Main Space: Betty Bee, Blasfemo. Con questa mostra l'artista traccia una 'summa' del suo percorso artistico-esistenziale. Su delle sculture-mensole si vanno a posare i simboli che da sempre avvolgono i suoi dipinti: filo spinato, reti metalliche, trame di alveare. Al piano inferiore Betty Bee ricostruisce un boudoir. Project Room: Imma Indaco, La casa delle belle addormentate. 3 opere di grandi dimensioni, grisaille realizzate a carboncino.
Martedì 7 giugno, alle ore 19.30 nel Main Space della Changing Role
inaugura "Blasfemo" di Betty Bee e nella Changing Role Project "La casa
Delle belle addormentate" di Imma Indaco
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MAIN SPACE
Betty Bee
Blasfemo
Blasfemo è tutto ciò che è sacrilego, irriverente. In questo senso
Blasfemo può essere considerato il filo conduttore di tutta l’attivitÃ
di Betty Bee. Con questa mostra l’artista traccia una “summa†del suo
percorso artistico-esistenziale, un bilancio della sua attività passata
e allo stesso tempo un ponte verso la sua ricerca futura.
Tutti i concetti ricorrenti nella produzione pittorica dell’artista
escono dalla tela materializzandosi nello spazio. Su delle
sculture-mensole, che assumono la forma di un fiore, si vanno a posare
i simboli che da sempre avvolgono i suoi dipinti: il filo spinato, le
reti metalliche, le trame di alveare. Un unico grande dipinto,
testimonia la “liberazione†dell’artista, presentandosi finalmente
libero da qualsiasi barriera, senza nessuna mediazione con lo spazio.
Al piano inferiore della galleria, Betty ricostruisce un boudoir.
Avvolte da una calda luce rossa, una serie di tele con scene erotiche
ispirate alle pitture pompeiane, immagini pornografiche, “blasfeme†e
per questo motivo l’artista le scherma simbolicamente con delle reti
dorate. Una foto dell’artista posta in fondo alla sala diventata il
punto focale dell’installazione.
Icona della scena artistica partenopea, Betty Bee torna dopo diversi
anni d’assenza ad esporre in una galleria napoletana.
Betty Bee ha creato negli anni una sigla stilistica inconfondibile
dove arte e vita si fondono indissolubilmente in un compiacimento
ironico e narcisistico. Il trasformismo aggressivo degli esordi ha nel
tempo ceduto il passo ad una dimensione decisamente più introspettiva.
Con Blasfemo Betty svela un aspetto più intimo della sua personalitÃ
che evidenzia l’avvenuta maturità artistica. Betty è cresciuta, non ha
più bisogno di scandalizzare.
Betty Bee è nata a Napoli dove vive e lavora.
Ha presentato nel 2004 Incantesimo lunare negli spazi di Castel Nuovo
a Napoli.
Ha partecipato inoltre a “Le opere e i giorni†(Certosa di Padula,
2003) e “Disidentico (sedi varie, 1997) entrambe a cura di Achille
Bonito Oliva. Napoli anno zero. Qui e ora (Castel Sant’Elmo, 2002), a
cura di Gianfranco Maraniello, Rosso Vivo, (P.A.C., Milano, 1999) a
cura di F.A.M..
Sue opere sono alla Metropolitana di Napoli, stazione Cilea Quattro
Giornate.
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PROJECT ROOM
Imma Indaco
La casa Delle belle addormentate
Il titolo della mostra deriva da un romanzo di Yasunari Kawabata,
autore de “La casa delle belle addormentateâ€, raffinato racconto
erotico incentrato sulle visite del vecchio Eguchi ad un inconsueto
postribolo i cui ospiti possono passare le notti con giovanissime donne
stordite da un narcotico.
Di lì l’ispirazione per tre opere di grandi dimensioni, grisaille
realizzate a carboncino che scandiscono il percorso espositivo.
Le opere di Imma Indaco partono sempre da uno spunto autobiografico o
da immagini tratte dal quotidiano, filtrate dalla sensibilitÃ
dell’artista. In una delle opere della serie, ad esempio, l’artista
utilizza l’immagine di quattro modelle rubate ad una rivista di moda.
Il prelievo è reso manifesto dai nomi e dall’età delle modelle
riportato nel titolo. Simbolicamente, richiamandosi direttamente al
romanzo di Kawabata, l’artista ritrae le ragazze con gli occhi chiusi.
In “Confusion†l’immagine di un’adolescente, seduta languidamente su
una poltrona, assume un aspetto spiazzante per l’aggiunta di un paio di
baffi. L’effetto inquietante è accentuato da un pupazzetto stretto tra
le mani della ragazza che assume le sembianze di un pene.
“Imma come la ragazzina di Bill Henson†prende spunto da un’opera
dell’artista australiano. Una donna (sotto le cui sembianze si cela un
autoritratto dell’artista) è sbattuta su un letto col pube
ostentatamente manifesto. La condizione coercitiva cui la donna
soggiace è esplicitata da una cuffietta da sala operatoria.
Imma Indaco utilizza il segno per costruire l'immagine esplorandola e
mostrandone bagliori e ombre. Un lavoro introspettivo in cui le figure
appaiono tormentate dalla forza di questi flussi segnici della materia.
L’esercizio costante sul segno verso campiture monocrome fatte di
tessitura di grigi, ha portato l’artista negli anni a passare da un
tratto decisamente calcografico ad una delicata sensibilitÃ
chiaroscurale.
Imma Indaco vive e lavora tra Napoli e Milano.
Immagine: Betty Bee
Changing Role- Move Over Gallery
Via Chiatamone 26-34
80121 Napoli
Dal martedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 17:00 alle 20:00