Angelo Candiano (Modica, 1962) lavora dal 1985 - anno della sua prima personale all'"Unione Culturale F. Antonicelli" di Torino - con il mezzo fotografico, portandone in primo piano le caratteristiche tecnologiche e concettuali ed estremizzandone il linguaggio, spogliato dalle valenze estetiche tradizionali, rispetto alle quali si pone in una posizione di forte critica.
Tecnoconcet.
Angelo Candiano (Modica, 1962) lavora dal 1985 - anno della sua prima personale all'"Unione Culturale F. Antonicelli" di Torino - con il mezzo fotografico, portandone in primo piano le caratteristiche tecnologiche e concettuali ed estremizzandone il linguaggio, spogliato dalle valenze estetiche tradizionali, rispetto alle quali si pone in una posizione di forte critica.
Le opere del suo lavoro sono elementi funzionali di un vero e proprio sistema organico, che chiama della Fotosofia, il quale oltre a portare alla fine la fotografia, cioè a esaurirla, è contemporaneamente capace di una nuova significazione e complessità .
In questa personale, la prima a Bologna, l'artista torinese esporrà delle inedite Mutanti, un ciclo di lavori fotografici iniziato nel 1989, realizzate appositamente per la galleria, svelando la loro vera natura "macchinica"; cioè oltre ad essere dei lavori in sè, esse sono soprattutto macchine fotografiche capaci di prolificare e quindi di generare a loro volta, dal loro stesso ventre, nuove opere, appunto Cellule.
Il processo di "autofoto", che avviene grazie alla luce che impressiona la carta sensibile contenuta al suo interno, è stato presentato in anteprima a Salerno nell'ambito dell'ultima edizione di "Artmedia VII", è qui invece ripresentato con la prima serie di Cellule in un'unica installazione.
Insieme alla Mutante e al suo processo, che apre nuove possibilità , tuttora mai viste nell'ambito fotografico e dell'arte in genere, verranno presentate la Fotonera e la Situazione; e un inedito ciclo di lavori denominato Lichtung, ispirato alla accezione heideggeriana di "...radura aperta alla luce...", metaforizzato nel processo "tecnologico" di prolificazione descritto sopra, e da alcuni disegni e fotografie eseguiti frattalizzando i "segni" emersi precedentemente in un altro ciclo di lavoro denominato Semiosi.
Nello spazio sottostante ci sarà una proiezione del video inedito Ciclinero del 1992, rieditato per questa occasione, dove l'effetto cosiddetto "neve" dello schermo televisivo nel suo oscillare tra luce e buio è sincronizzato con il ritmo di una respirazione.
Il sistema come elementi correlati tra loro è proposto in questa mostra con la precisa funzione di autoverificarsi, appunto ciò che le Mutanti faranno da sole con la filiazione perpetuata nel tempo oltre la volontà e la soggettività dell'artista.
Catalogo in galleria.
Inaugurazione:
sabato 11 novembre, ore 18,00.
Orario:
da martedi' a sabato, dalle 16.00 alle 20.00.
Galleria Neon - via Bersaglieri 5/b - Bologna - Tel: 051264008 - Fax: 0516562907