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Sislej Xhafa
dal 2/6/2005 al 30/6/2005
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approfondimenti

Sislej Xhafa
Guido Molinari



 
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2/6/2005

Sislej Xhafa

Magazzino d'Arte Moderna, Roma

Skinheads Swimming


comunicato stampa

Skinheads Swimming

La condizione di viaggiatore infaticabile, in occidente come altrove, permette a Sislej Xhafa di trovarsi continuamente a contatto con le trasformazioni sociali, economiche, estetiche in corso, e di riversarle nella propria opera. Questa relazione con i mutamenti in atto, ha luogo senza tracce di retorica e soluzioni "politically correct", e prende forma attraverso la messa a punto di strategie concettuali complesse e soprattutto leggere. A volte proprio la vicinanza ai territori dello humour, il netto ribaltamento di un punto di vista, l'elaborazione a sorpresa di facili stereotipi, consente di penetrare nel cuore del disagio senza fare scattare meccanismi di rifiuto. L'obiettivo di Xhafa infatti, è di dare piccole scariche di energia alla nostra mente, senza produrre mai lo stallo per eccesso di provocazione. Un'apertura alle problematiche sociali scaturite dall'urto tra culture differenti costituisce un sottofondo del suo operare. L'esito finale appare tanto più sorprendente se si considera che le scelte messe in campo dall'artista escludono, come se fosse il male peggiore, l'ingenua denuncia che ricorre al dito accusatorio puntato sul colpevole. Il contatto con la dimensione politica infatti è colto sempre trasversalmente, attraverso processi marginali che si riflettono sulle condizioni di vita, oppure attraverso la messa in luce di una "illegalità forzata". In questa direzione non solo la condizione dell'abusivismo ma l'esperienza del turismo o la predisposizione della comunità all'accoglienza possono diventare il veicolo per un confronto con problematiche più complesse. Ogni elemento in gioco è comunque affrontato con un'attenzione particolare alla forma espressiva: nel processo dell'atto creativo, la scelta dei frammenti di realtà che veicoleranno le idee in campo è condizionata da una sensibilità artistica che esige un concentrato estetico intenso e ricercato. In questo modo l'apparente semplicità e immediatezza delle sue opere nasconde ogni volta una pluralità di letture a disposizione dello spettatore più attento. Vi sono naturalmente registri emotivi differenti: alcuni interventi più eclatanti suscitano emozioni intense e dirette, ma può accadere che altre opere proposte da Xhafa possano invece rivelarsi estremamente lievi e ricche di delicate connotazioni estetiche. La flessibilità operativa costituisce infatti un'ulteriore campo di forza a cui attingere energia, in modo da poter riplasmare il rapporto che si stabilisce tra l'identità dell'artista e il mondo in costante evoluzione. Nel quadro delineato acquista un ruolo determinante l'esperienza culturale assimilata nel paese d'origine, il Kosovo, accanto a elementi propri del mondo occidentale. Ogni presupposto viene trattato con estrema libertà creativa. Anche nel campo delle scelte espressive l'interesse verso la scultura e la pittura, si unisce ad interventi di matrice differente legati al clima dei mezzi "freddi", quali la fotografia, la performance, il video e l'installazione. A volte assistiamo ad interventi elaborati con strumenti e con segni semplici, di forza rudimentale, altre volte l'artista sceglie la via aulica, nobilitante e complessa delle tecniche artistiche tradizionali. Ma i mezzi espressivi usati, sempre calibrati in modo ineccepibile, appaiono come un veicolo per focalizzare al meglio la portata dell'operazione concettuale. Ogni operazione di Xhafa, infatti, ha il compito di inserirsi al centro di tematiche attuali, tra queste il mito dell'eroe, la dimensione religiosa, l'ambito dell'economia. Nasce in Xhafa l'esigenza di intraprendere un percorso "a sorpresa", che ci ponga a stretto contatto con la diversità. In questa direzione i territori dell'ironia e dello humour vengono sfiorati senza però percorrerli. Questo perchè posto davanti all'imprevisto, lo spettatore può provare uno scatenamento di energie psichiche simile al senso del comico. Ma contemporaneamente la scintilla dell'imprevedibile, può trasformarsi in un cavallo di Troia che veicola un carico nascosto: nuove considerazioni improvvisamente vengono accolte in livelli della coscienza prima preclusi. In questo modo la deviazione verso l'inaspettato può mettere in discussione valori già acquisiti, ed irrompere per porre una condizione di ambiguità che destabilizza verso nuove forme di apertura.
Guido Molinari

Immagine: Skinheads Swimming

SISLEJ XHAFA
Padiglione Albanese
Ceremonial Crying System PV

in collaborazione con Manfredi della Gherardesca, MDG Fine Arts Ltd, London

* catalogo monografico di Sislej Xhafa edito da Hatje Cantz in occasione della Biennale di Venezia

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