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La personale di Antonio Piazza presenta una selezione di circa venti opere realizzate con la tecnica Raku. L'artista si e' dedicato a questa tecnica a partire dal 1999, affascinato dalla casualita' che essa comporta nella realizzazione di un'opera.
Personale di Antonio Piazza
Arriva dal lontano oriente, più precisamente dal Giappone, ma in occidente è stata rinnovata e reinventata. La tecnica Raku trova ormai grandi maestri ed è diventata sempre più una soluzione artistica scelta dagli scultori.
La personale di Antonio Piazza “coloriforme†allo SPAZIO ZERO di Gallarate presenta una selezione di circa venti opere realizzate proprio con la tecnica Raku.
«Caratteristica importante del suo lavoro – spiega Ettore Ceriani - è la capacità di far convivere materiali diversi in modo fortemente interattivo, spesso elevandoli a valenze letterarie, così da offrire la sensazione di un naturalismo profondamente sentito e vitale, pur aderendo armonicamente gli uni agli altri».
Antonio Piazza si dedica alla tecnica Raku a partire dal 1999, affascinato dalla casualità che essa comporta nella realizzazione di un’opera. Nel Raku si utilizzano, infatti, terre particolari, che hanno la proprietà di resistere ai notevoli sbalzi di temperatura dovuti all’estrazione del pezzo, ancora incandescente, dal forno e il suo immediato raffreddamento. Tale passaggio, ottenuto all’interno di un recipiente metallico pieno di materiali di varia natura come segatura, foglie e carta, provoca la formazione dei caratteristici effetti metallici. Una volta aperto il forno l’artista ha pochissimi secondi per lavorare l’opera e scegliere le operazioni da fare.
«La ricerca della forma è per l’artista – continua Ceriani - soprattutto per lo scultore, un momento in cui mette in discussione questo legame, offrendo – attraverso il manufatto – l’immagine più vera e completa di se stesso, della propria individualità . Anche se l’uomo non è in grado di generare materia, ma solo di riprodurla, l’arte rappresenta per lui un tentativo di dar vita a qualcosa che gli assomigli, che raccolga compiutamente pensiero ed azione entro un atto unitario ed esclusivo che ripeta in parallelo la vitalità aiuto rigenerante della natura. Antonio Piazza si incammina sulla difficile strada dell’arte plastica assecondando in parte una vocazione naturale che aveva sin da giovane e dall’altra dando libero sfogo ad una esperienza di lavoro, quella dell’orafo, che per certi versi ha molto in comune con quella di scultore e che vanta in tal senso un precedente illustre in Benvenuto Cellini».
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 19 dicembre.
L’ARTISTA IN MOSTRA
Antonio Piazza è nato a Morazzone (VA) nel 1943. Orafo di professione, il suo lavoro gli ha consentito di trasferire la naturale creatività nelle opere del suo percorso artistico. In passato ha lavorato presso lo studio di Sara Tardonato a Varese. Attualmente frequenta il Laboratorio d’Arte Oreste Quattrini.
Tra le mostre si segnalano: rassegna di pittura e scultura “Cortili di Castelseprio†nel 1999 e 2000, personale presso la Chiesa di San Rocco a Carnago nel 2000, collettiva “Lago d’Arte†a Porto Ceresio nel 2001, collettiva “Lago Maggiore Arte†a Luino nel 2002 e la personale presso la Biblioteca Comunale di Solbiate Arno nel 2003.
Inaugurazione sabato 4 dicembre 2004 ore 18.00
Per ogni informazione
METAMUSA via C. Battisti, 9 - 21013 Gallarate (Va) tel 0331 777472 Orario : 9.30-13.00/14.30-18.30
SPAZIO ZERO, via Ronchetti n.6 Gallarate (VA)
Orario: da martedì a sabato 16.30-19.00,
domenica 10.00-12.00/16.30-19.00; lunedì chiuso
Ingresso libero