Galleria Magenta 52
Vimercate (MB)
via Crocefisso, 2/a
039 660768 FAX 039 6917957
WEB
Fili tra le Maree
dal 11/3/2005 al 23/4/2005
039 660768 FAX 039 6917957
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Segnalato da

Galleria Magenta 52



approfondimenti

Valeria Scuteri
Silvana Nota



 
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11/3/2005

Fili tra le Maree

Galleria Magenta 52, Vimercate (MB)

Personale di Valeria Scuteri. Un corpus di lavori recenti: sculture tessili, installazioni, arazzi e abiti-oggetto. Un itinerario complesso tra Forma e Contenuto, ma al contempo godibile per l'immediato impatto cromatico-spaziale.


comunicato stampa

Mostra personale di Valeria Scuteri

Il suggestivo e sperimentale linguaggio della Fiber Art approda alla Galleria Magenta 52 dal 13 marzo al 23 aprile 2005 con la personale dell’artista Valeria Scuteri, pittrice, scultrice e artist weaver, che del medium tessile ha fatto uno dei suoi principali percorsi di ricerca.
La mostra, promossa e organizzata dalla Galleria Magenta 52 con il Patrocinio del Comune di Vimercate, si inserisce nell’ambito del progetto dell’Assessorato alla Cultura della Città di Vimercate, “Le dita di Penelope”, che prevede, oltre a un’esposizione parallela presso la Villa Sottocasa, anche un seminario teorico–pratico di Fiber Art dal titolo “Officina d’Artista”, di cui la galleria ospiterà una prima parte.

La mostra-progetto Canto di Donna, Canto di telaio fu presentata nel settembre 2004 nel trecentesco Palazzo Opesso di Chieri (Torino) con il patrocinio della Città. Dopo una tappa alla Libreria Hoepli di Milano (28 febbraio–12 marzo), la mostra giunge alla Galleria Magenta 52 arricchita di un ciclo di opere e installazioni inedite, “Fili tra le maree”, appositamente create per gli spazi della galleria stessa, e di una serie di lavori in collegamento con il territorio realizzati con materiali messi a disposizione dall’azienda Dima di Vimercate.

“Fili tra le maree” offre la possibilità di leggere, attraverso le opere presentate, alcuni dei flussi di tendenza più rappresentativi di questa espressione che affonda le proprie radici nelle avanguardie storiche, ma che trova particolare sviluppo e connotazione dopo gli anni Sessanta, soprattutto in Nord Europa e Stati Uniti.
ULa Fiber Art, che trae origine dai movimenti antiaccademici, vede infatti gli artisti prendere a prestito le tecniche artigianali dei tessitori e farle proprie decontestualizzandole, e, in totale libertà espressiva, svincolarle radicalmente dalle parentele artigianali stesse a cui hanno attintoU.

Artista selezionata alla IV edizione della Biennale di Fiber Art della Città di Chieri, attualmente ospite con cinque lavori all’interno della mostra “Le main dans le sac”, allestita presso il Musée du Textile de Haute Alsace, in Francia, Valeria Scuteri pittrice, scultrice e pioniera della Fiber Art in Italia, ha iniziato a sperimentare le possibilità del tessile a partire dagli anni Settanta, giungendo alle attuali elaborazioni attraverso un processo tecnico-concettuale che identifica nell’uso della manualità un significato allegorico centrale strettamente connesso all’indissolubilità di Forma e Contenuto.
Interessata all’indagine intorno all’universo umano e al suo relazionarsi tra mondo interiore ed esteriore, Valeria Scuteri, con una ricerca progettuale e continuativa, approda con questa mostra all’esplorazione della sfera femminile in rapporto all’horror vacui, inteso come tempo che scorre e porta via, ma che al contempo lascia tracce, collegamenti e fili che uniscono persone e civiltà.
E dal sottile filo che scorre tra storie di donne e luoghi fuori e dentro il tempo e le realtà, prende vita questo nuovo segmento di ricerca, raccolto per la mostra di Vimercate sotto il titolo “Fili tra le maree”. Maree che suscitano emozioni dal passato e dal presente, sintetizzate dall’artista con la scelta di una manualità i cui gesti muovono dal telaio antico di tradizione calabrese, appreso da bambina nel suo Paese d’origine, ma che si spingono oltre i confini della funzionalità iniziale per divenire scelta intellettuale e filosofica, gesto d’arte svincolato da qualsiasi legame con le arti applicate.
Il telaio, defunzionalizzato dal suo ruolo abituale, diviene nelle sue mani un telaio d’artista, ottenuto con lo smantellamento di una cornice dalla tela.
Ricollegandosi idealmente (ma con stile, poetica e intenti personali diversi) alle ricerche di Rosemarie Trockel e Miriam Shapiro che negli anni Ottanta cercarono di ridare dignità ai lavori femminili attraverso un’arte non omologata, Valeria Scuteri utilizza poi l’uncinetto, il lavoro a maglia, il cucito a mano e a macchina, individuando nella manualità una primaria scelta concettuale intorno a cui sviluppa la sua sperimentazione poetico-formale.

Il percorso espositivo propone un corpus di lavori recenti e in parte inediti: sculture tessili, installazioni, arazzi contemporanei e abiti-oggetto accanto ad alcuni esempi di Wearable Art o arte da indossare. Un itinerario complesso tra Forma e Contenuto, ma al contempo godibile fin dalla prima impressione visiva per l’immediato e forte impatto cromatico-spaziale.

Sia con la tecnica del telaio che off loom, la Scuteri affronta l’esperienza dell’arazzo contemporaneo utilizzando per le sue opere fili di ferro, di rame e fibre di diverso tipo. Caratteristica principale di questi arazzi è che l’artista riveste il doppio ruolo di ideatore ed esecutore della propria opera.

Percorso analogo, anche se con caratteristiche diverse, è quello della Wearable Art. Muovendo i passi dalla lezione di Sonia Delaunay e del suo atelier simultaneo dal quale nascevano a Parigi intorno agli anni Venti abiti d’artista in grado di creare trasformazioni poetiche nel quotidiano in chi li indossava, Valeria Scuteri sviluppa architetture corporee, abiti che, pur contaminati dal fashion più nulla hanno a che vedere con esso. Abiti da fruire come installazioni, o da reinterpretare nel quotidiano come arte da vivere e, appunto, da indossare.
Collegandosi alle formelle dei 35 artisti contemporanei collocati all’esterno della Galleria Magenta 52 in omaggio al portale del Battistero fiorentino al cui concorso parteciparono seicento anni or sono Ghiberti e Brunelleschi, Valeria Scuteri ha creato l’abito-opera “Strade maestre”.
Composto da formelle ottenute con tecnica mista (libero intreccio e uncinetto), affronta la tematica dei maestri rinascimentali che irradiano luce fino a noi, giocando sulle allegorie dei passaggi spaziali e cromatici di una lavorazione in dialogo con l’aria e il senso delle presenze-assenze, solo identificate dalle scritture astratte dei loro nomi ottenuti dal grafico e leggero intersecarsi di fili di ferro e pregiati tessuti.

Altre opere sono poi rappresentate da scarpe-oggetto, accessori-scultura e borse-libro, con cui affronta il tema del libro d’artista, sperimentazione fuori dai canoni dell’editoria praticata da pittori e scultori a partire dai primi del Novecento, e in special modo diffusa nel mondo della Fiber Art.

La mostra si integra e trova approfondimenti artistici, culturali e di valorizzazione dell’eccellenza tessile sul territorio, nell’ambito dell’evento “Le dita di Penelope”, progetto promosso e organizzato dalla Città di Vimercate in collaborazione con Galleria Magenta 52 e APA Confartigianato Vimercate, comprendente la mostra “Le dita di Penelope: la tessitura fra arte, artigianato e territorio” , che sarà allestita presso la sede della Villa Sottocasa con inaugurazione sabato 12 marzo 2005, ore 16,30, e un seminario teorico–pratico di Fiber Art che si terrà per la fase teorica, in data 19 marzo, dalle 17 alle 19, presso la galleria Magenta 52, e il 20 marzo presso la Villa Sottocasa a partire dalle ore 9,30.

Vernissage-Azione: sabato 12 marzo ore 17,30

Galleria Magenta 52
Via Crocefisso, 2/a - Vimercate (MI)
da martedì a domenica: 10.00 – 13.00 / 15.00 – 19.30
chiuso: domenica 27 e 28 marzo,10 e 17 aprile

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