LOL - Spazio in Metamorfosi
Roma
Piazza degli Zingari, 11
WEB
Olivia Gay
dal 19/1/2005 al 20/2/2005
WEB
Segnalato da

Ilaria Marotta



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Olivia Gay
Ilaria Marotta



 
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19/1/2005

Olivia Gay

LOL - Spazio in Metamorfosi, Roma

Guardare non toccare. Le fotografie in mostra ritraggono soggetti femminili rappresentati dall'artista durante i suoi viaggi per il mondo. Ogni foto e' un piccolo film di storie mai dette, di pensieri mai svelati, di segreti e di piccoli gesti.


comunicato stampa

GUARDARE NON TOCCARE

a cura di Ilaria Marotta.

Per la prima volta in mostra in Italia le fotografie della giovane fotografa francese Olivia Gay ospitate, dal 20 gennaio al 20 febbraio 2005, a LOL spazio in metamorfosi, a Roma.

Le fotografie in mostra ritraggono soggetti femminili rappresentati da Olivia durante i suoi viaggi per il mondo. Ogni foto è un piccolo film di storie mai dette, di pensieri mai svelati, di segreti e di piccoli gesti.
Olivia diviene cronista delle esistenze sciagurate delle prostitute, di quelle impietose della semplice quotidianità, delle imperfezioni dei corpi, dei momenti di abbandono.
Così le sue donne, nascoste o svelate, coscienti o no della presenza della macchina fotografica hanno sguardi intensi, vite dense, gesti pieni di storie da dire.

Olivia attraversa percorsi, scorre immagini e ferma vibrazioni. Sceglie un soggetto. Le donne. Osserva le loro vite e ne condivide stati d’animo e atmosfere. Diventa loro alter ego e cronista delle loro esistenze. Quelle sciagurate delle prostitute, delle streepteuses e quelle impietose della semplice quotidianità, dei silenzi, delle imperfezioni dei corpi, dei momenti di abbandono o dei piccoli gesti. Il suo occhio documenta scene di vita quotidiana, si ferma sul particolare che colpisce il suo sguardo e che imprigiona la sua mente. L’obiettivo condivide con il mondo che scruta la realtà delle cose e, senza finta pietà o morale, documenta ciò che semplicemente vede. Entra nell’intimità di una stanza, di una vita, di un momento. Osserva lo squallore e l’anonimato di esistenze che sarebbe altrimenti difficile raccontare. Sente gli odori, annusa i respiri di gente reale e ne percepisce il movimento dei corpi.
Non orchestra la scena, si limita ad osservarla. Si ferma a immortalare ciò che la emoziona, quando il suo punto di vista, unico possibile spettatore della macchina fotografica, coglie ciò che l’occhio sta osservando. Momenti, suoni, luci e colori. Quelli che poi restituisce nella sintesi di immagini che colgono, meravigliosamente in una sola scena, il movimento di un racconto. Un prima e un dopo, forse sempre uguale, cadenzato monotomo ma drammaticamente esistente. Ogni fotografia di Olivia è un piccolo film di storie mai dette, di pensieri mai svelati, di segreti, di gesti consapevoli o meno. Così le sue donne, nascoste o svelate, coscienti o no della presenza della macchina fotografica hanno sguardi intensi, vite dense e gesti pieni di storie da dire.
Olivia ci rende partecipi di queste vite. Entra nella loro esistenza, la condivide con noi, sottovoce, e con una sorta di improvviso pudore ci dice: Per favore, guardare e non toccare.
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Olivia Gay, giovane fotografa francese in mostra per la prima volta in Italia, ama percorrere il mondo; ama seguire, fotografare e comprendere. Le sue foto sono immagini: belle, emozionanti e vere.
Durante le sue peregrinazioni scopre Cuba e le Jineteras (giovani prostitute dell’Avana) e realizza le sue prime immagini, attratta dal documentario sociale e da fotografi come Dorothea Lange o Alex Webb. Dal quel momento comincia a mischiarsi con diverse tribù sociali e a fotografare prostitute, travestiti, emarginati. Vive per breve tempo a New York ove lavora per diverse agenzie fotografiche prima di tornare in Francia, a Parigi, ove comincia a lavorare come fotografa indipendente per la stampa (Libération è stato il mio primo cliente).

1973: Nasce a Boulogne Bellancourt in Francia
1993-95: Storia dell’arte a Bordeaux
1995-97: New England School of Photography di Boston
Fotografa free-lance in Francia dal 1998. Lavora per Libération, New York Times, Marie Claire, le Monde etc.

Premi:
Menzione speciale della Critica Fotografica Prix Kodak 2000
Premio di Critica Fotografica Prix Kodak 2003

Esposizioni:
Rencontres Photographique du sud Gironde (Francia)
Galerie Olga Soe , Paris (Francia)

Pubblicazioni:
Photo Nouvelles (Paris, France)- “Le quotidien” – ottobre 2001
Pour Voir (Paris, France)-“Jineteras y meretriz” – ottobre 2000
Pagina 12 (Argentina)- “Jineteras” – Marzo 2000
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Ilaria Marotta: storico dell’arte, critico e curatore; collabora con diverse riviste e testate di settore: Exibart, “Viaggi” di Repubblica, B.T.A., Treccani sezione Arte.
Ha lavorato per anni con Società operanti nel settore culturale (Retablo, Cultura Arte Immagine srl; Bologna dei Musei; Made in Museum srl; Art’é-FMR spa) occupandosi di cura e organizzazione di mostre, di redazione di cataloghi, di ricerca storico artistica e iconografica, di produzione e allestimento di museum merchandising per realtà museali italiane ed estere. Esperienze confluite infine nell’attività della galleria Ta Matete a Roma.
Negli ultimi due anni si avvicina al mondo curatoriale progettando l’idea della Moving Gallery.
Ruolo: Curatore.
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La MOVING GALLERY nasce dall’idea di movimento, fruizione e libera circolazione di arte contemporanea.

Luogo di progettazione incorporeo in cui esporre e presentare l’attività di artisti, fotografi e performers, italiani ed internazionali.

La moving gallery si rivolge ad una semplificazione della fruibilità artistica attraverso la scelta di contesti espressivi diversi dalla comune dimensione della galleria tout-court.

L’arte si muove dalla staticità della sua convenzionale ubicazione e dialoga con l’ambiente circostante, senza preconcetti sulla consueta destinazione del luogo scelto: aree urbane (superfici, piazze, strade), boutiques, mezzi cittadini, giardini, appartamenti o gallerie ospitanti.

Il movimento inteso come spostamento, dialogo e interazione conduce la MOVING GALLERY sul fertile terreno della progettazione e della sperimentazione espositiva in cui la creazione artistica cerca e trova uno scambio costante con gli stimoli dello spazio circostante.

Inaugurazione: 20 GENNAIO ore 19,00

Relazioni Esterne:
Memi Crimi Borromeo d’Adda

Organizzazione generale:
Moving Gallery

In collaborazione con:
Centro Culturale St Louis de France
(Ambasciata di Francia presso la Santa Sede)
Largo Toniolo, 20-22 - 00186 Roma

Ufficio Stampa Centro Culturale Francese di Roma:
Christine Desgrange
Tel 06 680 2629 - Fax 06 680 2620

LOL - SPAZIO IN METAMORFOSI
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