Joy. Il lavoro dell'artista, grosse cornici di legno che ricordano le 'arpe', i telai in cui nella bachicultura vengono posti i bachi, sulle quali sono tesi grossi teli con dentro intrappolati inserti in ceramica.
Joy
A cura di Guido Barbato
Un lieto ritorno alla galleria bruna soletti arte Contemporanea, Junko
Imada con joy, che dopo una collettiva nel 2004 torna per una
personale.
L’Artista giapponese nata a Kumamoto nel 1971 si laura in belle arti
nel 1994 e consegue il master in scultura nel 1996 presso l’universitÃ
statale della sua città . Nel 1997 si trsferisce a Milano dove vive e
lavora tutt’ora.
Il lavoro dell’artista , grosse cornici di legno che ricordano le
“arpeâ€, i telai in cui – nella bachicultura – vengono posti i bachi,
sulle quali sono tesi grossi teli di foam di poliestere con dentro
intrappolati inserti in ceramica . Piccoli esseri intrappolati in un
altra dimensione alcuni intenti a raggiungere la loro meta come
spermatozoi verso l’ovulo altri conteni e compiaciuti ad osservare il
nostro mondo. Nelle sue opere Junko Imada contrapone vita e morte,
creazione e distruzione la morte rappresentata dal bozzolo che viene
ucciso per ricavarne la preziosa seta, che l’artsita rappresenta con la
lucentgezza del poliestere, contrapposta a tanti piccoli spermatozii
che corrono verso l’ovulo, o tante piccole faccie come quelle di un
essere appena nato.
L’artista ha esposto in precedenza nel 1996 alla Kamitori gallery di
kumamoto, nel 1999 presenta una personale intitolata “venuti dal mareâ€
nella galleria Spaziotemporaneo di Milano dove tornerà nel 2001 a
presentare la sua personale “kaikoâ€. Tra le collettive si nota una sua
precedente apparizione nel 2004 alla galleria Soletti e due apparizioni
al MiArt nel 2002 2004 presso lo stand di Spaziotemporaneo.
Inaugurazione: 26 maggio 2005 alle ore 19
Bruna Soletti Arte Contemporanea
Via Bramante 40 (entrata dal 42)
20154 Milano