Kristin Oppenheim
Ugo Rondinone
Rosemarie Trockel
Julian Opie
Thomas Hirschhorn
Jessica Diamond
Heimo Zobernig
Gianni Motti
Robert Barry
Lily van der Stokker
Sylvie Fleury
Nancy Rubin
Karen Kilimnik
Maurizio Cattelan
Philippe Parreno
Rirkrit Tiravanija
Nello slang degli immigrati asiatici a New York l'espressione Cuchy Job designa il lavoro nero, ma pagato "bene". Le opere raccolte in Cuchy Job sono accomunate dalla rappresentazione di un aspetto ignoto se non rimosso dell'arte contemporanea. Cuchy Job è un omaggio alla forza-lavoro espropriata, al suo costo irrisorio depositato nel capitale simbolico ed economico dell'arte contemporanea che riproduce i rapporti sociali propri di un'economia capitalista.
Nello slang degli immigrati asiatici a New York l'espressione Cuchy Job
designa il lavoro nero, ma pagato "bene".
Le opere raccolte in Cuchy Job sono accomunate dalla rappresentazione di un
aspetto ignoto se non rimosso dell'arte contemporanea. In una prospettiva
materialista si guarda al lavoro necessario per la produzione dell'arte e
si mostrano le condizioni materiali, i rapporti sociali alla base di questa
produzione. L'esposizione, descrivendo le condizioni materiali di
produzione dell'arte in forma di merce, rende visibile la divisione sociale
del lavoro alla base del processo produttivo, la suddivisione di questo
processo produttivo in compiti occultati e subordinati al trionfo
dell'artista sul mercato.
Cuchy Job è un omaggio alla forza-lavoro espropriata, al suo costo
irrisorio depositato nel capitale simbolico ed economico dell'arte
contemporanea che riproduce i rapporti sociali propri di un'economia
capitalista.
Kristin Oppenheim, Ugo Rondinone, Rosemarie Trockel, Julian Opie,
Thomas Hirschhorn, Jessica Diamond, Heimo Zobernig, Gianni Motti,
Robert Barry, Lily van der Stokker, Sylvie Fleury, Nancy Rubin, Karen
Kilimnik,
Maurizio Cattelan, Philippe Parreno, Rirkrit Tiravanija
La mostra rimarrà aperta fino al 10 dicembre 2000.
Inaugurazione: mercoledì 25 ottobre 2000 - ore 18,30
Artra - via Settala 6 - 20124 Milano, tel/fax 02 29 40 24 78