Isola Art Center
Milano
via Confalonieri, 10 A (Stecca degli Artigiani - II Piano)
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Revolution is on hold
dal 3/3/2005 al 13/3/2005
349 8051697

Segnalato da

Associazione Isola dell'Arte




 
calendario eventi  :: 




3/3/2005

Revolution is on hold

Isola Art Center, Milano

Un progetto di Adrian Paci in collaborazione con l'Associazione Isola dell'Arte. In mostra opere di Tania Bruguera, Johanna Billing, Carey Young, Emma Ciceri, Armand Lulja, Mircea Cantor e Dan Perjovschi. Il titolo tradotto suona come 'la rivoluzione e' in lista d'attesa', una frase che propone sia la presenza che la mancanza della rivoluzione, il suo essere sospesa in una situazione di ambiguita' e contraddizione. In contemporanea 3 visioni della Stecca: il rilievo urbano, fotografie e disegni presentati dall'ufficio out, il laboratorio del Centro con opere di piccolo formato.


comunicato stampa

----english below

L'Associazione Isola dell'Arte presenta:

Revolution is on hold

Un progetto di Adrian Paci
in collaborazione con l'Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo
con opere di Tania Bruguera (Cuba), Johanna Billing (Svezia), Carey Young (Inghilterra), Emma Ciceri (Italia), Mircea Cantor (Romania), Dan Perjovschi (Romania), Armand Lulja (Albania).

"Un fantasma si aggira per l'Europa"? è passato abbastanza tempo da quando Marx e Engels scrivevano il Manifesto del Partito Comunista cominciando con la frase ormai diventata famosa.
Tempo sufficiente, ormai, perché il fantasma di cui parlavano i padri della teoria della lotta di classe diventasse, prima, un ideale da seguire, un progetto da realizzare, un'idea di potere da mantenere, poi, un male da abbattere. In ogni caso il fantasma non è più quello di prima, ha perso, con il suo fascino anche la sua aria minacciosa. Oggi non solo l'Europa sembra non esser più il teatro dove si giocano le sorti del futuro prossimo, ma il mondo stesso, ormai sulla strada di una globalizzazione inarrestabile, sembra essere minacciato da altri fantasmi incombenti.
Cosa è successo? Si può forse dire che il fantasma di cui parlavano Marx e Engels sia finito nel nulla? La rivoluzione è ancora una prospettiva possibile oppure è diventata solo un'idea addomesticata sottomessa alle regole del potere, un argomento per le discussioni da salotto (di sinistra), un utopico obiettivo che ci mette a posto le coscienze critiche mentre si vive nel pieno della realtà capitalistica?
Una mostra non può dare una o più risposte a queste domande, ma può diventare un luogo di riflessione, un incontro di opere che dialogano tra loro e invitano al confronto.

In concomitanza con la mostra l'ufficio out presenta tre visioni della Stecca degli Artigiani: il rilievo urbano, le fotografie di Alessandro di Giampietro e i disegni di Marco Colombaioni.

Il laboratorio del Centro presenta un patchwork di opere di piccolo formato.

Inaugurazione: Venerdi 4 marzo ore 19.00

Due incontri approfondiscono il rapporto tra arte, filosofia e politica, trattato dalla mostra.

Domenica 6 marzo ore 18.oo: "Situazionismo ricaricato?"
Incontro con Giorgio Agamben, Gianfranco Marelli, Bert Theis e altri.

Mercoledì 9 marzo ore 18.30: "Pensiero nomade. L'esperienza del libro-rivista Millepiani"
Presentazione della revista di filosofia Millepiani con Tiziana Villani, Francesco Galluzzi, Alessandro Rudelli, Marco Scotini

Gli artisti di Revolution is on hold

Revolution is on hold, questo ci dice Tania Bruguera nel suo lavoro. Tradotto in italiano suonerebbe come 'La rivoluzione è in lista d'attesa'. E' una frase che ci propone nello stesso tempo sia la presenza che la mancanza della rivoluzione, il suo essere sospesa in una situazione di ambiguità e contraddizione .

Johanna Billing presenta un'aula Universitaria piena di giovani immersi in un'atmosfera sospesa tra la tensione e l'attesa che accada qualcosa, non c'è azione, solo uno scambio di sguardi, gli unici rumori provengono da una fotocopiatrice, il resto è silenzio, è attesa, eppure il titolo sembra indicarci una chiave di lettura: Project for a Revolution.

"I am a revolutionary" in questo video è l'artista stessa, Carey Young, che pronuncia questa frase, ma invece di trovarsi in una piazza per manifestare, è in un ufficio e viene istruita da un tecnico della comunicazione sul modo più convincente per far funzionare lo 'slogan'. Le prove sono infinite, una, due, tre, dieci volte?

Un treno pieno di giovani sta andando a Roma per la grande manifestazione contro la guerra. I manifestanti però sono tutti addormentati, le cabine, i corridoi, i passaggi sono colmi di persone, ma il sonno di ciascuno è profondo come se una fata cattiva avesse fatto loro un incantesimo maligno. E' il lavoro della giovane italiana Emma Ciceri, che nel titolo mantiene quella stessa data del 20 Marzo 2004.

Un gruppo di manifestanti è il soggetto presentato anche dal rumeno Mircea Cantor, però al posto degli striscioni tradizionali, ognuno sorregge uno specchio che in tal modo riflette lo spazio circostante. Sembra che i manifesti non abbiano, dunque, nulla da dire alla città, piuttosto ne rispecchiano i particolari, magari deformandone i contorni.

Dan Perjovschi presenta una serie di 50 disegni. Sono vignette di sottile ma pungente ironia, che guardano la situazione contemporanea e le dinamiche socio politiche a essa legata, svelando la nostra malcelata complicità nei processi di sottomissione. Per esempio una delle frasi che si può leggere è: "The cold war is over and I got a flu" (la guerra fredda e finita e io ho preso un raffreddore)

"Living in Memory" è il titolo del lavoro dell'artista albanese Armand Lulja. Una stella gigante brucia sulla cima di una montagna, mentre noi guardiamo lo spettacolo, senza capire se il simbolo sia contestato tramite le fiamme oppure esaltato dalla luce del fuoco. La struttura brucia fino a distruggersi sotto i nostri occhi. Lasciandoci orfani alla ricerca di un altro simbolo, un'altra bandiera, comunque un'altra idea che ci porti avanti, fino alla... Ma ci pensa Tania Bruguera a metterci in guardia dicendo "Until the unreachable victory".

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Isola(to) – Esperienze di rappresentazione urbana, a cura di Lucia Krasovec nasce dalle attività elaborate dagli studenti del Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura, nell'ambito del corso "Rappresentazione 2 – Rilievo urbano e ambientale", A.A. 2004-05.
Nell'ottica di effettuare un'esperienza concreta sul territorio, anche per andare a verificare i temi trattati durante le lezioni, la lettura e rappresentazione urbana si è focalizzata su un'area di particolare interesse per le sue caratteristiche di molteplicità, dalla residenza popolare alle strutture direzionali, dal vuoto centrale alle aree non più definibili: un nodo importante per la pianificazione della città, un luogo-non-luogo in cui si esprimono tensioni, attese, progetti.
Questa zona, denominata quartiere Isola, è stata oggetto dagli inizi del Novecento di vicende indissolubilmente legate a quella della ferrovia (ambito Stazione Garibaldi), che ne determinato la connotazione originaria.
Gli elaborati degli studenti descrivono la situazione attuale attraverso la rappresentazione delle rimanenze edilizie, i profili sulle vie Confalonieri, di Castilla, e i parziali di via Borsieri e via Sassetti.
La mostra con al centro la preoccupazione per la Stecca degli Artigiani viene completata dalle foto di Alessandro Di Giampietro e dei disegni di Marco Colombaioni.

out.@fastwebnet.it

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Incontri:

Domenica 6 marzo ore 18: "Situazionismo ricaricato?"
Incontro con Giorgio Agamben, Gianfranco Marelli, Bert Theis e altri.

Dell'attualità della metodologia situazionista e del suo rapporto con la pratica politico-urbanistica in atto all'Isola.

L'incontro sul situazionismo è da ritenersi coerente con la pratica politica da noi attuata in questi anni nel quartiere Isola.

I luoghi di questo quartiere si sono, infatti, rivelati favorevoli a creare una comunità di persone disposta, seguendo le proprie vocazioni, ad agire per e nello spazio pubblico.

Allora noi, come abbiamo cominciato a fare nell'evento su Foucault (centrato sul rapporto tra luogo e potere), vogliamo mettere a disposizione di questa comunità un patrimonio teorico, che sia esso stesso capace di strutturare la comunità, fornendo idee di cui discutere, ma sopratutto un linguaggio di cui praticare.

Perché obbiettivo di questi eventi non vuole essere la neutrale presentazione di una storia, ma il tentativo di rendere attuale una eredità, interrogandola.

Nel caso specifico del situazionismo, ci si deve allora chiedere:

- Che cosa si è voluto definire come urbanismo unitario?
Come può tale concetto essere utilizzato da una comunità che voglia prendere da sé cura dei propri luoghi, chiamandosi fuori quanto possibile dall'apparato pianificante?

- Qual è il ruolo degli artisti, quando l'arte interessa a tutti (e a nessuno)?
Può l'arte chiamarsi fuori dello spettacolo e divenire pura costruzione di situazioni?
Può l'inoperosità (l'agire senza opere) essere la pratica della comunità?

Forse scopriremo allora che dobbiamo innanzitutto riappropriarci del nostro linguaggio, perché di esso siamo continuamente espropriati dallo spettacolo.
E che la deriva, la psicogeografia e il detournement erano appunto dispositivi utilizzati dai situazionisti per disattivare, nella pratica del linguaggio, la legge dello spettacolo.
Come fare?
gruppo "Urbanistica Unitaria"/out

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Mercoledì 9 marzo ore 18.30: "Pensiero nomade"
L'esperienza del libro-rivista Millepiani incontro con Tiziana Villani, Alessandro Rudelli, Francesco Galluzzi, Marco Scotini

Il numero 28 inaugura una nuova serie di Millepiani. Dopo dieci anni di lavoro, il nostro progetto è giunto a un punto di approfondimento irrinunciabile che concerne la necessaria riflessione sulle dinamiche di soggettivazione nel contemporaneo, sugli ambiti di ricerca, filosofica ma non solo, sin qui articolati/disegnati. Il nomadismo teorico, di cui ci siamo fatti in una qualche misura espressione, ci induce a rivolgere lo sguardo con rinnovata curiosità al cosiddetto mondo sociale e a individuare nuovi orizzonti di indagine. Da sempre il nostro è stato, infatti, un lavoro collettivo che ha posto come etico e imprescindibile il riconoscimento di tutti i contributi incontrati lungo il nostro percorso. Ora, incrociamo il nostro cammino con quello delle edizioni DeriveApprodi, di cui apprezziamo non solo la disponibilità ad accoglierci ma il taglio di lavoro complessivo. Inizia dunque una fase che comporta alcuni cambiamenti. Pensiamo che Millepiani possa mettere in gioco una serie di tematiche che hanno raggiunto una loro autonoma consapevolezza anche riguardo agli autori di riferimento che nel passato aprivano i singoli numeri. Mai come adesso pensiamo che l'atteggiamento filosofico debba essere questa inclinazione tesa alla ricerca di una comprensione critica sempre più ampia in grado di sollecitare l'espressione delle libertà. I temi del territorio, dei processi di soggettivazione, delle trasformazioni antropologiche, della messa in atto di nuovi linguaggi sono i campi in cui misurare l'articolazione di espressioni di vita non assoggettate ma ricche di forza e dignità.
L'etica della libertà riguarda intimamente la pratica filosofica e si distingue dalle morali minori che accettano la status quo e misurano il proprio progetto su questioni di immediato interesse. Non siamo utopisti, piuttosto ci sentiamo eredi di quel filone radicale di pensiero che da Giordano Bruno, attraverso Machiavelli, Spinoza, Marx, Nietzsche, Foucault, Deleuze ed altri, ci spinge a cercare l'ininsegnabile e ad esplorare un mondo a venire.
http://www.millepiani.org

Immagine: Mircea Cantor

Inaugurazione: Venerdi 4 marzo ore 19.00

Centro per l'Arte Isola
Stecca degli Artigiani
Via Confalonieri 10 (II piano) Milano
Info: Alessandra Poggianti: tel. 349-8051697, ida@undo.net
Orario: dalle ore 15.00 alle ore 20.00.
Lunedì, martedì, e giovedì chiuso

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The association Isola dell'Arte presents:

REVOLUTION IS ON HOLD
A project by Adrian Paci
in collaboration with Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo

Works by Tania Bruguera (Cuba), Johanna Billing (Sweden), Carey Young (England), Emma Ciceri(Italy), Mircea Cantor (Romania), Dan Perjovschi (Romania), Armand Lulja (Albania)

''A spectre is haunting Europe''... and plenty of time has passed since Marx and Engels wrote the Manifesto of the Communist Party, starting with that now famous phrase.
Enough time for the spectre introduced by the fathers of the theory of class struggle to become first an ideal to follow, a project to realize, an idea of power to be maintained, and then an evil requiring elimination. In any case the spectre isn't what it used to be. It has lost something of its charm, as well as its menacing air. Today Europe not appear to be the setting where the destinies of the near future will be determined, and the world itself, hurtling toward a definitive, inevitable globalization, seems to be threatened by other looming phantoms.

What has happened? Is it possible that the spectre evoked by Marx and Engels has vanished into thin air? Is revolution still a possible prospect, or has it become a tame idea, obeying the rules of power, a topic for discussion at cocktail parties (on the left), a utopian goal to soothe the critical conscience as one lives capitalist reality to the fullest?

An art show cannot attempt to provide answers to these questions. But it can become a place for reflection, an encounter of works that establish a dialogue and stimulate cross-interpretations.

At the same time out, the Office for Urban Tranformation presents three facets of the Stecca degli Artigiani building: the surveying, the photographs by Alessandro di Giampietro and the drawings by Marco Colombaioni.

The laboratorio workshop presents a patchwork of small-format art works.
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The works

Revolution is on hold, Tania Bruguera tells us in her work. The phrase simultaneously suggests the presence and the absence of revolution, its state of suspension in a situation of ambiguity and contradiction.

Johanna Billing presents a university classroom full of young people, in an atmosphere somewhere between tension and expectation that something will happen. There is no action, just exchanged glances. The only sounds come from a copy machine. The rest is silence, waiting, yet the title seems to offer a key of interpretation: Project for a Revolution.

I am a revolutionary: in this video the artist herself, Carey Young, pronounces this phrase, but instead of being in a public square for a demonstration, she is in an office, being coached by a communications expert on the most convincing way to make the "slogan" work. The takes are endless, once, twice, three, ten times...

A train full of young people is heading to Rome for a large antiwar demonstration. But the protesters are all sleeping, the compartments, the corridors, the passageways are packed with bodies, sleeping so soundly that it seems as if a bad fairy had cast an evil spell over them all. This is a work by the young Italian artist Emma Ciceri. The title reports the date of the event: 23 Marzo 2004.

A group of demonstrators also forms the subject of the work by Rumenian artist Mircea Cantor. But instead of the traditional banners, they are holding mirrors to reflect the space around them. The posters seem to have nothing to say to the city.
Instead, they just reflect its details, at times distorting their contours.

Dan Perjovschi shows a series of 50 drawings. They are cartoons of subtle but pointed irony, about the contemporary situation and its socio-political dynamics, revealing our poorly concealed complicity in the processes of submission. For example, one of the phrases is: "The cold war is over and I got a flu"...

Living in Memory is the title of the work by the Albanian artist Armand Lulaj. A giant star burns at the top of a mountain while we watch the show, without knowing if the figure is being burned as a protest against it, or as a way of enhancing it with the firelight. The structure burns until it is destroyed before our eyes. We are left there like orphans in search of another symbol, another flag, in any case another idea with which to go forward, until...

And here Tania Bruguera arrives to warn us: Until the unreachable victory.
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Lectures

Two lectures will deal with the relationship between art, philosophy and politics examined in the show:

Sunday march 6th at 6 pm:
''Situationism reloaded?'' with Giorgio Agamben, Gianfranco Marelli, Bert Theis and others

Wednesday march 9th at 6.30 pm:
''Nomad Thinking. The experience of the book-magazine Millepiani''
Presentation of the philosophy journal Millepiani with Tiziana Villani, Francesco Galluzzi, Alessandro Rudelli, Marco Scotini

Opening: Friday March 4th at 7 pm

Info: Alessandra Poggianti
Tel. 349-8051697

Address: Isola Art Center - Stecca degli artigiani
Via Confalonieri 10, Milan
Hours: 15.00 - 20.00 monday, tuesday, and thursday closed

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