Arnold Bocklin
Ardengo Soffici
Amedeo Modigliani
Giorgio de Chirico
Carlo Carra'
Gino Severini
Giorgio Morandi
Ottone Rosai
Lorenzo Viani
Primo Conti
Massimo Campigli
Felice Carena
Evaristo Boncinelli
Marino Marini
Giovanni Faccenda
La Toscana dell'Arte. In mostra opere di Arnold Bocklin e Giorgio de Chirico. Di rilievo, la presenza di dipinti di Lorenzo Viani, Ardengo Soffici, Gino Severini, Amedeo Modigliani, Giorgio Morandi e di altri artisti che hanno caratterizzatola stagione fiorentina fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.
La Toscana dell’Arte
Assessorato alla Cultura e Spettacolo, Turismo, Sistema Museale
Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica
Patrocinio
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Toscana
Consolato di Svizzera a Firenze
Fondazione Spadolini Nuova Antologia
Fondazione Primo Conti
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Arezzo organizza presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea una grande rassegna dal titolo «Toscana del ‘900. La Toscana dell’Arte». La mostra, curata da Giovanni Faccenda, comprende una sessantina di opere, fra capolavori noti, ritrovamenti recenti e importantissimi inediti, appartenenti a un arco cronologico compreso fra il 1900 e il 1940. Tema dominante la toscanità , d’origine o d’elezione, di Maestri quali Arnold Böcklin, Ardengo Soffici, Amedeo Modigliani, Giorgio de Chirico, Carlo Carrà , Gino Severini, Giorgio Morandi, Ottone Rosai e Lorenzo Viani, fra gli altri. «Un percorso di storia – scrive Salvatore Italia, Capo Dipartimento nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali - che ha segnato la pittura del ventesimo secolo e sul quale Faccenda si sofferma con la brillante e consueta acutezza di riflessioni.»
L’esposizione, posta sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Consolato Svizzero, Fondazione Spadolini Nuova Antologia e Fondazione Primo Conti, è dedicata alla cara memoria di Maurizio Fagiolo dell’Arco, Mario Luzi e Giovanni Spadolini, dalla cui collezione provengono le opere di Morandi ospitate all’interno di questa rassegna. La mostra è stata realizzata con il contributo di BNL.
Premessa
La pensi come un luogo ideale arricchito con quanto di meglio la natura e gli uomini hanno saputo fare. Ma la Toscana, prima ancora di essere un territorio geografico, è un ambiente culturale, dove talento e ingegno, da sempre, incontrano un terreno fecondo in cui radicarsi ed espandersi. Vale naturalmente, questo, per chi c’è nato, ma anche per coloro che, venendo da fuori, qui trovano o hanno trovato motivi e stimoli propri di una toscanità divenuta nei secoli insegna di bellezza.
A questo clima, a questo ambito blasonato appartiene una varietà di artisti che hanno contraddistinto con le loro opere e i loro scritti il Novecento fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, quando è ormai sul punto di esaurirsi la forza di un grido ideale – la Toscana dell’Arte – che risuonava a Firenze, nell’antica piazza Vittorio Emanuele, fra «Paszkowsky» e «Le Giubbe Rosse», rinvigoriva a Poggio a Caiano sulla strada della Versilia, fino a riecheggiare a Parigi, dentro i silenzi e le rivelazioni di Montmartre e Montparnasse, dove Modigliani ebbe a maturare nuove aspirazioni, Severini esperienze e preziosi rapporti, Viani una sofferta visione esistenziale.
Se Soffici, per primo, aveva portato l’Europa in Toscana e la Toscana in Europa, Böcklin, con i suoi enigmi germinati nel mito, era stato il precursore, sul finire dell’Ottocento, di una frequentazione diversa, se vogliamo anche alternativa (come seppe magistralmente condurre Giorgio de Chirico), che avrebbe trovato posto accanto a una toscanità elettiva cresciuta intorno ai maestri primitivi e a quelli del Rinascimento, nel progressivo raggiungimento di quello che fu il suo acme, la suggestione maggiore, ovvero la riscoperta di Piero della Francesca.
La mostra
16 gennaio 1901. È un gelido mattino quando, a San Domenico di Fiesole, muore nella sua «Villa Bellagio» Arnold Böcklin, il più affascinante, enigmatico e suggestivo fra i pittori tardo-romantici, precursore della grande stagione metafisica e dunque maestro virtuale, e poi riconosciuto, di Giorgio de Chirico. Nello studio, incompiuto, resta il suo ultimo dipinto: Pan im Kinderreigen (Pan fra i bambini in girotondo). È l’opera con cui si apre l’affascinante itinerario espositivo di “Toscana del ‘900. La Toscana dell’Arteâ€.
Nella suggestiva rassegna, fra gli altri, seguono due capolavori di Giorgio de Chirico (Il tempio di Apollo a Delfi, 1909-1910, e La Grand Tour, 1915) che documentano la sua prima stagione böcklinaiana e la maturità del periodo metafisico iniziato a Firenze nel 1910. Di rilievo, la presenza di dipinti famosi come L’Apuana di Lorenzo Viani, Margherite di Ardengo Soffici, Femme lisant di Gino Severini, l’opera che, come spiega un cartiglio autografo al suo verso, fu acquistata da Leonce Rosemberg, a Parigi, durante una visita in compagnia di Juan Gris.
Da segnalare tre straordinari disegni di Amedeo Modigliani - Cariatide verso sinistra (1913-1914), Nudo femminile seduto (1916-1917) e Testa d’uomo con cappello e cravatta (1917) - che inaugurano il corposo contributo dedicato al segno, all’interno del quale emergono le opere di Giorgio Morandi appartenenti alla collezione Spadolini, le rarissime incisioni di Mino Maccari e un pregevole disegno di Ottone Rosai del 1919, Il pandiramerinaio.
Proprio Rosai, con due capolavori quali Concertino (1920-21) e Donne alla fonte (1922), inaugura la ricca selezione di dipinti compresi fra il 1921 e il 1940. Tra questi, Autoritratto con lo specchio (1921) di Primo Conti, Paesaggio toscano (1925) di Soffici, una Marina del 1927 che Carlo Carrà regalò a Soffici e un inedito di Massimo Campigli del 1932, Sulla spiaggia.
Da segnalare, ancora, la presenza di Felice Carena con Figure in maschera (1932) e un inedito, preziosissimo affresco riportato su pannello del 1933 di Soffici, Figure (Popolana e fanciulla), omaggio virtuale al celebre ciclo di Piero della Francesca dislocato nell’adiacente Basilica di San Francesco.
Non manca, in quella che appare un’esauriente rivisitazione tesa a valorizzare anche quegli artisti in attesa di ricevere un più ampio riconoscimento critico (Spadini, Martinelli, Capocchini, Marcucci), qualche capolavoro di scultura, come La Cieca di Evaristo Boncinelli e un Piccolo ritratto in bronzo di Marino Marini.
Affascinante appendice al percorso espositivo una sezione nella quale incontriamo la Natura Morta che Giorgio Morandi volle regalare a Giovanni Spadolini; due celeberrimi disegni di Balthus pubblicati sul catalogo generale delle opere del Maestro (uno dei quali regalato da Balthus a Renato Guttuso); una ricca offerta di documenti e riviste dell’epoca.
Il curatore
Giovanni Faccenda è nato a Firenze nel 1967. Dal 2000 è direttore artistico della Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo. Critico e storico dell’arte, collabora con quotidiani e periodici a carattere nazionale. Fra le numerose esposizioni che ha curato, accompagnate più volte dall’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, si ricordano le antologiche di de Chirico, Morandi, Rosai, Utrillo, Ligabue, Maccari, nonché le grandi rassegne «Da Picasso a Botero. Capolavori dell’arte del Novecento» e «Da de Chirico a Ferroni». Il Novecento fra epoche, ipotesi e provocazioni». È anche autore del saggio «Da Böcklin a de Chirico, la lunga alba della pittura metafisica».
A cura di: Giovanni Faccenda, in collaborazione con Luigi Cavallo
Sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica
Patrocini: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Fondazione Spadolini Nuova Antologia, Fondazione Primo Conti.
Sponsor: BNL
Catalogo: 170 pagine a colori.
Contributi: Luigi Lucherini (Sindaco di Arezzo), Giovanni Chianucci (Assessore alla Cultura del Comune di Arezzo), Salvatore Italia (Capo Dipartimento nel Ministero per i Beni e le Attività Culturali), Edgar Kraft (Console di Svizzera a Firenze), Cosimo Ceccuti (Presidente Fondazione Spadolini-Nuova Antologia), Gloria Anichini Costa (Presidente Fondazione Primo Conti), Francesco Bortolini, Umberto Cecchi, Giovanni Faccenda.
Edizioni: Masso delle Fate, Signa (FI).
Costo al pubblico: 35 euro.
Sito-web:http://www.comune.arezzo.it
E.mail: Toscanadel900@comune.arezzo.it
Ufficio stampa: Lea Codognato con la collaborazione di Davis & Franceschini
Tel. 0552347273 – fax 055/2347361 – cell. 335/5250748
e.mail: leacodo@dada.it - davis.franceschini@dada.it
Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo
Piazza San Francesco, 4 - Arezzo
Orario: martedì-venerdì 10-13/16,-19,30; Sabato, domenica e festivi: 10-20.
Chiuso lunedì (tranne se festivo).