Doppia personale. Nell'ambito del Progetto ARTeatro. La luce graffiante e violenta nelle opere di Matteo Basile', corposa e intima nei lavori di Diego Piccaluga, si trova al centro della mostra in cui gli artisti-attori esplorano il fascino del tempo e la malinconia dell'essere.
Doppia personale. Nell'ambito del Progetto ARTeatro
A cura di Cristina Olivieri
Il Progetto ARTeatro, realizzato dal Comune di Livorno, a cura di Cristina Olivieri e dell’agenzia Cdcom, coinvolge alcuni artisti livornesi che sono stati invitati a compiere un lavoro sul teatro inteso sia come luogo e spazio fisico, sia come linguaggio e forma di comunicazione, insieme ad artisti già affermati in Italia, per stimolare il confronto e la ricerca.
La luce, così piena di vita e al tempo stesso sintetica, così graffiante e violenta nelle opere di Matteo Basilé, così corposa e intima come quella che allaga i lavori di Diego Piccaluga, questa stessa luce che del teatro è essenza, si trova al centro della seconda mostra della rassegna ARTeatro.
Una mostra in cui gli artisti-attori esplorano il fascino del tempo e la malinconia dell’essere in una mutazione cosmica, totale, imposta dalla luce.
MATTEO BASILE’ è un giovane artista romano (nato nel 1974) che in una dozzina d’anni ha saputo affermarsi tra le personalità più importanti della nuova arte italiana. I suoi lavori sono una sorta di make up elettronico, che investe volti femminili in meccanismi di metamorfosi e riflessi. Volti che mascherano la loro essenza rivelandosi come in teatro nel gioco delle parti. O volti che si lasciano plasmare e nascondere attraverso i giochi di luce abilmente sottolineati dai graffi luminosi realizzati dal giovane artista romano. Da qui il titolo della sua mostra a Livorno al Teatro delle Commedie: “Graffi di Luceâ€. Basilè, che ha vinto nel 2002 uno dei premi New York istituiti dal ministero degli Esteri, usa quindi la materia elettronica per una profonda indagine sull'umanità contemporanea. Coi suoi ritratti digitali e purissimi tocca i valori morali del progresso, la centralità dei corpi, la dignità epico-eroica del volto in primo piano, le sessualità e i feticismi come geografia della nuova identità civile.
DIEGO PICCALUGA è un artista che vive e lavora a Livorno e al Teatro delle Commedie presenta “Body in lightâ€. Il concetto che sta alla base dell’arte di Piccaluga è la trasmigrazione dell’energia: il suo impulso creativo si realizza nella sovrapposizione di lastre radiografiche montate su plexiglass, su cui l’artista interviene, dando una propria definizione alle forme seguendo i confini delineati dal soggetto. Diagnostica per immagini in cui la lastra annerisce nelle varie zone più o meno intensamente in funzione della dose di radiazione ricevuta.
“Pensare un corpo è vederlo – dice l’artista - Vedere il movimento e l’immobilità propri di questo straordinario meccanismo perfetto che è l’oggetto vivente. Un rapporto tra gesto e movimento che è prima di tutto comunicazione, immediata e teatrale, dove il corpo si esprime anche attraverso la sua immobilità â€. La lastra radiografica su cui lavora Diego Piccaluga è solo la fotografia di una parte del nostro corpo, ma è lo spunto per portare l’osservatore all’interno e ad indagare attraverso chiari-scuri e colori l’energia stessa, fluido vitale di bellezza esaltante che nei suoi lavori Piccaluga riesce a portare a nudo.
Immagine: Matteo Basilé, 2003
Inaugurazione: venerdì 13 maggio, ore 18.00
Nuovo Teatro delle Commedie
in via G. M. Terreni, 5 - Livorno
La mostra è aperta con ingresso gratuito fino all’11 giugno con orario da lunedì a giovedì (ore 8-14) e martedì e giovedì (ore15 –18).