A+A Centro Espositivo Sloveno - A plus A
Venezia
calle Malipiero, 3073 (San Marco)
041 2770466 FAX 041 2770466
WEB
Zone di Transito
dal 10/4/2005 al 30/4/2005
041 2770466 FAX 041 2770466
WEB
Segnalato da

Eva Comuzzi




 
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10/4/2005

Zone di Transito

A+A Centro Espositivo Sloveno - A plus A, Venezia

La mostra vuole stimolare la riflessione intorno al tema dell'identita' individuale e culturale nella societa' contemporanea. I 10 artisti che partecipano hanno proposto la loro personale riflessione sul tema. Opere di fotografia, video arte, installazioni e performance nella zona 'chiusa' della galleria e nei cantieri Insula, dislocati per la citta' e luoghi-simbolo della convivenza tra le diverse culture.


comunicato stampa

La Galleria A+A, sede del Centro Espositivo Pubblico Sloveno, presenta, dall'11 al 30 aprile 2005, la mostra , dedicata al tema dell'identità nella società contemporanea.

La mostra vuole stimolare la riflessione intorno al tema dell'identità individuale e culturale nella società contemporanea. I giovani artisti chiamati a partecipare hanno quindi proposto la loro personale riflessione sul tema, interpretando gli spazi della galleria e dei cantieri.
Vengono infatti presentate opere di fotografia, video arte, installazioni e performance, articolate in due spazi: una zona “chiusa”, ovvero lo spazio espositivo della Galleria A+A, e una zona “aperta”, rappresentata dai cantieri “Insula” dislocati per la città, luoghi-simbolo della convivenza tra le diverse culture.
Sono stati messi a disposizione degli artisti due cantieri del progetto “Insula”, che dal 1997 si occupa del risanamento di Venezia e delle sue isole, salvaguardando la città e migliorandone le qualità igienico-sanitarie, oltre che la viabilità: un cantiere è collocato di fronte alla Stazione Ferroviaria “Venezia Santa Lucia”, presso la chiesa di San Simeon Piccolo, l'altro in campo San Vio.
Gli artisti si confrontano pertanto non solo con lo spazio white cube della galleria, ma anche con la città lagunare e con i suoi abitanti. I loro lavori, quindi, riflettono sull'identità della società contemporanea, frutto di tanti io diversi, da una parte, e dall'altra su una dimensione più intima e domestica: lo spazio chiuso e protetto del centro espositivo si presenta, infatti, come il più adatto ad innescare una serie di considerazioni sull'identità individuale, sul proprio corpo e sul proprio io.

Gli artisti:

Elena Arzuffi (Bergamo, 1965), laureata in Semiologia del colore al Dams di Bologna. Nella sua opera emerge il bisogno di raccontarsi e raccontare. Realizza video attraverso l'utilizzo di disegni al tratto e fotografie, che miscelati tra loro danno luogo allo spazio narrativo, ricercando la “visualizzazione di uno stato d'animo”.

Marco Bernacchia (Senigallia, 1979), diplomando presso l'Accademia di Urbino, realizza installazioni in cui la decontestualizzazione di oggetti simbolici (case, roulotte, alberi, barche, ecc...) rappresenta un'indagine sulle radici e i possibili adattamenti in altri spazi.

Claudia Bortolato (Udine, 1978), diplomata all'Accademia di Belle Arti di Venezia, nelle sue fotografie pone l'accento sul tema dell'identità individuale, inteso come quel mondo privato qui rappresentato “dall'idea delle lenzuola, tessuto rigido sinuoso, luogo privato per eccellenza all'interno delle quali uno si muove”.

Leonardo Boscani (Sassari, 1961), diplomato in scultura all'Accademia di Belle Arti di Sassari. La sua opera riflette, in maniera spesso ironica, sui meccanismi di un'evoluzione economica e sociale che stritolano l'uomo. Gli strumenti prescelti sono i billboards, reinterpretati attraverso la commistione grafico-pittorica e la decontestualizzazione delle immagini intese come produzioni storiche.

Gea Casolaro (Roma, 1965), sceglie come ambiente ideale la città contemporanea. Attraverso l'uso della fotografia si interroga sul significato dell'immagine, guardando e indagando la realtà al di là degli stereotipi, e cogliendo le sfumature del vivere quotidiano più profondo.

Barbara Faëssler (Zurigo, 1963), lavora con la fotografia, il video e l'installazione. Le sue opere oscillano tra l'universo pubblico e il privato. Con i suoi scatti archivia realtà a lei vicine e lontane e le ripropone animate dai filtri colorati che spesso usa nella pratica fotografica, creando una personale scrittura tramite la quale indagare la percezione del sensibile e raccontare la natura delle cose.

Micheal Fliri (Schlanders/Silandro BZ, 1978), lavora utilizzando prevalentemente il video, la fotografia e la performance. Nei suoi video ricorre spesso alla metafora degli animali (This round is on me), sviluppando in una sorta di performance diverse aree semantiche, che scivolano dall'ironia alla simbologia, ribaltando la concezione del tempo e dello spazio.

Anila Rubiku (Durazzo, Albania, 1970), nella sua opera rimanda all'idea del viaggio, racchiudendo in sé molteplici significati simbolici ad esso legati: la migrazione, l'identità culturale, il cambiamento, la nuova geografia globale. Il suo lavoro, pur toccando tematiche universali, racconta e lascia trasparire la sua storia personale.

Nico Vascellari (Vittorio Veneto TV, 1976) utilizzando la performance, il video e la grafica, nei suoi interventi riflette sulle incongruenze insite nel binomio ragione/istinto, andando ad indagare eventuali punti di contatto o di rottura. Il suo lavoro ricerca soprattutto le estreme conseguenze di ogni atto creativo.

Cristina Zamagni (Rimini, 1966), dopo la laurea in Architettura, ha frequentato un corso triennale presso lo Studio Marangoni, dove ha sviluppato la sua ricerca sulla fotografia, proponendo qualcosa che potesse appartenere a chiunque, pur restando un segno personale. La sua ricerca artistica, dice, “oscilla tra l'indagine della trasformazione del territorio e il tentativo di rendere oggettivi degli attraversamenti emotivi”.

L'esposizione è la fase conclusiva di un corso per giovani curatori, organizzato dalla stessa Galleria A+A, nel quale è stata offerta la possibilità di approfondire le conoscenze relative all'ideazione e realizzazione di mostre temporanee.

A cura di: Collettivo curatori A+A

Ufficio stampa: Elisamaria Bressan, Francesca Giubilei, Anna Rossi
Catalogo a cura di: Eva Comuzzi, Elisa Marras, Antonella Mazzola, Alessia Turrini
Selezione e relazioni artisti: Eva Comuzzi, Elisa Marras, Antonella Mazzola
Allestimento: Salvatore Caruso, Eva Comuzzi, Andrea Franceschini, Andrea Gorgato, Margherita Marcuzzi, Antonella Mazzola

La mostra sarà accompagnata da un catalogo.

Inaugurazione 11 aprile ore 18.00

Galleria A+A - Centro Espositivo Pubblico Sloveno, Calle Malipiero, San Marco 3073, 30174 Venezia
Direttore: Aurora Fonda
Apertura: tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 19.00, chiuso il lunedì.
Ingresso: gratuito

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