Cosi' lontano, cosi' vicino, e' un film di Wim Wenders sulla Germania post Muro, un mondo che dal caos non sa trarre soluzioni prossime. E' anche il titolo della mostra personale in cui Bramante espone paesaggi compositi quanto incongrui, nei quali si sovrappongono, sfumano, o traspaiono l'uno sotto l'altro, architetture, mezzi di trasporto, uomini o oggetti eterogenei e muti
A cura di Rosa Anna Musumeci
Così lontano, così vicino, un film di Wim Wenders sulla Germania post Muro, un mondo che dal caos non sa trarre soluzioni prossime. Prece-dentemente, c'era stato Il cielo sopra Berlino, spezzoni di vite diverse, lontane, forzosamente unificate da un deus ex machina freddo, impersonale; nell'antica capitale tedesca, la riunificazione sovrappone identità solo eidetiche, formali, prive di contenuti, ma proprio per questo quanto mai intercambiabili e multiformi. Dietro le forme vacue, però, un'umanità spaventata si interroga angosciosamente: Perché unirsi, o riunirsi, non vuol dire comprendersi? Perché la prossimità , la familiarità , possono alimentare estraneità , alterità ? E perché, anzi, dalla prossimità è tanto più facile scivolare nella confusione e nella violenza?
Le stesse domande affiorano nell'opera di Bramante in mostra dal 9 dicembre ad ARTECONTEMPORANEA: paesaggi compositi quanto incongrui, nei quali si sovrappongono, sfumano, o traspaiono l'uno sotto l'altro, architetture, mezzi di trasporto, uomini o oggetti eterogenei e muti; ritmi veloci di vita, e il consumo sempre più frenetico di prodotti e immagini, non lasciano più tempo per ascoltarsi ed ascoltare; anche ciò che è più contiguo sembra sfuggire, e perfino la propria esistenza scorre come per conto suo; la solitudine, dunque, è inevitabile, se non benvenuta; e le immagini, l'unico articolo di fede sopravvissuto nel XXI secolo, si fanno generatrici di equivoci, inganni, o illusioni.
Inganni, illusioni – o visioni? L'artista è, in verità , ambiguo, anzi paradossale: i suoi assemblaggi, stratificazioni, o sovrapposizioni, sono scaraventati tutti assieme in troppo poco spazio per evitare il caos; e poiché non è rispettato alcun ordine di tempo, nessun orientamento sembra davvero possibile; ma, lungi dall'essere illusorio o ingannevole, l'artificio enfatizza – con tutta naturalezza, si direbbe – ogni particolare: l'aereo, che nessuno noterebbe più che distrattamente in pista, diventa un significante fragoroso in piazza; e i binari percorsi inopinatamente da un uomo saltano aggressivamente al centro dell'attenzione. In breve, l'identità è rivelata proprio dall'atto con il quale si vorrebbe nasconderla, emerge prepotente dalla confusione e intraprende la sua lotta per ridare alle cose un senso.
Sospeso fra perdizione e salvezza, Bramante – come Wenders – non indica se la lotta è ragionevolmente destinata al successo, né svela se i suoi paesaggi di viaggio, o viaggi attraverso il paesaggio, siano veri, o multimediali, o tutt'e due. Poco importa, rispetto alla nitidezza con cui il significante aderisce al significato nel mondo onnicomprensivo delle "geografie" psicologiche disegnate dall'artista. Le sue immagini-icona esemplarmente testimoni di possibili luoghi di nuovo senso sono il presupposto necessario di qualunque risposta: il resto sta a noi.
r.a. musumeci
BRIEF
Davide Bramante ( 1970), dopo il diploma preso all'Ist. St. d'Arte di Siracusa, studia all'Accademia Albertina di BB AA di Torino. Rimane sino il '98, nel clima favorevole di una città che meglio e più di altre capitali italiane, investe nella cultura dei linguaggi visivi contemporanei.
BORSE DI STUDIO
1999 Ministero degli Affari Esteri, Progetto Movin up
1998 Franklin Furnace Foundation, New York
MOSTRE PERSONALI
2004 Visioni italiane. Istituto di Cultura del Cairo, Egitto
200] ln to th eFiction, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo
1999 Rave Mutation 00i. Galleria Siberie, Amsterdam;
2000 DUETTI Rassegna d'Arte Contemporanea giovani artisti a cura di A. Arèvalo, R.A. Musumeci/
Dissolvenze-Evidenze†a cura di Gianluca Marziani
1999 My own rave. Studio Morra, Napoli
L.O.S.S., Galene Arco di Rab, Roma
MOSTRE COLLETTIVE (SELEZIONE)
2004 Insulae creative turbulences. Fondazione per l'Arte Bartoli-Felter Castello di S. Michele, Cagliari curatori R.A. Musumeci
2003 Interrogare il Luogo, Studio La Città , Verona, Cronache Marziane Galleria Gualco, Genova e Modena Da//«WiHi(7/mihi
2002 MeltingPop, Palazzo della Papesse, Siena a cura di Gianluca Marziani
2001 Milano/Roma/Orvieto Slittimi:
2000 Progetto The present of future MOMA, NewYork StatiUniti
1999 Autori/Tratti/Italìani, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia
Fotografia, Galleria Care Off, Cusano Dilanino
INAUGURAZIONE 9 dicembre'04 H 19,30
ARTECONTEMPORANEA v. Firenze, 184 95128 Catania ITALIA
dal mart. al sab - orario
FRANCE tel. ++ 33 – 147537469