Associazione Culturale Satura
Genova
piazza Stella, 5/1
010 2468284 FAX 010 6046652
WEB
Quattro mostre
dal 14/1/2005 al 2/2/2005
010 2468284 FAX 010 6046652

Segnalato da

Satura




 
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14/1/2005

Quattro mostre

Associazione Culturale Satura, Genova

La pittura di Alessandro Dupont procede per avvicendamenti che coinvolgono le storie del nostro tempo. Le visioni trasfigurate della Liguria di Anna Cifarelli diventano emblematici luoghi di riflessione e meditazione. Per Wally Serra gli oggetti della realta' sono trasfigurati e diventano emblematici di una visione del mondo dove uomini e cose hanno perduto una connotazione stabile e oggettiva. Elena Castagnola mette l'accento sui cibi transgenici, denunciandone i rischi e le speculazioni possibili.


comunicato stampa

ALESSANDRO DUPONT, ANNA CIFARELLI, WALLY SERRA, ELENA CASTAGNOLA

Con il Patrocinio di Provincia di Genova e Comune di Genova, sono quattro le mostre che inaugurano l’attivita di SATURA nel 2005,

la sala maggiore ospita la mostra personale Luci d’Africa di Alessandro Dupont
curata da Luciano Caprile

la sala prima ospita la mostra personale di Anna Cifarelli Piragino,
curata da Giuseppe Gatto

la sala colonna ospita la mostra personale Contrasti e Pretesti di Wally Serra,
curata da Laura Dedone Bisio

la sala portico ospita la mostra personale Trans Natura di Elena Castagnola,
curata da Miriam Cristaldi

Con il Patrocinio di Provincia di Genova e Comune di Genova, s’inaugura nella sede dell’Associazione Culturale SATURA (Piazza Stella 5/1, Genova), Sabato 15 gennaio 2005 alle ore 17.00, la mostra personale Luci d’Africa di Alessandro Dupont. A cura di Luciano Caprile.

La pittura di Alessandro Dupont procede da sempre per cicli, per avvicendamenti che coinvolgono le storie e i respiri del nostro tempo. L’ultimo suo impegno espositivo del 2002 raccoglieva, sotto il titolo di Emozioni d’Africa , un magma in impetuoso divenire di sollecitazioni timbriche suscitate dai terribili e sovente sottaciuti conflitti in atto da decenni nel Continente Nero. I dipinti d’impianto informale, sovente incisi da vampate di rosso, mantenevano talora frammenti di ricordi figurali, transiti di fantasmi e di simboli, come se il fuoco o la notte o la fuga delle coscienze non fossero ancora riusciti a neutralizzare del tutto l’impronta della memoria.

Da quel momento il suo segno ha assunto una libertà ancora maggiore: solo quattro piccole tele, che di fatto inaugurano l’attuale rassegna, accolgono tracce di quel recente passato parafigurale. In verità queste prove di collegamento e di transito evidenziano alcune sovrapposizioni quasi calligrafiche su una base che ha già decisamente intrapreso un nuovo percorso giocato sempre di più sulla libertà gestuale.

Se una certa regola compositiva dettava la struttura della precedente serie, ora è l’irruenza della spatolata o della pennellata, ora è la trasparenza offerta da certe velature, ora è la sorvegliata colatura del colore a decretare i ritmi della crescita, dell’esplosione (o dell’implosione) di certe manifestazioni magmatiche che paiono eruttate da un divenire inarrestabile di emozioni. Non a caso egli ha chiamato un simile percorso, avviatosi un paio di anni fa luci d’Africa. Perché? Perché in lui sopravvive e si ripropone con insistenza quel lontano seme che gli ha procurato le precedenti sollecitazioni combinatorie. E, anche in questo caso è la luce a guidare lo sguardo, una luce ora radente, ora interiore, ora più decisa, ora emessa dai gialli e dai verdi dilavati che emergono dalle penombre. Come sempre è l’idea della foresta e degli alberi a produrre tali incantamenti da ritorcersi talora in ferite, in violenti riverberi o in silenzi di pacatezza e di smarrimento. (catalogo in galleria)
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Con il Patrocinio di Provincia di Genova e Comune di Genova, s’inaugura nella sede dell’Associazione Culturale SATURA (Piazza Stella 5/1, Genova), Sabato 15 gennaio 2005 alle ore 17.00, la mostra personale di Anna Cifarelli Piragino. A cura di Giuseppe Gatto.

La sua formazione artistica risente della pedagogia steineriana, della quale la sua maestra Irene Cattaneo Vigevano era una tenace propugnatrice.

Come è noto, la pedagogia steineriana, che s’ispira alla teoria antroposofica, propugnava che le nozioni comunicate non dovevano essere rivolte solo all’intelletto del fanciullo ma si doveva cercare sempre di farle agire in maniera veramente formatrice sul sentimento e sulla volontà, perché a scuola il bambino va “tutto intero” e non soltanto “con la testa”.

Mi sembra importante questo fatto, per capire a fondo la pittura della Cifarelli, sempre impregnata di una sacrale spiritualità che l’avvicina ai grandi Maestri espressionisti del secolo appena passato.

Osserviamo i suoi quadri: una gradazione di colori dal verde all’azzurro al viola, sino al rosa ed al giallo, un singolare e meraviglioso accordo, anche quando il timbro si fa dolore, melancolia, o addirittura lacerante grido.

Anche quando il colore è steso sulla tela con toni severi, campiture larghe e contorni senza un preciso riferimento, si avverte sempre una spiritualità che travalica il momento narrativo per assumere una dimensione più ampia, che coinvolge e rapisce anche l’osservatore meno attento.

Le visioni della sua Liguria trasfigurate diventano emblematici luoghi di riflessione e meditazione, che assumono una valenza di valore universale.

L’immagine, che a volte sconfina nell’informale, è solo un pretesto per una ricerca formale, rigorosa ed attenta, sulle passioni, sulle angosce e su tutti i problemi dell’uomo moderno, ma c’è anche sempre latente un messaggio di grande speranza sulla volontà umana a ritrovare in se stessa la forza per affermare la propria capacità di essere e di amare.
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Con il Patrocinio di Provincia di Genova e Comune di Genova, s’inaugura nella sede dell’Associazione Culturale SATURA (Piazza Stella 5/1, Genova), Sabato 15 gennaio 2005 alle ore 17.00, la mostra personale Contrasti e Pretesti di Wally Serra. A cura di Laura Dedone Bisio.

In questa mostra, Wally Serra ci presenta opere realizzate con tecniche diverse: scultura, pitto-scultura , pittura. Esse si incontrano nello spessore materico, tanto caro all’artista, e nei segni forti e contrastati del colore; così come comune alle opere esposte è l’origine “occasionale” dei motivi: pretesti. Gli oggetti della realtà offrono solo uno spunto iniziale e compaiono nell’opera come elementi che sembrano im-pertinenti e che sono a malapena riconoscibili (seggiole, scarpe, frammenti di edifici..). In effetti essi sono trasfigurati e/o stravolti, diventando emblematici di una visione drammatica del mondo , dove uomini e cose hanno perduto una connotazione stabile e “oggettiva”: la realtà è percepita in disfacimento, frantumata e disgregata da forze incontrollabili.

La vita che dà barlumi (e non casualmente la citazione è dalle Occasioni di E. Montale) è la realtà che la Serra ci propone qui. Ecco allora l’insistenza sull’immagine dell’albero o della radice: esse non trasmettono né stabilità né serenità idilliaca, anzi sono drammaticamente deformate, ma esistono e testimoniano comunque una vitalità primordiale al di là di ogni scepsi (‘Amico Soutine).

Ecco allora figure umane dal volto scisso e dal corpo ambiguo, dove non bene si distingue un corpo da un tronco (‘Camille‘), ma che vivono intensamente, anche se dolorosamente. Ecco il cavallo, che esprime una grande forza dinamica, pur impedita dall’albero stecchito che ne blocca la corsa (‘Ricordando Pegaso’).Forte è comunque la valenza polisemica di queste immagini, segno sicuro di ispirazione artistica : l’osservatore viene lasciato libero di leggere nell’opera quel significato che più risponde alla sua sensibilità e alla sua formazione culturale. Occorre dire che non mancano spiragli di positività: alcune figure umane in volo, leggere e come liberate dal nichilismo esistenziale, così come gli squarci di luce, sempre collocati nella parte alta dell’immagine.

Ma essi sono davvero connotazioni di speranza o non esprimono anche la presenza ossessionante di un assoluto abbagliante, accecante (e mi ricordano L’azzurro’ di Mallarmé) da cui le figure tentano disperatamente di fuggire? E con il tema della luce entriamo nel secondo termine del titolo: contrasti.

Questi balzano evidenti nell’uso e nell’accostamento dei colori: nell’uso, con il trattamento contrastato che esprime, con l’alternanza di momenti di respiro e di punti di addensamento, l’antinomia di movimento e staticità; nell’accostamento in cui violentemente si scontrano buio fitto e luce squillante.

Con questi strumenti l’artista ci comunica, con incisività e bellezza, la sua visione del mondo: l’osservatore può condividerla o no, ma non può rimanere indifferente alla forza espressiva che dalle opere promana.
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Con il Patrocinio di Provincia di Genova e Comune di Genova, s’inaugura nella sede dell’Associazione Culturale SATURA (Piazza Stella 5/1, Genova), Sabato 15 gennaio 2005 alle ore 17.00, la mostra personale Trans Natura di Elena Castagnola. A cura di Miriam Cristaldi.

Gli artisti (come sempre) quali sensibilissime antenne, sanno captare (spesso in anticipo) i cambiamenti in atto e, attraverso lavori-denuncia, avvertono dai pericoli cui si sta andando incontro. Tutti ricordiamo il lavoro della biennale di Venezia di tre anni fa in cui l’artista giapponese. Masato Nakamura, evidenziava i rischi di una discussa alimentazione attraverso la mega-immagine del marchio McDonald’s, la nota catena di fast-food presente su tutti gli angoli della terra. Elena Castagnola, artista e insegnante genovese di Storia dell’arte – da sempre attenta alle problematiche riferibili alla sanità alimentare – col suo lavoro di pittrice mette l’accento sui cibi transgenici, denunciandone i rischi e le speculazioni possibili. Questi frutti, che attraverso manipolazioni brevettate fanno parte del patrimonio intellettuale sopra citato, si presentano alla normale visione con aspetti più seducenti di quelli naturali in virtù dei colori resi più brillanti e delle invitanti forme gonfiate, addirittura con la presenza di qualità chimiche che ritardano molto la decomposizione. Quindi belli da vedere “ma senz’anima”, come narrava una celebre canzone degli anni “70, in alcuni casi con presenze vitaminiche abbassate e dai profumi naturali attutiti (momentaneamente non si conoscono bene gli effetti a lungo termine, per esempio se possono dare origine a forme allergiche o ad altri tipi di disturbi). I soggetti ortofrutticoli transgenici, rigorosamente dipinti ad olio da Elena Castagnola, appaiono alla percezione visiva volutamente ed intenzionalmente allettanti, proprio rispettando le modalità transgeniche. E lo fa mediante l’uso di cromie smaglianti ed espressioni formali ingigantite, in cui le polpe dipinte sembrano evocare morbidità carnose. Insomma, frutti assolutamente invitanti ma accenti ironici evidenziano piccole malizie, segnali di pericolo, ardite sezioni, scomposizioni multiple, innesti cromosomici che allertano di una situazione che potrebbe sconvolgere (fra non molto tempo) l’intero ecosistema. In questo senso è da interpretare l’accattivante dipinto di una gigantesca mela rossa, tagliata a spicchi, troneggia nel cerchio perfetto del segnale stradale Divieto d’accesso. Così come la spumeggiante composizione di frutta e verdura che si erge piramidalmente per iscriversi nel triangolo rosso del segnale di Pericolo… (catalogo in galleria).

SATURA Associazione Culturale
Piazza Stella 5/1, 16123 Genova
dal martedì al sabato ore 16.30 - 19.00
chiuso lunedì e festivo

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