Circolo Amantes
Torino
via Principe Amedeo, 38/a
011 8172427 FAX 011 8172427
WEB
Blu... attraverso il velo dell'acqua
dal 30/10/2000 al 13/11/2000
FAX 0118172427
WEB
Segnalato da

Maria Cristina Strati




 
calendario eventi  :: 




30/10/2000

Blu... attraverso il velo dell'acqua

Circolo Amantes, Torino

Le esperienze maturate professionalmente ne ispirano l'atteggiamento artistico: il fotografo è soprattutto uno spettatore, un occhio esterno agli eventi che con curiosità indaga il reale e coglie negli eventi gli attimi più fortemente espressivi, l'armonia interna e la suggestione di gesti e immagini nate per caso.


comunicato stampa

Mostra di Fabrizio Esposito.

Originario di Napoli, lavora a Torino come fotografo di scena (occupandosi soprattutto di teatro, pubblicità e videoclip - tra cui è da ricordare quello per gli Afterhours) Questa è la sua prima esposizione in una galleria.
Le esperienze maturate professionalmente ne ispirano l'atteggiamento artistico: il fotografo è soprattutto uno spettatore, un occhio esterno agli eventi che con curiosità indaga il reale e coglie negli eventi gli attimi più fortemente espressivi, l'armonia interna e la suggestione di gesti e immagini nate per caso. I soggetti non sono colti di sorpresa in atteggiamenti spontanei, come avverrebbe in un reportage, ma sanno di essere fotografati e si comportano come attori. Come avviene nel gioco o per una recita, il fotografo è testimone e interprete di ciò che accade.

Il risultato è frutto delle diverse interpretazioni: quella di chi recita e quella di chi riprende attraverso l'obiettivo.
Le sei fotografie proposte per la mostra "Blu…attraverso il velo dell'acqua" sono montate su lightbox e hanno, appunto, il carattere dominante del colore blu. La suggestione che devono ispirare in chi guarda è quella della profondità del mare e dell'acqua come elemento creativo, che genera armonia e bellezza. L'effetto prodotto dal blu delle opere trasforma l'ambiente di Amantes, visto attraverso la vetrina, in una sorta di acquario.

Le immagini esposte danno luogo nell'animo di chi guarda ad una sensazione di profonda intimità, accentuata dalla predominanza dell'aspetto corporeo e dal ricorso a colori saturi. Il corpo della modella (Stefania Bonatelli) non è però inteso nella sua integrità fisica e formale, ma per i dettagli esaltati dagli effetti di luce.
Analogamente a quanto accadeva in alcune sequenze del film L'Atalante di Jean Vigo (le note scene girate sott'acqua, rese popolari dalla sigla del programma di Rai tre "Fuori Orario" e di cui Esposito evoca inconsapevolmente le immagini), qui è mantenuto un atteggiamento assolutamente lirico, nel movimento tra la luce, il corpo spersonalizzato della modella e l'impressione dell'acqua.

Anche il modo di avvicinarsi al soggetto è del tutto poetico, a tratti surreale: avviene in un puro gioco fisico tra corpo e luce, senza che volontà intellettualistiche invalidino la spontaneità dell'effetto finale.
Per il fotografo non è tanto importante porre l'accento sulla psicologia del personaggio ritratto, ma cogliere attraverso uno strumento meccanico (le immagini non sono rielaborate al computer) parti vive del corpo umano, momenti e sensazioni che esistono per se stessi, senza una ragione o una logica. Ne risultano figure e gesti inattesi e fantastici, anche per il fatto di non testimoniare direttamente la loro reale provenienza e di supporre invece intorno a sé uno spazio fotografato non reale, immaginato e ricreato attraverso suggestioni di colori e luci.
Gli effetti visivi, che arrivano a coinvolgere anche lo stesso spazio espositivo in cui lo spettatore si muove, sono frutto di interazioni casuali tra corpo, luce, spazio fotografato e spazio fisico dell'esposizione.

In altre parole queste figure dell'immersione sono immagini profondamente poetiche proprio perché interamente concentrate sulle sensazioni che sono in grado di suscitare: il fotografo si decentra rispetto all'opera e al modello, che ne decide la forma fondamentale, ed è investito dalle stesse impressioni che arrivano poi a chi guarda.
Il risultato è un gioco tra superficialità dell'immagine e profondità degli abissi evocati; un senso di sospensione e una continua allusione allo spazio vissuto dallo spettatore.

Inaugurazione:
31 ottobre, ore 19.

Orario:
dal lunedì al sabato, dalle 16.00 alle 02.00.

Associazione Amantes - via Principe Amedeo 38/a - Torino - Fax: 0118172427

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