Fines Pubbliche Relazioni, Carla Piro
Memoria e mito. Atmosfere surreali e fantastiche si popolano di giochi di bimbo a cui si alternano i segni di un passato arcaico. Fra favola e mito si susseguono stanze e scogliere popolate dagli oggetti che ne sono protagonisti inanimati, tessendo la trama di una narrazione sospesa in uno spazio ed in un tempo privi di determinazioni.
Memoria e mito
Si apre con uno scritto inedito di Tommaso Paloscia la personale “Memoria e mito†del pittore torinese Ciro Palumbo,che si tiene Ischia presso la residenza di Luchino Visconti Villa La Colombaia (4-23 giugno 2005), all’interno della Rassegna "Ischia: Colori, Luci e Musica. 5 Artisti nei pressi della pietra rossa - Sulle tracce di Auden, Visconti e Walton" (organizzata dall’Associazione Ischia Prospettiva Arte con il supporto della Fondazione Luchino Visconti).
Il testo rimasto incompiuto,a causa della recente scomparsa del critico, è dedicato al ciclo di 20 opere esposte nella mostra ischitana. Nello scritto l’attenzione si sofferma sul tema della “metafisica dechirichiana reinterpretata con il proprio segno e i propri coloriâ€, scrive lo studioso, riferendosi alle tinte vivaci, calde e solari utilizzate da Ciro Palumboâ€.
Il mito e l’utopia sono l’altro aspetto evidenziato da Tommaso Paloscia, che definisce le opere come “sogni nella mente del pittoreâ€, evocatrici dell’isola che non c’è; un luogo ideale assente dalla realtà , ma vivo, come meta o ricordo, nello sguardo e nell’intimo dell’artista.
Atmosfere surreali e fantastiche si popolano di giochi di bimbo (Pinocchio, barchette, palle e piccole costruzioni di legno) a cui si alternano i segni di un passato arcaico (sculture, statue, reperti).
Fra favola e mito si susseguono stanze e scogliere popolate dagli oggetti che ne sono protagonisti inanimati, tessendo la trama di una narrazione sospesa in uno spazio ed in un tempo privi di determinazioni. Le statue “raccontano†leggende passate che alludono alla fierezza, all’orgoglio dei grandi eroi o all’amore impossibile e al tentativo di realizzare un’illusione che si confronta con l’esistenza.
Dimensione del concreto e dell’immaginario sono, dunque, gli estremi entro i quali si svolgono i racconti pittorici di Ciro Palumbo, dove realtà e sogno sfumano gradualmente l’una nell’altro, dando luogo ad emozioni e ricordi.
Note Biografiche
Ciro Palumbo è nato a Zurigo nel 1965. Vive e lavora a Torino
Dopo aver frequentato a Torino le scuole superiori di disegnatore pubblicitario intraprende la professione, prima di grafico e poi di direttore artistico fino al 1994, anno in cui sceglie di dedicarsi completamente all’attività pittorica.
La sua passione per la pittura lo ha prima condotto ad anni di “apprendistato†nella “bottega d’arte†di Antonio Nunziante, presso la quale avviene la sua prima formazione; poi ad accingersi sulla strada di una ricerca e ad un lavoro autonomi.
I suoi interessi lo avvicinano ai lavori di Savinio, Magritte, Dalì e De Chirico (del quale apprezza anche lo studio e la ricerca sui colori ad olio). A questi si aggiungono Tommasi Ferroni ed altri rappresentanti della nuova figurazione italiana.
L’esperienza dei suoi “maestri†viene elaborata in maniera personale, in base ad una poetica che fonde un immaginario fantastico e favolistico con i miti della Grecia antica e della scultura del ‘500 e ‘600.
Villa La Colombaia Visconti
Via F.Calise 73 - Forio d’Ischia, Ischia (Napoli)
Orario: Lunedì-venerdì 10,00-22.00
Sabato e festivi 10.00-24.00