Punto di vista preferenziale di Ziura e' il ritratto. In video, in fotografia, nel disegno, l'artista riproduce nella fisiognomica dei personaggi, nei gesti e nelle espressioni, atmosfere di luoghi e situazioni. 'Altre voci, altre stanze', a cura di Cloe Piccoli, e' una rassegna che considera l'interesse di molti artisti contemporanei per gli ambienti. I lavori presentati si inseriscono in un contesto di ricerca condiviso oggi da artisti, architetti e urbanisti.
Altre voci, altre stanze/Other Voices, Other Rooms
Ambienti d'Artista/Artists' Environments
a cura di Cloe Piccoli
Dopo le mostre di Massimo Bartolini, Atelier van Lieshout, Vedovamazzei,
Daniele Puppi, Jonas Dahlberg e Alberto Garutti, la personale di Darius
Ziura prosegue il programma Altre voci, altre stanze/Other Voices, Other
Rooms, a cura di Cloe Piccoli per il Magazzino d'Arte Moderna.
Altre voci, altre stanze/Other Voices, Other Rooms considera l'interesse di
molti artisti contemporanei per gli ambienti. Spazi astratti o praticabili,
vere e proprie architetture o simulazioni virtuali, progetti in miniatura o
interventi in autentici edifici, opere pubbliche e site specific works.
Negli ultimi anni l'attenzione di alcuni artisti si è concentrata sullo
spazio, sugli aspetti relazionali legati a diversi concetti di luogo e di
ambiente, alle implicazioni dell'arte con architettura e urbanistica.
I lavori presentati al Magazzino d'Arte Moderna, e, sempre, appositamente
ideati e realizzati per Altre voci, altre stanze/Other Voices, Other Rooms,
(dal titolo del libro di Truman Capote), si inseriscono in un contesto di
ricerca condiviso da artisti, architetti, e urbanisti, che stanno
ridefinendo i termini dello spazio e i confini delle discipline.
Oggi diversi versanti dell'arte, dell'architettura, dell'urbanistica si
intersecano in percorsi che disegnano luoghi dell'esperienza definendoli in
maniera precisa, e distinguendoli rispetto a territori e paesaggi omologati
che spesso costellano i nostri spazi vitali.
Punto di partenza di queste considerazioni il concetto di città diffusa,
(Generic City), di Rem Koolhaas delineato in S,M,L,XL, e sviluppato negli
studi successivi di Koolhaaas con l'OMA (office for Metropolitan
Architecture).
Generic City, è "un luogo liberato dalla prigionia del centro e dalla
tirannia dell'identità 'una città senza storia' abbastanza grande per
tutti 'ugualmente eccitante o noiosa, indistintamente in ogni
punto' superficiale come uno studio di Hollywood, che può produrre una nuova
identità ogni lunedì mattina".
Alcuni degli artisti presentati in questo programma di mostre si sono
relazionati in maniera diretta alla realtà urbana e architettonica, (Atelier
van Lieshout, Alberto Garutti), altri invece riflettono sullo spazio come
luogo dell'esperienza individuale (Massimo Bartolini, Vedovamazzei, Daniele
Puppi, Jonas Dahlberg). In ognuno di questi due approcci, lo spazio diventa
uno strumento d'indagine e d'esperienza del reale, in cui pubblico e
privato si intersecano, personale e collettivo sconfinano l'uno nell'altro.
Il Magazzino d'Arte Moderna presenta la prima personale di Darius Ziura,
nato nel 1968 a Joniskelis in Lituania, fra gli artisti più interessanti di
Manifesta 5, a San Sebastian, (2004), invitato in alcuni dei centri
d'avanguardia del panorama internazionale, dalla Gallery W139 di Amsterdam,
al Contemporary Art Center di Vilnius, da Art General a New York, a Kiasma
di Helsinki, fino a Zacheta Gallery di Varsavia, fra i partecipanti a
Instant Europe, a Villa Manin di Passariano.
La mostra Gustoniai, prende spunto dal villaggio nel nord della Lituania in
cui l'artista è cresciuto, Gustoniai appunto. In questo progetto Ziura
racconta un microcosmo che pur isolato dal resto del mondo, riflette
trasformazioni, economiche, politiche, storiche e geografiche della nostra
epoca. Il lavoro è anche l'occasione per ripensare e ridefinire il rapporto
fondamentale fra ambiente e individuo. Gustoniai, rientra a pieno titolo nel
concetto di Altre voci, altre stanze, è una realtà a parte, uno sguardo
diverso sul mondo, un paradosso che porta a ripensare il contemporaneo.
Oltre a osservazioni di tipo sociologico e politico, che avvicinano a realtÃ
di paesi e nazioni europei ancora poco conosciuti, come la Lituania, ormai
parte della Comunità Europea, questa mostra osserva da un punto di vista
antropologico il rapporto fra luogo e individuo, trasformandosi in un
caleidoscopio di sguardi, situazioni, esperienze.
Punto di vista preferenziale di Ziura è il ritratto. In video, in
fotografia, nel disegno, il ritratto per Ziura, nei lavori in mostra, e
nella sua intera produzione, riproduce nella fisiognomica dei personaggi,
nei gesti, e nelle espressioni, atmosfere di luoghi e situazioni. La mostra
coinvolge il pubblico in un intreccio affascinante e indissolubile che
slitta fra dimensioni temporali, modi e luoghi, per rimettere in discussione
i concetti di identità ' e alterità ', continuamente sollecitati in questi
anni di allargamento dei confini europei e mondiali.
Inaugurazione 19 marzo 2005 ore 19
Magazzino d'Arte Moderna
Roma, Via dei Prefetti 17
Orari di apertura: martedì/venerdì 11/15 - 16/20 - sabato 11/13 - 16/20