Opere Informali. ''...in questa esposizione abbiamo scelto il teatro, il luogo teatro senza gli attori, quando e' lo spazio stesso, e le strutture che lo vestono, che si eleggono a protagonisti, parafrasando Leonardo, di una muta rappresentazione della cecita' della poesia.'' Massimo Riposati
Opere Informali
Dalla presentazione al catalogo:
Marcello Avenali. Opere madri, opere figlie
di Massimo Riposati
Opere che sono figlie e madri nella famiglia europea della grande ricerca del dopoguerra: figlie di una dimensione finalmente internazionale, coordinata e trasparente, nei rapporti tra artisti, storici dell’arte, critici militanti, poeti e letterati, in una continuità , ed in alcuni casi contiguità con la tradizione delle precedenti generazioni. Per il giovane Avenali, nipote di Domenico, architetto e delizioso disegnatore, e figlio di Luigi, che nella maturità si dedicherà alla scultura, il processo si avvia nello studio di Villa Strohl-Fern prima e poi negli incontri con Sironi, che lascerà tracce profonde nel concepimento di una tavolozza che rivaluta la vitalità del tono grigio del piombo fino a fargli assumere quel valore assoluto di spazio mentale che lo accompagnerà a lungo, con Efisio Oppo, che gli confermerà l’importanza dei valori della cultura pittorica del realismo come base necessaria di conoscenza da superare in digestione, con il compagno di strada Fausto Pirandello, con Virgilio Guzzi e poi con Andrè Verdet, dalla cui amicizia trarrà la spinta ad una visione internazionale dell’arte che lo condurrà ad incontri/verifiche con quella produzione “informaleâ€, nella definizione che Camille Bryen dette di quell’orientamento pittorico che già negli anni ’50 si allontanava dalla indagine formale della realtà per avvicinare il mondo della sensorialità e delle percezioni mediate senza il filtro dei modelli di riferimento. Opere figlie quindi di un’ansia di rinnovamento nella continuità , senza rotture traumatiche, seppure nella conoscenza dei valori innovativi che alcune tra le avanguardie del secolo scorso avevano condotto, dai primi dadaisti alle illuminate intuizioni di Duchamp.
Ma anche opere madri, opere che influenzeranno quelle generazioni che vedranno Avenali come maestro di decorazione e scultura prima e come direttore della Accademia delle Belle Arti di Roma poi. Maestro di sperimentazione di nuovi materiali, nei collages, nei mosaici, nei vetri “Dallas†delle vetrate che il grande architetto Michelucci gli chiederà di realizzare per la Chiesa dell’Autostrada del Sole a Firenze, dove alla bidimensionalità delle strutture leganti in piombo sostituirà , con grande intuizione ed energia, la pluridimensionalità dell’uso del ferro su piani diversi.
Attraversatore di linguaggi espressivi, Avenali non amerà il criterio delle scelte decisive: lo vedremo quindi, più volte, andare e tornare per le stesse strade, almeno apparentemente, come un uomo curioso ed innamorato che, non smettendo di amare mai, lascia e riprende quelle amanti che volta per volta gli appaiono più generose, ricche di stimoli, degne di attenzione.
Di questo elitario comportamento, della sua quasi dandystica attenzione allo stile nelle sue varie espressioni godrà i benefici ma ne pagherà un prezzo importante, lasciando dietro di se non una sola immagine chiaramente determinata ma una, seppure pacata, caleidoscopica complessa eclettica personalità .
Spesso figure, per lo più femminili, entrano ed escono dai suoi dipinti, con discrezione, senza rumore, vanno ad abitare il suo mondo pittorico, i suoi paesaggi interiori, ed anche quella idea di spazio che spesso la città gli suggerisce.
In altri momenti si potrà indagare sulle sue figure, sulla città , quasi sempre Roma, che Marcello Avenali descrive sempre con sapienza pittorica, con poesia, ed in alcuni casi con quella ironia che la sua eleganza intellettuale sempre gli consente, ma ora, oggi, in questa esposizione, ed in questo catalogo, abbiamo scelto il teatro, il luogo teatro senza gli attori, quando è lo spazio stesso, e le strutture che lo vestono, che si eleggono a protagonisti, parafrasando Leonardo, di una muta rappresentazione della cecità della poesia.
Non è vuoto, non è silenzio, è il piacere della pittura, è l’incanto della felicità creativa.
Nota Biografica
1912 - Nasce a Roma il 16 novembre da Elena Terziani, cugina dello scrittore Bonaventura Tecchi e Luigi, il cui padre, Domenico Avenali, era un noto architetto romano.
1925 - Si iscrive al Liceo Artistico e, dopo i quattro anni, all’Accademia di Belle Arti.
1930-38 Partecipa in questi anni a varie manifestazioni (tra cui alla collettiva I Mostra dell’Animale nell’Arte al Giardino Zoologico di Roma nel 1930; la III Mostra d’Arte della Giovinezza Fascista Romana all’Aranciera di Villa Umberto a Roma nel 1933; la Mostra d’Arte dei Littoriali alla Città Universitaria di Roma nel 1935; la V Mostra del Sindacato Artisti Umbri a Terni nel 1936; VII Mostra del Sindacato Fascista Belle Arti del Lazio nel 1938) e nel 1937 vince un premio a Roma per la scenografia di L’uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello.
1939 - Partecipa al Premio Livorno e si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia, appena fondato, dove collabora con lo scenografo Mario Cito Filomarino alla realizzazione dei costumi e all’allestimento di diversi lavori per il Teatro dell’Opera di Roma. Prima mostra personale presso la Galleria Gallenga di Roma.
1941 - Viene nominato assistente presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
1943 - Partecipa alla IV Quadriennale d’Arte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
1944 - Espone alla I Mostra d’Arte Italia Libera presso la Galleria Roma di Roma.
1945 - Collettiva, insieme a Cannilla e Scordia, alla Galleria del Secolo di Roma.
1948 - Partecipazione alla V Quadriennale di Arte Nazionale alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma. Espone una serie di disegni, insieme a Cannilla, presso la Villa Alessandra di Cortina d’Ampezzo, manifestazione a cura di Palma Bucarelli. Organizza una personale alla Galleria La Margherita di Roma, dove presenta “Pupazzi†in legno e stoffa ispirati ai personaggi delle favole per bambini e disegni vari.
1949 - Partecipa alla Mostra I gioielli di Masenza, insieme, tra gli altri, ad Afro, Cannilla, Guttuso, Mirko, Savinio, tenutasi alla Galleria L’Obelisco di Roma.
1950 - Conosce Mario Sironi a Cortina d’Ampezzo, inizio di una lunga e proficua collaborazione e amicizia.
1952 - È presente alla VI Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma.
1953 - Presentazione delle sculture, vetrate e mosaici ideati per la Cattedrale di San Paolo del Brasile presso il Palazzo degli Uffici all’EUR (realizzazione del mosaico dedicato a San Paolo e otto grandi vetrate).
1954 - Partecipa al Premio Avezzano. Prende parte alla mostra Fontane di Roma allestita presso la Galleria La Fontanella.
1955 - È presente alla III Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea - Premio Marzotto a Firenze. Personale alla Galleria L’Obelisco di Roma. Partecipa alla VII Quadriennale di Roma. Viene invitato alla Exhibition of Contemporary Italian Art di Johannesburg. Gli vengono commissionate le vetrate per la nuova chiesa della comunità canadese in Roma.
1956 - Viene premiato alla VII Mostra Nazionale Premio del Fiorino, alla Galleria dell’Accademia di Firenze. Personale alla Galleria del Vantaggio di Roma.
1957 - Vince il primo premio, intitolato a Carlo Mocchetti, alla I Mostra dell’Autoritratto a Milano. Realizza quattro mosaici per l’altare maggiore e la cripta della Cattedrale di Manila.
1958 - Collettiva alla Galleria Russo di Roma, insieme a de Chirico, Guttuso, Morandi, Pirandello, Purificato e altri. Incarico per la realizzazione della Pala d’Altare della chiesa di Don Bosco a Roma, commissionata dall’Istituto di Arte Liturgica.
1959 - Partecipa alla mostra-concorso nell’ambito della II Rassegna di Arti figurative di Roma e del Lazio, presso il Palazzo delle Esposizioni e alla VIII Quadriennale d’Arte di Roma.
1960 - Realizza dei pannelli in cristallo dipinti per l’Hotel Michelangiolo, Roma.
1961 - L’architetto Pietro Passarelli gli affida la decorazione di alcune pareti della Nuova Banca di Sardegna a Roma, realizzate con doghe di legno e lamine di rame a sbalzo. Esegue inoltre i mosaici per la Delegazione Apostolica di Washington e delle vetrate per l’altare di San Paolo nella omonima Cattedrale in Brasile.
1963 - Realizza la grande vetrata absidale per la Chiesa dell’Autostrada del Sole, presso Firenze, costruita su progetto dell’architetto Giovanni Michelucci.Decorazione in ferro e vetro sull’altare maggiore di Santa Maria Novella a Firenze. Partecipa alla I Antologia di Artisti Romani ed è presente all’Esposizione degli Arazzi di Asti presso l’Istituto d’Arte di Atene con Mirko, Cagli, Guttuso, Clerici, Spazzapan (l’anno successivo la mostra sarà a Parigi). Collettiva presso la Galerie des Deux Mondes di New York.
1965 - Personale presso l’Istituto Nazionale di Architettura nella sede di Palazzo Taverna a Roma, organizzata dalla Galleria Casa della Fornarina. Partecipa alla IX Quadriennale di Arte Nazionale di Roma e alla V Rassegna di Arti figurative di Roma e del Lazio.
1966 - Collettiva a Montecito, in California, organizzata dalla Galleria del Monte. Realizza delle vetrate per una mostra-concorso alla Villa Reale di Monza ed un mosaico per la cappella della famiglia Campilli a Roma.
1967 - Personale presso la Galleria Il Carpine a Roma, dove espone arazzi e, per la prima volta, due sculture in ferro e vetro. Realizza un grande mosaico per lo scalone di ingresso dell’Automobil Club di Roma.
1968 - Partecipa alla VI Biennale d’Arte romana. Collabora con gli architetti Lucio, Vincenzo e Fausto Passarelli per il concorso “Progetti nuovi a Romaâ€, progetto vincitore.
1969 - Esegue un bozzetto per la realizzazione di una decorazione parietale per Marcel Breuer e una struttura in ferro e vetro Dallas per la Sala del Consiglio dell’Istituto Mobiliare Italiano di Roma.
1970 - Personale allo Studio Erre di Roma. In questi anni completa la padronanza di tecniche e utilizzo di materiali eterogenei: lavorazione del marmo, fusione del metallo, collages di stoffa tenuta insieme da graffe di rame, mosaico, encausto, grafito, non abbandonando mai comunque la pittura, dove sperimenta nuove tecniche, a spruzzo, smalto, acrilico. Esegue due vetrate per la nuova Direzione del Banco di Santo Spirito in piazza del Parlamento a Roma.
1971 - Personale al Museo Municipale di Saint Paul de Vence a Nizza.
1972 - Partecipa alla X Quadriennale di Arte a Roma. Riceve la nomina di membro dell’Accademia Nazionale di San Luca e del Consiglio Superiore Antichità e Belle Arti. In seguito viene nominato Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma. In collaborazione con lo scultore Luca Luchetti realizza grandi componibili in cemento armato per il complesso Il Quadrifoglio su progetto dell’architetto Del Bufalo.
1973 - Mostra dei suoi ultimi collages presso lo Studio d’Arte Margana di Roma.
1974 - Esegue una struttura in rame per la facciata della Banca Popolare di Milano in via Flaminia a Roma, progettata da Luigi Moretti.
1974-79 Organizza mostre personali in diverse gallerie internazionali, tra cui la galleria KriKaar di Amsterdam e la Galerie Ariel di Parigi nel 1974, il Centrum Philips Ontspannings di Eindhoven in Olanda e la galleria Lidchi di Johannesburg nel 1975, la galleria Bouma di Amsterdam nel 1977 e Arts Prospect di Bruxelles nel 1979.
1979 - Illustra il volume di poesie Femmes di Paul Verlaine con tre acqueforti.
1980 - Progetta ed esegue la sua ultima scultura in acciaio per la città di Brindisi, il Monumento ad Aldo Moro e alle vittime del 16 marzo.
1981 - Muore a Roma l’11 novembre. Sue opere si trovano presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma, la Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei e Gallerie Pontificie, in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Mostra e Catalogo a cura di Massimo Riposati
pH7Art Gallery
Via della Scrofa, 46
Roma