Mondrian Suite
Roma
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Stefano Di Nottia
dal 16/6/2005 al 26/6/2005
WEB
Segnalato da

Klaus Mondrian



approfondimenti

Stefano Di Nottia



 
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16/6/2005

Stefano Di Nottia

Mondrian Suite, Roma

Necrostar. La morte del mito. La mostra svela, nei luoghi dei nostri riti quotidiani, interferenze impercettibili come la paura e l'ineluttabilita' della morte. Ecco Marilin Monroe, Che Guevara, Jim Morrison, Pier Paolo Pasolini, Oscar Wilde, Mussolini, Edgar Allan Poe, Josef Stalin, Elvis, John Lennon, non all'apice del successo ma nel momento dell'abbandono.


comunicato stampa

Necrostar. La morte del mito

Se i sogni e i desideri diventassero realtà? Se la morte fosse una convenzione? Deve essere partito da questi presupposti Stefano Di Nottia per creare Necrostar.
L’icona viene rovesciata. Con un semplice gioco di prospettiva entriamo in un mondo dove etica ed estetica si sfiorano.

Necrostar svela all’improvviso, nei luoghi dei nostri riti quotidiani, interferenze impercettibili come la paura e l’ineluttabilità della morte.
Il giovane pittore Stefano Di Nottia non nuovo ad operazioni polimateriche e pop, evidenzia attraverso la morte della star la violenza della vita.
Ecco, infatti, Marilin Monroe, Che Guevara, Jim Morrison, Pier Paolo Pasolini, Oscar Wilde, Mussolini, Edgar Allan Poe, Josef Stalin, Elvis, John Lennon, ecc. non nell’apice del successo ma nel momento dell’abbandono.

Nella morte la star è senza orpelli, senza abbellimenti.
Tutto è azzerato, la forma si fa sostanza.
Necrostar frutto di una difficile e complessa ricerca sulla morte della star, evidenzia l’orrore e la crudeltà della fine di ciascuno di noi.

La star spogliata del glamour ritrova la poesia cinica dell’essenza.
Con l’urgenza del dire e con una grammatica e una sintassi di una modernità sconvolgente Stefano Di Nottia fa esplodere il dolore e la poesia presenti nel povero volto di Marilin Monroe, lo stesso volto che ha eccitato ed ecciterà ancora milioni di persone…
Ironicamente 17 star, di vario genere (musica, politica, poesia, cinema…) la linea di demarcazione è lo status di star e di morte.

La comunicazione livella; la morte è diversa per ognuno, pur essendo uguale per tutti.
Stefano Di Nottia con tocchi leggeri, eleganti, con segni sofferti, incisivi e sempre con l’ironia del bambino curioso, scandaglia la morte della star ma anche la morte dell’arte.
Diciassette quadri che vengono dal cuore e dal cervello e che colpiscono al cuore e al cervello per l’iconoclastia e l’ironia che li caratterizzano.

Mondrian Suite
via degli Zingari, 49 - Roma

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