Galleria Estro
Padova
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Donato Amstutz
dal 27/10/2000 al 12/12/2000
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Donato Amstutz
Gabi Scardi



 
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27/10/2000

Donato Amstutz

Galleria Estro, Padova

Nessun effetto speciale, nel lavoro di Donato Amstutz, bensì un'implicito, sommesso elogio di qualità oggi poco riconosciute: la lentezza, la pazienza. L'artista mutua le sue immagini dall'ambiente quotidiano. Crea abbinamenti con altre immagini, le sottopone ad interventi di contaminazione apparentemente incongrui secondo la logica dello scarto minimo ma decisivo.


comunicato stampa

Nessun effetto speciale, nel lavoro di Donato Amstutz, bensì un'implicito, sommesso elogio di qualità oggi poco riconosciute: la lentezza, la pazienza. L'artista mutua le sue immagini dall'ambiente quotidiano. Crea abbinamenti con altre immagini, le sottopone ad interventi di contaminazione apparentemente incongrui secondo la logica dello scarto minimo ma decisivo. Molta parte del suo lavoro è basata sulla pratica manuale del ricamo.

Amstutz s'impegna a lungo e meticolosamente nella produzione dei suoi oggetti, attento ad assegnare ad ogni opera autonomia formale (ricalca scritte ed elementi grafici di scatole di farmaci, psicofarmaci, o di oggetti di largo consumo attraverso un tradizionalissimo punto croce recuperandoli, da un lato, ad una nuova artigianalità, e addizionandoli di una qualità tattile e rassicurante, ma percepibile solo ad una visione ravvicinata ed attenta. Allo stesso modo interviene su un materasso, sulla cui intera superficie ricama un'immagine fotografica in tutti i suoi dettagli: inaudita impresa che richiede mesi di paziente impegno. Oppure ricama su immagini comuni dei modesti disegnini illustrativi al tratto, tipo storyboard, copiati dalla propria personale collezione di opuscoli, libretti d'istruzioni e manuali a buon mercato. Su uno scheletro in cartoncino a grandezza naturale le cui ossa sono state rivestite, uno per uno di tela bianca introduce una piccola variante: sulla tela che ricopre lo scheletro, in tre punti diversi, ricama tre piccole, sconcertanti mosche in scala poco più che reale).

Introducendo, in ogni sua opera, varianti destinate a complicare la percezione lineare della realtà, Amstutz sembra alludere al gran numero di possibilità che restano inesplorate. Suggerisce, attraverso lo sfasamento prodotto dalla sovrapposizione di contorni diversi, la necessità di ridefinire continuamente il senso delle cose. Con il suo lavoro, "inutile" e puntiglioso, afferma la volontà di riappropriarsi della realtà tramite l'esperienza soggettiva, di opporsi, tramite una pratica manuale lenta, alla frenesia, all'accavallarsi di notizie, alla tirannica urgenza di novità che favorisce lo svuotamento di senso e l'amnesia permanente.

Donato Amstutz è nato nel 1969 a Stans (CH) e vive e lavora a Roma e a Zurigo.

VERNISSAGE: 28 ottobre, ore 18

ORARIO GALLERIA: Dalle 16 alle 19,30. Chiuso lunedì e festivi.

TESTO: Gabi Scardi

GALLERIA ESTRO Via San Prosdocimo,30 35139 PADOVA Tel e Fax 0498 725 487

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