Il passato nel presente. L'artista da' corpo all'idea di dare nuova prospettiva alla figura religiosa, violando intenzionalmente le proporzioni accademiche. Egli vuole ricreare la figura semplice, l'ingenuita', la purezza nel suo insieme, imbevuta, naturalmente, di misticismo.
Il passato nel presente
Trasportare la scultura sacra del passato nel presente, non rappresenta una gran novità per l’artista. È solo un’operazione retrospettiva; - il passato sacro è un valore inestimabile. Senza il quale non si può concepire il futuro. È una testimonianza ricchissima, che dobbiamo preservare a tutti i costi. È un patrimonio culturale che appartiene a tutti.
L’autore delle opere qui esposte fa penetrare, grazie a queste, un soffio d’aria fresca, rinnovando le figure destinate al culto religioso di oggi.
Volutamente più semplici, queste sculture si rivelano più autentiche nel loro sentire, prive di manierismi, svestite degli artificialismi e delle ricchezze così offensive della povertà .
António Montano richiama l’attenzione oggi sulla insufficiente corrispondenza tra l’edificio per il culto e la scultura per lo scopo specifico cui sono entrambi destinati.
Attualmente si assiste all’industrializzazione indiscriminata della scultura religiosa come se si trattasse di semplice merce di oggetti di minor valore.
Il mercato di questi pezzi, per nulla o poco rivelatore del loro scopo, rende difficile, infatti, l’arredo degli spazi destinati alla meditazione, al vero e discreto culto religioso, anche nella loro veste d’oggetti d’Arte, degni di un luogo adeguato alla loro statura.
António Montano ha, sin dai suoi esordi, rigettato la concezione della scultura sacra caratterizzata da fisionomie e corpi che pretendono raggiungere la perfezione perché a suo avviso, la perfezione è colta solo se l’immagine trasmette quella forza spirituale che è avversa all’aspetto industrializzato dei pezzi fabbricati in serie e di dubbio gusto.
La scuola che ha legato, durante molto tempo, la scultura sacra alle immagini “perfette†è logora, superata. Quello che ieri scuoteva il credente cattolico, può oggi sortire l’effetto opposto. Per questa ragione, con grande obiettività e senso critico, si deve cercare di separare ciò che è d’avanguardia eppure degno, dalle figure “modernamente†trasformate, vuote di contenuto, senza volto, da quelle che traducono nel contesto attuale tutto quello che il credente brama e venera – l’autenticità .
Il questo modo, per la sua semplicità e grazie al materiale utilizzato, l’artista dà corpo alla sua idea di dare nuova prospettiva alla figura religiosa, violando intenzionalmente le proporzioni accademiche. E cioè ricreare, dal primitivo la figura semplice, l’ingenuità , la purezza nel suo insieme, imbevuta, naturalmente, di misticismo, proprio come la potremmo ammirare in alcune rare immagini di Arte Primitiva.
Patrocinio: Ambasciata del Portogallo - Roma
Attività Espositiva a cura di Stefania Severi
Organizzazione: Adriana Cian Bucciano
Basilica di Santa Maria in Montesanto
Via del Babuino, 198 – Roma
Chiesa degli Artisti di Roma
Piazza del Popolo - Roma
Orario: feriali 16.00 – 19.00; festivi 11.00 – 13.00