Presentazione dell'ultimo libro di Renata Pisu "Alle radici del sole", Ed. Sperling & Kupfer, della selezione del Premio dei lettori. Giornalista di fama e studiosa di culture orientali, è romana di nascita e milanese d'adozione. La città natale, l'ha abbandonata a vent'anni nel '58, per andare a studiare all'Università di Pechino, dove rimarrà fino al '64 e al grande scompiglio determinato dalla Rivoluzione Culturale cinese. Rientrata in patria, a Milano, dopo un periodo d'incertezza sulla strada professionale da prendere, impiegato peraltro anche a mettere al mondo due figlie, ha intrapreso la carriera giornalistica.
Gianni Sofri presenta insieme all'autrice l'ultimo libro di Renata Pisu "Alle radici del sole", Ed. Sperling & Kupfer, della selezione del Premio dei lettori.
Giornalista di fama e studiosa di culture orientali, è romana di nascita e milanese d'adozione. La città natale, l'ha abbandonata a vent'anni nel '58, per andare a studiare all'Università di Pechino, dove rimarrà fino al '64 e al grande scompiglio determinato dalla Rivoluzione Culturale cinese. Rientrata in patria, a Milano, dopo un periodo d'incertezza sulla strada professionale da prendere, impiegato peraltro anche a mettere al mondo due figlie, ha intrapreso la carriera giornalistica.
Nel 1982 viene nominata corrispondente de La Stampa a Tokyo: "Quando me l'hanno offerto, ho tentato di spiegare che in realtà io ero esperta di Cina... Ma, visto che insistevano ed io poi avevo una gran voglia di conoscere il Giappone, alla fine ho accettato." Ci rimane fino all''87, testimone privilegiata, come inviata speciale, in tutte le turbolenze e i grandi eventi che intanto travagliavano l'Estremo Oriente, dalla caduta di Marcos, al "nuovo corso" di Deng Xiaoping: "Già allora m'ero resa conto che la Cina di Mao non aveva altra via d'uscita che quella di una modernizzazione il più celere possibile, soprattutto nella democrazia."
In Cina ritorna nel giugno dell''89, a "coprire" i tragici fatti di Tian An Men: "E' stato il mio ultimo appassionato reportage per La Stampa, perchè subito dopo sono passata a Repubblica, dove lavoro ancora come inviato."
Da allora, va in giro per il mondo, su tutti i fronti delle guerre non dichiarate, di tutte le insurrezioni popolari, di tutte le catastrofi: dal Kuwait, al Ruanda, dalla Bosnia all'Indonesia, dalla Cambogia al Sud Africa, dall'India al Tibet; intanto, sempre seguendo la Cina, dove la modernizzazione senza democrazia crea nuovi problemi che si aggiungono agli antichi, e continuando a raccontare le crisi e le riprese dell'economia giapponese coi loro riflessi sulla società civile.
Ma di tutti i numerosi reportage della sua vita, quello a cui tiene di più è quello del '98 sulle ragazze del Bangladesh sfregiate con l'acido muriatico da innamorati respinti, subito ripreso dai principali giornali europei e dalle grandi reti televisive: "Ci tengo molto perché, anche se questa barbara usanza è ben lungi dall'essere sconfitta, almeno si è riusciti a fare qualcosa di concreto, grazie ai fondi raccolti in Italia con la campagna Un volto per la vita e all'istituzione, per iniziativa della Coopi, del primo centro grandi ustionati del Bangladesh."
Al Premio dei lettori concorre, per la sezione saggi, con "Alle radici del sole", il Giappone raccontato attraverso accadimenti, situazioni, rimozioni e assenze, come se solo attraverso il flash dell'intuizione sia possibile riuscire ad alzare un po' il velo su una realtà sociale e culturale di sostanziale enigmaticità .
Mercoledì 15 novembre, alle ore 17,30.
Opera Pia dei Poveri Vergognosi - sala delle collezioni d'arte - via Marsala 7 - Bologna