Profili critici. Installazione di cinquanta foto scelte tra quelle scattate dall'artista negli anni di attivita' della galleria. Le immagini, destituite della loro funzione documentaria di eventi espositivi e attraverso manipolazioni al computer memori della pittura, assumono di volta in volta valori diversi.
Profili critici
La mostra, è il quinto appuntamento del ciclo Riflessioni sul contemporaneo, in cui i critici Ivana D’Agostino e Loredana Rea presentano nell’arco di tempo compreso tra gennaio e giugno sei artisti – oltre a Pollidori, Anna Dorsa, Nicola Liberatore, Guido Pecci, Cosimo Epicoco e Ada Impallara – differenti per formazione, scelte e, soprattutto, modalità espressive.
L’idea che sta alla base di questo nuovo ciclo non è un tentativo di ricognizione sistematica su quanto accade in un territorio vasto e multiforme qual’è quello della sperimentazione artistica, né tanto meno quello di una impossibile classificazione organica, l’intento è quello di riflettere criticamente sul presente, per cogliere le motivazioni vere delle pratiche espressive e le direzioni tangenti o divergenti dei criteri metodologici e progettuali e restituire, poi, uno spaccato, certamente incompleto, ma sicuramente vitale della contemporaneità .
Profili critici di Teresa Pollidori è un'installazione di cinquanta foto scelte tra quelle da lei scattate nei cinque anni di attività di Arte fuori centro. Le immagini, convertite tutte nello stesso formato di 20X20 centimetri e destituite della loro funzione documentaria di eventi espositivi, attraverso sapienti manipolazioni al computer memori della pittura, assumono di volta in volta valori diversi nello scambio di ruolo tra I'una e I'altra, istigato dall'artista e favorito dall'interpolazione tecnologica. L'immagine è quindi solo pretesto iniziale per stabilire scelte di priorità d'importanza in certe foto date ai soggetti che guardano piuttosto che a ciò che si guarda, oppure per decidere di trasferire certi eventi in altri avvenuti in tempi diversi per creare lo spaesamento conseguente all'incontro di persone in realtà avvenuto altrove.
La tecnologia rende possibile tutto questo, I'esaltazione dei contrari sovradimensionando artificialmente sagome che diventano semitrasparenti cosi come sono favorite letture spiazzanti di eventi che trasversalmente attraversano situazioni diverse. Non casualmente anche l’allestimento della mostra, con le foto disposte su due pareti come fotogrammi di una pellicola che si sviluppa a nastro, suggerisce il divenire temporale e potenzialmente promiscuo degli eventi, nel cui contesto nulla è a se stante o portatore di significati univoci. In questi fotogrammi di un racconto in divenire costruito per parti, ognuno delle quali è predisposto naturalmente al paradosso e all'azzardo, le persone sono spesso viste di spalle o di profilo, e i volti qualche volta sembrano scelti per confrontarsi con ciò che hanno alle spalle.
Teresa Pollidori attiva evidentemente il suo occhio d'artista come occhio fotografico educato alla visione facendoci cogliere attimi privati o brani di colloqui tra persone non necessariamente assorte solo nelle logiche valutative ed interpretative delle opere in mostra. Ne consegue un montaggio sapiente di spezzoni di storie ed eventi diversi capace di trasformarsi nella ''storia di tutte le storie''.
A cura di Ivana D’Agostino.
Inaugurazione: martedì 17 maggio 2005, alle ore 18,00
Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli 22 - Roma
L’esposizione rimarrà aperta fino al 3 giugno, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.