3 stanze. Tre nuove serie di dipinti realizzati nel 2004. Nel ciclo delle bandiere l'immagine dell'artista si trova sospesa su sfondi che alludono ai vessilli di diversi stati, in quello sugli anfibi sono messe in scena variazioni di incontri amorosi tra rane e rospi, mentre nei quadri bianchi immagini rarefatte tracciate in grafite disegnano arabeschi raffinati.
Il primo anno espositivo della Galleria Suzy Shammah si completa con una personale di Maurizio Cannavacciuolo. L’artista napoletano, che si distingue per lo stile pittorico estremamente elaborato, ha concepito in relazione allo spazio della galleria tre nuove serie di dipinti, realizzati nel 2004. Nel ciclo delle bandiere l’immagine dell’artista si trova sospesa su sfondi che alludono ai vessilli di diversi stati, in quello sugli anfibi sono messe in scena variazioni di incontri amorosi tra rane e rospi, mentre nei quadri bianchi immagini rarefatte tracciate in grafite disegnano arabeschi raffinati.
Nelle opere di Cannavacciuolo la superficie della tela è densamente coperta da intricati motivi decorativi tratti dalla tradizione europea e medio-orientale, che compongono un puzzle in cui la figura appare imprigionata in un ambiente onirico e irreale. Il colore piatto, steso in modo uniforme a riempire precisamente i contorni di ogni elemento della tela, contribuisce a conferire alle immagini una marcata bidimensionalità . La sovrapposizione dei piani si dilata sotto lo sguardo in uno spazio illusorio, in cui possono nascondersi messaggi crittografati. Nei disegni a matita su tela l’assenza del colore rende ancor più difficile la lettura dell’immagine, che si complica per l’uso di un tratto sempre più fitto, ossessivamente ripetitivo, in cui i diversi elementi sembrano fondersi in un flusso indistinguibile.
Maurizio Cannavacciuolo definisce i propri lavori come “machines à penserâ€, luoghi in cui un intero universo è pronto a mostrarsi agli occhi dello spettatore che tenti di districare i vari elementi presenti sulla tela, accettando la sfida dell’immagine ad avventurarsi in un processo di fruizione non immediata. Un tempo e un percorso necessari per intendere appieno l’elemento ironico e non raramente sardonico presente nella produzione di Cannavacciuolo, tratto distintivo di un artista che non rinuncia al proprio ruolo di osservatore critico della realtà , e la dipinge con un senso acuto del ridicolo e dell’assurdo.
Mostre personali selezionate: Isabella Stewart Gardner Museum, Boston, 2004 - Museo de Arte Contemporaneo, Santiago del Cile; Sprovieri, Londra, 2003 - Museu da Republica, Galeria Catete, Rio de Janeiro, 2002 - Franco Noero, Torino; Francesca Kaufmann, Milano, 2001 - Cardi, Milano, 2000 - Asprey-Jacques Contemporary Art Exhibitions, Londra, 1999 - Fundacion Ludwig de Cuba, La Habana, 1997 - Sperone Westwater, New York, 1996 - Palazzo delle Esposizioni, Roof-garden, Roma, 1995 – Gian Enzo Sperone, Roma, 1993 - Museum Puri Lukisan, Ubud (Bali), 1989 - Lucio Amelio, Napoli, 1983.
Mostre collettive selezionate: “Ori d’artistaâ€, Museo del Corso, Roma, 2004 - ''Luoghi d'affezione. Paesaggio-Passaggio'', Hotel de Ville, Bruxelles, 2003 - ''Scatole dell'Eros'', Museo Archeologico Nazionale, Napoli 2002 - ''El cuerpo del arte'', I Bienal de Valencia, Convento del Carmen, Valencia, 2001 - ''Futurama'', Museo Pecci, Prato, 2000 - ''Images. Italian Art from 1942 to the present'', European Central Bank, Francoforte, 2000 - ''Sarajevo 2000'', Muzei Savremene Umjetnosti, Sarajevo, 1999 - ''Le projet et l'essence. Aspects de la peinture italienne des années '90'', Musée Sursock, Beyrouth/Biblioteca Nazionale di Damasco, Damasco, 1997 - ''Small scale'', Joseph Helman, New York, 1996 - ''Artisti per Opening'', British School at Rome, Roma, 1994 - ''Time to time'', Castello di Rivara, Rivara (Torino); ''I love you more than my own death'', Slittamenti, XLV Biennale di Venezia, Venezia, 1993.
Galleria Suzy Shammah
via San Fermo Milano