Sede Provinciale di Confartigianato
Maliseti (PO)
via Dino Saccenti, 19/21
0574 6561 FAX 0574 656270
WEB
Walter Sabatelli
dal 4/3/2005 al 28/4/2005
0574 51771 FAX 0574 5177877
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Segnalato da

Commissione Culturale della Confartigianato di Prato



approfondimenti

Walter Sabatelli



 
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4/3/2005

Walter Sabatelli

Sede Provinciale di Confartigianato, Maliseti (PO)

Le sue opere sono sempre opere di confine, al limite, in cui il figurativo e l'astratto si compenetrano e convivono.


comunicato stampa

Il viaggio intrapreso da CONFARTE, la Commissione Culturale di Confartigianato di Prato, ha in programma un nuovo prestigioso incontro, quello con le opere di Walter Sabatelli, rinomato artista livornese del secolo scorso.

I locali della Sede Provinciale potranno così arricchirsi di nuove e importanti opere dopo quelle del pittore Giulio Greco, che rimarranno esposte fino al 4 marzo.

Questa volta la scelta di CONFARTE è caduta su un artista i cui lavori sono ospitati in alcune delle più prestigiose collezioni del mondo.

Walter Sabatelli, nato a Cecina il 4 luglio 1925 e scomparso all’ospedale di Grosseto (ictus cerebrale) nel 1997, è stato l’ultimo, in ordine di tempo, rappresentante di una grande famiglia di pittori che hanno svolto la loro attività presso la Corte Fiorentina dei Lorena, Luigi Sabatelli fu anche il fondatore dell'Accademia di Brera, a Milano, insieme all'Hayez. Walter il primo contatto con la pittura lo ebbe a Genova dove rimase letteralmente ''folgorato'' da una tavoletta di Giovanni Fattori esposta in una bellissima Galleria d'Arte presso il Ponte Monumentale in Via XX Settembre. Frequentò le lezioni del Prof. De Sanctis all'Istituto d'Arte di Genova iniziando con l'arte figurativa di derivazione classica. Non dimenticò mai questa splendida figura di uomo, di religione ebraica, che proprio sotto i suoi occhi di ragazzo fu catturato dai nazisti ed in seguito deportato ad Aushwitz, da cui non tornò mai più lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di Walter. Sabatelli ha studiato molto, ha avuto influenze e contaminazioni dapprima dalla grande scuola post-macchiaiola a Livorno e Firenze; ha avuto amici e frequentazioni importanti, con Guttuso ha avuto rapporti quasi filiari, ma tra le sue amicizie non possiamo dimenticare Pietro Annigoni, Primo Conti, Giorgio de Chirico e Pericle Fazzini. Ha frequentato Pablo Picasso, Lilloni ed il Presidente Pertini ma mai ha approfittato di queste relazioni. Walter era nato pittore e dei grandi pittori seguiva solo i consigli e gli insegnamenti, mentre la sua tavolozza andava modificandosi e come ha giustamente scritto Dora Favatella Lo Cascio (Direttrice del Museo Guttuso di Bagheria): ''…non partecipa alle laceranti polemiche che hanno fermentato le stagioni del dopoguerra, ma ne ha sentito formalmente gli influssi, racchiudendoli nella SUA poetica legata alle trame quotidiane del SUO mondo: la Maremma…'' Sabatelli ha avuto la fortuna di avere grandi Maestri, ma anche di vivere in quella terra toscana che porta il nome di Maremma in cui la luce è particolare, i colori sono particolari, il paesaggio è particolare; probabilmente è da questo mixer di straordinari elementi che è nata la sua pittura, tanto è vero che il Prof. Carloja nel 1968 a Roma lo definì come il più grande colorista da lui conosciuto. Quelli della fine degli anni '60 furono anni intensi, Walter collaborava a Cinecittà con Fellini per il film Satyricon, frequentava Guttuso e De Chirico, intratteneva accese discussioni con Picasso, i fermenti per l'astrattismo e l'informale erano intensi e conquistavano mercati sempre più grandi, ma Sabatelli non si è mai fatto coinvolgere; cercava una via propria che avesse come strada maestra una visione moderna, riveduta ed aggiornata del figurativo. Walter Sabatelli ha sempre affermato che se il figurativo apparteneva all'ottocento, l'astratto si era allontanato troppo dalla sensibilità comune, non vi era più dialogo tra artista ed osservatore, il linguaggio era troppo criptato ed esasperato, ''…se il figurativo era già finito l'astratto era deceduto da bambino...'' amava dire.

Cercava una terza strada, quel mondo di confine tra astratto e figurativo che riuscisse a cogliere il meglio dell'uno e dell'altro in una perfezione coloristica e formale nella quale anche l'osservatore avesse un suo spazio interpretativo e di riflessione. Ecco perché le sue opere sono sempre opere di confine, al limite, in cui il figurativo e l'astratto si compenetrano e convivono in una straordinaria simbiosi così accattivante ed eccitante.

Il Vaticano è stato il primo, nel lontano 1950, ad acquisire una sua opera (Madonna con bambino), ma possiamo trovare i suoi acquerelli anche nella Collezione Reale inglese di St. James Palace a Londra, nel Museo Nacional di San Josè in Costa Rica e nel Museo del Canale Interoceanico di Panama City o nella Collezione del Museo Renato Guttuso di Villa Cattolica a Bagheria. L’ultimo importante riconoscimento, in ordine di tempo, è giunto dagli Stati Uniti ed in particolare dal Presidente George W. Bush che ha espresso il suo personale ringraziamento dopo l’acquisizione da parte della Casa Bianca (The White House – Washington D.C.) di un acquerello dell’artista toscano.

La mostra, che sarà inaugurata sabato 5 marzo e si concluderà il 28 aprile, vede protagonista un uomo ed un artista che ha dedicato tutta la vita allo studio della pittura contribuendo a “traghettare” la pittura toscana contemporanea nel terzo millennio.

Infine è doveroso ricordare che è grazie al figlio, Roberto Sabatelli (direttore della Pinacoteca Amedeo Modigliani di Follonica), se l’opera di questo grande pittore continua a vivere ancora oggi, soprattutto dopo la fondazione a Follonica nel 1999 dell’”Archivio Walter Sabatelli”.

Confartigianato
Viale Montegrappa 138
Prato

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Gustavo Maestre
dal 17/10/2008 al 24/3/2008

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