finire degli anni ’70, videro protagonisti Barisani, De Tora, Di Ruggiero, Riccini, Tatafiore e Testa, riuniti nel gruppo di “Geometria e ricercaâ€. In questo clima culturale, moderno e stimolante, Sanchez ha formato la sua cifra stilistica, orientandosi verso la rappresentazione di piani obliqui che, in movimento continuo, attraversano lo spazio pittorico, s’intersecano e danno vita a trame di luce. Nell’intreccio dei piani s’intuiscono visioni urbane e simulazioni architettoniche, che perdono ogni residuo oggettivo, ogni riferimento alla realtà sensibile, per definire una struttura visiva pura. Una purezza che non è freddezza matematica ma equilibrio delle pulsioni, tradotte in accensioni cromatiche e delicati passaggi tonali. Su questa trama s’impostano segmenti verticali e obliqui, sintetiche allusioni agli uomini che abitano e vivificano lo spazio urbano.
Nelle opere recenti, l’artista va attenuando la geometria delle forme, attraverso le sfumature d’ombra che si proiettano sul fondo dorato. La scelta del fondo dorato si giustifica con la volontà di scindere gli oggetti dalla superficie e di proiettarli in uno spazio indefinito, metafisico, che rievoca la pittura bizantina.
Ultima creazione di Roberto Sanchez sono le "opere componibili", costituite da moduli geometrici che si possono combinare e rimuovere all'infinito. Ogni combinazione rappresenta uno stadio provvisorio, metafora di una condizione umana che non riesce a evadere dalla precarietà , a resistere agli eventi, a raggiungere un equilibrio definitivo.
Marco di Mauro
Inaugurazione martedì 30 novembre alle ore 21
circolo culturale Malachia - San Leucio (Caserta)
Via Giardini Reali, 13