Galleria Internazionale
Milano
via Ascanio Forza 29
02 89400994 FAX 02 83200661
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La splendida solitudine
dal 17/11/2000 al 22/12/2000
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Internazionale Galleria D'Arte




 
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17/11/2000

La splendida solitudine

Galleria Internazionale, Milano

Come nella maggior parte degli artisti inconfondibili, il lettore medio conservatore vede la cromia di Anna Caser, eccessiva, gridata, rifusa in una specie di iperbole di smalti, nella trasparenza ermetica di un cristallo che divida quelle immagini di paradiso dall'esistente.


comunicato stampa

Mostra di Anna Caser.

"...Dirò intanto le mie prime impressioni sulle opere recenti di Anna Caser.

1. Di trovarmi di fronte a un classico maestro d'avanguardia, da cui altri di più giovani generazioni possano oggi attingere per l'armonia che il maestro ha realizzato fra astrazione e figurazione.

2. La inconfondibilità di questa armonia, che non è fatta di equazione fra simbolo e decorazione, ma di un sentimento. La fantasia della pittrice prende per mano tutte le forme di avanguardia già adoperate, le filtra e le accende; da questa unione (delle forme e della fantasia) resta sulle tele marmate, splendenti, primigenita figlia dell'iride, l'allegria dell'anima, in tutti i suoi solletichi e sorrisi, in tutte le sue tessute memorie di gioia.

3. Come nella maggior parte degli artisti inconfondibili, il lettore medio conservatore vede la cromia di Anna Caser, eccessiva, gridata, rifusa in una specie di iperbole di smalti, nella trasparenza ermetica di un cristallo che divida quelle immagini di paradiso dall'esistente. Invece nelle aperture del suo mondo interiore io avverto un brulicare di energie che attingono direttamente dall'esistenza e prendono veste precisa nel fondersi la memoria dell'infanzia e la favola, i sogni elusivi della adulta in fuga leggera fuori del consueto e del prevedibile e una sorta di preciso definitivo discorso di saggezza.

4. La felicità del manufatto, come se l'artista, artigiana perfetta, fosse stata capace di emancipare imbastiture e suture, senza mai lasciare nulla all'intentato dell'approssimativo. Tutte le notazioni di questa favolista sono definitive, perentorie, atte a comunicare tutto il racconto, tutto il romanzo dello stupore: la figura longilinea, sagomata nei corpi come di parallelepipedi da cui spuntano gambe e piedi filiformi; le teste di mezzelune, di semisfere beccheggianti, bucate nei connotati soltanto da due fori vicinissimi che attraversano col loro sguardo quell'aria turchina; lo spazio che si tesse di una serie di reticoli profondamente sensibili, con lontananti prospettive architettoniche, un paesaggio la cui urbanistica viene coinvolta in una specie di velocità, di dinamismo, in cui il rapporto di spazio-tempo non può non essere quello dei cubisti e dei futuristi.

5. Quasi contemporaneamente alla inconfondibilità e autorità di una somma di immagini così totali, si individuano alcuni precisi retaggi di maestri, nell'ordine, Klee, Licini; ma non nelle specifiche parole del loro linguaggio, quanto nella particolare incidenza musicale, atmosferica, delle cose descritte, diciamo pure di questo teatro di pantomime.

6. Cose e figure che assumono talvolta il carattere di una scrittura ideografica. Dal baratro del tempo, dalla illusione della vita pare che le parole trovate di Anna Caser stiano affondando dopo aver dato il messaggio di un intero entusiasmante discorso, segnato la traccia di un sistema di felicità. Ma queste parole, lette per una seconda volta e poi per sempre recuperate al mallo di se stesse, riaffiorano, quale l'essenziale e bastevole verità della sua umana esperienza.

Anna Caser come metodo tecnico usa la tela alla rovescia e la ricopre con due strati di grassello di calce e di stucco veneziano "per creare la superficie colorata corrosa con una sensazione di disfacimento della materia". E' davvero un modo singolare di corrompere la superficie quello degli interventi di pennello e di spatola sulla tela di Anna Caser, perché non v'è nulla di reticente e di non detto nelle sue sottrazioni di materia e nei suoi misurati timbri d'iride: è come il linguaggio del poeta d'oggi, che adopera le parole più rade nel discorso, liberato dal peso delle connessioni della prosa, parole che suonano per questo nella loro totale persuasione...".

(Marcello Venturoli)

Inaugurazione:
sabato 18 novembre, dalle ore 18.00 alle ore 20.30.

Orario:
da lunedi' a sabato, ore 15.00 - 19.00.

Internazionale Galleria d'Arte - via Ascanio Forza, 29 - Milano - Tel: 02 89400994 - Fax: 02 83200661

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