Rassegna itinerante di videoarte. L'appuntamento propone i lavori video di 20 artisti provenienti da Italia, Francia, Polonia, Libano, Argentina, USA e Canada, esplorando le nuove frontiere della comunicazione, spostandosi sui nuovi incroci possibili che innestano immagini, nuove tecnologie, culture etniche, chirurgia estetica, manifesti teorici.
Rassegna itinerante di videoarte
Venerdì 13 maggio 2005 presso l'associazione culturale Moebius in Bari, parte Hybrid
Channel, rassegna itinerante di videoarte. L'appuntamento, organizzato da Luca Curci
con il gruppo internazionale di ArtExpo e coordinato da Andrea Camassa per Moebius,
proporrà i lavori video di 20 artisti provenienti da Italia, Francia, Polonia,
Libano, Argentina, USA, Canada.
Hybrid Channel esplora le nuove frontiere della comunicazione, in un universo artistico della mutazione, spostandosi sui nuovi incroci possibili che innestano immagini, nuove tecnologie, culture etniche,
chirurgia estetica, manifesti teorici. Nuove mescolanze nascono e si inseriscono nel
processo di mondializzazione come momento di progettualità polifoniche, di teorie e
linguaggi, come costruzione di connessioni che creano situazioni plurali e nuovi
incroci che ibridano gli infiniti linguaggi possibili in una dissolvenza
comunicativa in cui prende forma la differenza.
In questo senso la transarchitettura descrive una trasformazione o una trasmutazione
dell'architettura verso la rottura dell'opposizione di fisico e virtuale e la
proposta di un continuum che conduca da un'architettura fisica a un'architettura
tecnologicamente potenziata a un'architettura del cyberspazio. La transarchitettura
si dà come una modalità di espansione e di rafforzamento dello scopo e della
rilevanza dell'architettura nell'era informatica, che permetta di considerare vie
alternative agli angusti confini della disciplina delle costruzioni. L'architettura
si tripartisce: architettura liquida nel cyberspazio, transarchitettura al confine
ibrido di spazio fisico e spazio virtuale, design del sé e dell'altro in spazi
addizionati [urban_place].
Il corpo moderno, a sua volta, è fatto di due corpi. Uno virtuale, quello
smaterializzato della rete, e l'altro che si potrebbe definire "ipercorpo", in altri
termini un corpo che contiene altri corpi. Il corpo è sempre più "mediato" e fruito
attraverso i media. In uno scenario in cui cibernetica, genetica e sistemi complessi
si intrecciano nella prospettiva di un futuro neobiologico, si stabiliscono nuove
alleanze tra organismi e meccanismi. L'arte segnala questo spostamento che produce
nuove forme di vita artificiale. L'arte vive il post-organico [body_space].
Inaugurazione: venerdì 13 maggio 2005 ore 19.00
Moebius Associazione Culturale
c.so Vittorio Emanuele II, 33 - Bari
Orari: dalle 18.00 alle 22.00 - Ingresso gratuito.