Galleria Pack
Milano
Foro Buonaparte, 60
02 86996395 FAX 02 86992260
WEB
Volume 4
dal 25/4/2005 al 2/6/2005
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Galleria Pack




 
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25/4/2005

Volume 4

Galleria Pack, Milano

Quarta tappa della rassegna The Season con due progetti: Matteo Basile' e Jason Middlebrook. Canto e controcanto tra leggerezze elettroniche e fisicita' fortemente materiche. Una doppia personale di opposti dialoganti: il ritrattismo frontale di Basile' con volti che diventano icone e gli interventi di Middlebrook divisi tra pittura e scultura.


comunicato stampa

The Season
a cura di Gianluca Marziani

Da settembre 2004 a giugno 2005 con
11 artisti, 6 mostre, 12 curatori, 1 libro, 1 film
Una grande rassegna stagionale per attraversare undici proposte divise in sei tappe. Progetti creati appositamente per la galleria, diversi per tensioni espressive e caratteri concettuali. Uniti assieme da una sottile energia che, attraverso un rapporto empatico con lo spazio, esalta l'impatto figurativo, la combinazione linguistica, la nitidezza dei significati.

Gianluca Marziani, curatore della rassegna, afferma come "...si tratti di un progetto organico che vive nella sinergia volutamente infedele della visione capillare. Una stagione in galleria che ragiona con la tensione progettuale del museo, puntando su opere dove l'impatto e la qualità oggettiva daranno scosse non comuni alla stagione milanese..."

VOLUME 4: PRIMORDIALITA' ALCHEMICA
MATTEO BASILE' - JASON MIDDLEBROOK

Quarta tappa di THE SEASON con due progetti:
Matteo Basilé da una parte, già alla Galleria Pack in Romaduemilatre, vincitore del Premio New York, nome apprezzato nel panorama di una neofigurazione dalle matrici digitali. A distanza di alcuni anni, l'artista torna a Milano con una personale che segna alcune svolte nel suo progetto creativo.
Jason Middlebrook dall'altra, statunitense, ospite nel 2003 del "Caveau" al Palazzo delle Papesse di Siena. Artista tra i più anomali del panorama internazionale, realizza progetti inclassificabili e spiazzanti, al continuo confine tra linguaggi misti e forti tensioni etiche. Middlebrook ha già esposto in numerose gallerie e musei internazionali.

Canto e controcanto tra leggerezze elettroniche e fisicità fortemente materiche. Una doppia personale di opposti dialoganti, divisa con due stanze per ognuno degli artisti. Ora una modalità (Basilé) che legge la realtà attraverso le sue matrici tecnologiche, sintetiche per natura, sul diaframma tra classicità iconografica e sensualità elettronica. Ora una seconda modalità (Middlebrook) che legge la realtà secondo le sue forme tangibili, gli scarti e i ricicli, i molteplici manufatti da riutilizzare con intelligenza visiva e chiarezza concettuale. Una mostra dove le diversità trovano fascinose vicinanze dialettiche: Basilé che realizza supporti sempre più volumetrici e invasivi, attento ai contenuti plastici dell'immagine digitale; Middlebrook che guarda al disegno, alla pittura, alle stampe digitali come supporti strumentali di un percorso attorno all'Uomo, ai suoi dilemmi collettivi, alle ipotesi di un futuro migliore.

Una metà della galleria col ritrattismo frontale di Basilé, dentro la sua vocazione al racconto epocale attraverso volti che diventano icone: il tutto con nuovissimi quadri di formato enorme (i più grandi mai realizzati finora), un pezzo molto piccolo, un'installazione di light-box e alcuni tavoli che legano la forma simbolica alla cultura contaminata delle fotografie manipolate.
L'altra metà della galleria con gli interventi di Middlebrook, questa volta divisi tra pittura e scultura. L'artista si riserva la sorpresa del lavoro definitivo per Milano, secondo una tipica modalità che vede le sue mostre crescere giorno per giorno, intervento dopo intervento, fino all'epilogo momentaneo dell'inaugurazione.

La mostra di Matteo Basilé
Diverse novità per questa personale dell'artista romano. In una sala ci saranno due quadri giganteschi, raffiguranti volti contemporanei e una nuova planimetria di segni elettronici. Nella stessa sala, assieme ai quadri dall'impatto rinascimentale, soltanto un terzo elemento: un piccolissimo quadro, sorta di decompressione ritrattistica che calibra l'armonia degli opposti. Nell'altra sala una parete installativa di light-box quadrati, tutti dello stesso formato, a completare le recenti strade con cui l'artista esprime la propria tensione espressiva. Infine, un elemento che segna un punto nodale: alcuni tavoli, disegnati dallo stesso Basilé, realizzati come indiretti light-box funzionali in cui il ritratto diventa il piano dell'oggetto ma sempre con simmetrie ripensate, spiazzamenti e anomalie del design. I tavoli verranno installati secondo una forma a croce, confermando il legame tra immagine, contenuto e funzione dietro le forme.
Nato a Roma nel 1974. Vive e lavora a Roma

Matteo Basilé usa la materia elettronica per una profonda indagine sull'umanità contemporanea. Coi suoi ritratti digitali tocca i valori morali del progresso, la centralità dei corpi, la dignità quasi epica del volto in primo piano, le sessualità e i feticismi come geografia della nuova identità civile. Un percorso tra quadri e video in cui i confini dell'immagine fotografica (l'artista parte sempre da set fotografici coi soggetti prescelti) si confrontano con la purezza astratta del linguaggio digitale. Il racconto di Basilé si concentra su icone figurative dove l'elettronica aggiunge elementi, modifica colori, inventa loghi, crea sottolineature grafiche. Uno stile riconoscibile per ricordarci il valore di immagini durature dentro un mondo sfumato, ma sempre più preveggente, come quello della tecnologia. E' questa la nuova classicità che passa per le fibre sintetiche dell'icona elettronica.

La mostra di Jason Middlebrook
In una sala ci saranno alcune pitture ancora segrete, in un'altra sala un grande lavoro scultoreo realizzato con cucchiaini piegati. Due progetti connessi da un elemento comune: le energie alchemiche che la mente umana riesce a produrre, in questo caso stimolate dal rapporto tra l'artista e il figlio ancora molto piccolo. Proprio l'esperienza reale porta Middlebrook ad indagare la vita nei suoi risvolti più complessi, primordiali, talvolta invisibili col solo pragmatismo occidentale. Una sfida per visualizzare le energie nascoste, la potenza dell'individuo con tutte le attitudini creative che ne derivano. Uno sguardo sul mondo che muta di continuo, sull'entropia che governa la vita, sui mutamenti che la Cultura e il Potere portano nelle cose attorno a noi.
Nato a Jackson (Michigan) nel 1966. Vive e lavora a New York

Jason Middlebrook ha colpito il pubblico italiano con la sua installazione Empire of Dirt al Palazzo delle Papesse di Siena. Realizzando un gigantesco lavoro di riassetto installativo, l'artista ha filmato il museo dopo un'ipotetica apocalisse distruttiva, quando tutto versava tra abbandono e macerie. Una visione impressionante per riflettere sul terreno labile su cui si muove la creatività e la vita stessa. L'opera di Middlebrook ha nella caducità il suo carattere costitutivo: operazioni di riassemblaggio, riciclo duchampiano, utopie architettoniche, ingrandimenti e riduzioni, invasione ambientale... caratteri che delineano una riflessione sul mondo e su come le strutture cambiano mentre plasmano i nostri comportamenti quotidiani.

Matteo Basilé: testo critico di Massimiliano Tonelli
Jason Middlebrook: testo critico di Sabrina Zannier

Per finire, anzi per cominciare ogni volta, ecco il Programma di quanto accaduto e di quanto accadrà...

Abbiamo iniziato con...

Settembre 2004
Volume uno: Dinamiche Evolutive
Nicola Di Caprio (testo di Ivan Quaroni)
Thorsten Kirchhoff (testo di Claudia Colasanti)
Masbedo (testo di Norma Mangione)
Bartolomeo Migliore (testo di Valentina Tanni)

Novembre 2004
Volume due
Franko b (testo di Lorenzo Fusi)

Febbraio 2005
Volume tre: Modulazioni di Memorie
Alberto Di Fabio (testo di Gloria Gradassi)
Aldo Runfola (testo di Martina Cavallarin)

Proseguiremo con...

Maggio 2005
Zhang Huan (testo di Daniele Perra)
Una Performance dal titolo My Milan e una selezione di lavori fotografici.
Il tutto verrà realizzato presso il Castello Sforzesco, a pochi metri dalla Galleria Pack

Giugno 2005
Gligorov (testo di Paola Nicita)

A settembre 2005 verrà presentato il volume finale della rassegna, contenente lo scritto generale di Gianluca Marziani e i testi degli undici critici coinvolti.

Sempre a settembre, durante la stessa serata, presenteremo il film che racconta l'intera stagione, seguendo opere, allestimenti, inaugurazioni, parole degli artisti e dei critici, interventi del curatore, piccole storie inaspettate e tante immagini da conservare.

I testi critici di ogni singola tappa saranno disponibili alcuni giorni prima dell'inaugurazione ufficiale. Per qualsiasi informazione chiamare direttamente ai numeri della galleria.

Galleria Pack saluta il pubblico e lo attende nelle sue sale...

Inaugurazione: Martedì 26 aprile 2005 alle ore 18.30

Galleria Pack
Foro Buonaparte 60 Milano
Orari: dal martedì al sabato, dalle 13,00 alle 19,30

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