I have a head. L'installazione consta di una casa, commisurata all'ambiente della galleria, in alluminio verde militare sulle cui pareti viene inciso, a intaglio traforato, il discorso che Martin Luther King fece poco prima di essere assassinato. La potente luce interna rende leggibile il discorso dall'esterno. A cura di Viana Conti
Giovedì 17 marzo 2005 alle ore 18.00 presso la Galleria Artra diMilano
sarà inaugurata una personale di Vittorio Corsini a cura di Viana Conti
Titolo dell'installazione: I have a head
Vittorio Corsini (nato a Cecina nel 1956, vive e lavora a Firenze) è un
artista che, da tempo, opera direttamente sulla fluttuante cerniera di
contatto tra la fisicità e la virtualità , la rappresentazione
grafico-lineare e la tridimensione, il pensiero di ordine riflessivo e
l'attitudine comportamentale, il concetto, sotteso all'opera, e la sua
lettura emozionale. Misurandosi con tali tematiche-problematiche, non
sorprende che i suoi topoi linguistici siano il ribaltamento di
un'accezione di comune lettura, la formalizzazione di un'ipotesi
alternativa, la tridimensionalizzazione di un pensiero, la
smaterializzazione della materia attraverso il ricorso alla luce, alla
sonorità , alla trasparenza, e la materializzazione di diversi modi del
percepire e del sentire. Il lavoro progettato per ME design Forme del
Mediterraneo si colloca immediatamente sul punto di
sutura/divaricazione tra la funzionalità dell'oggetto/metafora dimora,
come formalmente e fisicamente si presenta la struttura abitativa di I
have a head, e la sua destinazione creativa a un'ipotesi di
comunicazione interpersonale tra soggetti/oggetti delle differenze, non
solo politico-culturali, sociali, confessionali, ma anche
etnico-antropologiche. E' attraverso la luce, simbolo e metafora, ma
anche fenomeno di radiazione di diverse lunghezze d'onda visibili e non
visibili, che si leggono le parole incise nel metallo, tanto forti da
trapassare i muri delle case. Con I Have a head Vittorio Corsini ha
coniugato l'etica con l'estetica attraverso il design reale/mentale di
una costruzione con intenti critici e propositivi insieme.
Viana Conti
L'installazione consta di una casa, commisurata all'ambiente della
galleria, in alluminio verde militare sulle cui pareti viene inciso, a
intaglio traforato, il discorso che Martin Luther King fece poco prima
di essere assassinato. La potente luce interna rende leggibile il
discorso dall'esterno. Quel discorso che, come è noto, esordendo con la
frase I have a dream, inaugurò una nuova era: che la gente di pelle
scura potesse sognare anche qui, tra noi. Queste parole che fisicamente
forano le pareti di metallo, che metaforicamente intendono creare la
condizione del dialogo con l'esterno e con l'alterità sono
letteralmente buchi che trapassano i muri dell'indifferenza,
dell'incomprensione, dell'intolleranza, sono il tramite, la continuità ,
la presenza, la tensione, ma anche la pacificazione, sono un ponte
verso il conseguimento stabile del risultato di un progetto comune, il
passaggio di una testimonianza da me a te, da noi a voi. In queste
parole di luce si realizza l'incontro delle differenze, scorre il fiume
dell'umanità , si tende l'arcobaleno dei sogni.
Vittorio Corsini
Artra
Via Settala 6 20124 Milano
La galleria è aperta dal martedì al sabato dalle 15,00 alle 19,00