Bruno Pinto
Pietro Bellasi
Giampiero Giacomini
Pietro Bellasi
Remo Bodei
Bruno Cora'
Marco Meneguzzo
Guido Magnaguagno
Jean Soldini
Dieter Ronte
Norbert Nobis
Giacomo Marramao
Piero Coda
Claudio Cerritelli
La rassegna e' incentrata sulla produzione recente dell'artista di cui sono presentate circa 80 opere, tra dipinti anche di grandi dimensioni, disegni, incisioni e sculture. Nella sala inferiore della Fondazione un'antologica permette di conoscere al completo la produzione dell'artista dalle origini a oggi e di comprendere meglio la singolarita' del suo percorso.
A cura di Pietro Bellasi e Giampiero Giacomini
Con il patrocinio di:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Ministero degli Affari Esteri
Regione Lombardia, Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
Provincia di Milano, Settore Cultura
Comune di Milano, Settore Musei e Mostre
Una scoperta o, meglio, una "riscoperta" può avvenire anche ai nostri giorni, quando
ad esempio un grande maestro come Bruno Pinto abbia rifiutato i percorsi più
ortodossi del cosiddetto "sistema dell'arte", soprattutto le sue omologazioni
mercantili e abbia scelto piuttosto strade alternative di ricerca in profondità , di
riflessione anche dolorosa e, perché no, di contemplazione solitaria del mondo e
dell'esistenza. Non del tutto da solo, certo, ma accompagnato dalla sensibilità di
intellettuali protagonisti della contemporaneità : i suoi amici e interlocutori, come
Dossetti, Cacciari, Ragghianti, Argan, Ashton, Mazzariol, Zolla, Calabrese...
Personaggi attratti e affascinati dalle sue pitture, dalle sue sculture, dai suoi
libri e dalla sua vita.
Così la Fondazione Antonio Mazzotta presenta per l'estate 2005 una personale di
Bruno Pinto, proprio come "riscoperta", visto che anche per le mostre già tenute
presso prestigiose istituzioni (ultima la Gam di Bologna nel 2003), si può dire che
in ambienti "non distratti" egli sia un artista già largamente affermato anche sulla
scena internazionale; tanto che è lecito dire ci si trovi di fronte ad un vero caso,
un vero e proprio fenomeno Pinto.
La rassegna, curata da Pietro Bellasi e Giampiero Giacomini, è incentrata sulla
produzione recente dell'artista di cui saranno presentate circa 80 opere, tra
dipinti anche di grandi dimensioni, disegni, incisioni e sculture.
Nella sala inferiore della Fondazione Mazzotta sarà presentata inoltre una ricca e
sceltissima antologica: una mostra nella mostra che permetterà al visitatore di
conoscere al completo la produzione dell'artista dalle origini alle opere più
recenti e di comprendere meglio la singolarità del suo percorso.
Il catalogo edito dalla casa editrice Mazzotta, oltre al saggio introduttivo del
curatore Pietro Bellasi, conterrà scritti di storici e critici italiani e stranieri:
Bruno Corà (L'evoluzione di Pinto in rapporto alla pittura italiana ed europea),
Marco Meneguzzo (Pinto Scultore), Guido Magnaguagno (La ribellione di Pinto), Jean
Soldini (La pittura di Bruno Pinto), Dieter Ronte (Bruno Pinto in rapporto alla
pittura internazionale), Norbert Nobis (La grafica di Pinto), Remo Bodei (I marmi di
Bruno Pinto).
Infine due significative interviste a Pinto di Giacomo Marramao e Piero Coda e uno
scritto storico-biografico di Claudio Cerritelli, introduttivo alla sezione
antologica della mostra, completano la pubblicazione.
Bruno Pinto nasce a Roma il 20 agosto 1935. Insofferente verso ogni forma di vita
eccessivamente istituzionalizzata, abbandona gli studi regolari per apprendere
tecniche pubblicitarie, pittura e incisione dal maestro Francesco Cretara, direttore
della scuola "Rinascita" di Roma e per frequentare i corsi dell'Accademia di
Francia.
Per un breve periodo lavora come pubblicitario presso la American Advertising
Agency, ma poi segue gli incoraggiamenti di Renato Guttuso e si dedica
esclusivamente alla pittura.
Durante i soggiorni a Londra e Parigi frequenta Gino Severini, Henry Moore, Augustus
John e l'asceta-filosofo siciliano Lanza del Vasto. Di quest'ultimo è ospite per
alcuni mesi presso la Communauté de l'Arche (una comunità monastica-teosofica), nel
sud della Francia. Tornato in Italia, l'esigenza vitale di liberarsi da ogni forma
di psicologismo e di narcisistica inutilità lo spinge ad abbandonare la pittura e la
città per vivere in una sperduta valle tra i monti di Arezzo, un'esperienza tanto
estrema quanto singolare.
L'esperienza della "Valle", narrata anche in un libro di successo, durata quattro
anni durante i quali vive grandi difficoltà economiche e in un radicale isolamento
esistenziale, si rivela fondamentale per la sua ricerca filosofica e antropologica.
A porre fine a questo periodo è l'incontro con Don Giuseppe Dossetti, che lo invita
a trasferirsi nel borgo dell'Abbazia di Monteveglio, vicino a Bologna, dove sposa
Laura Lanza. Qui riprende a dipingere ed è protagonista di mostre personali e
collettive in Italia e all'estero.
La pittura per Pinto, così come la scrittura, non è semplicemente un "fatto", ma
piuttosto una condizione che lo accompagna in tutto ciò che lo riguarda, nella
ricerca di ragioni più valide di esistenza. Neppure i problemi dell'arte sono
percepiti come tali, cioè come semplici questioni formali e di genere, bensì sono
sempre legati ad altre ricerche: dalla filosofia alla psicoanalisi, dall'esoterismo
alla fenomenologia delle esperienze mistiche e ascetiche di varie tradizioni e ai
loro rapporti con la modernità .
Sollecitato dall'esigenza di approfondire il suo lavoro di "artista totale", Pinto
interrompe ancora una volta ogni rapporto con il mondo ufficiale dell'arte e
riappare pubblicamente solo nel 2003 con una grande mostra alla Galleria d'arte
Moderna di Bologna, curata da Peter Weiermair. Nel 2005 espone per la prima volta ad
Arte Fiera.
Catalogo:
testi di Pietro Bellasi, Remo Bodei, Bruno Corà , Marco Meneguzzo, Guido Magnaguagno,
Jean Soldini, Dieter Ronte, Norbert Nobis. Interviste di Giacomo Marramao e Piero
Coda. Testo storico-biografico di Claudio Cerritelli
Edizioni Gabriele Mazzotta
Ufficio stampa: Alessandra Pozzi, tel. 02.878380, fax 02.8693046
Conferenza stampa: martedì 28 giugno ore 11.30
Inaugurazione: martedì 28 giugno ore 18
Fondazione Antonio Mazzotta Foro Buonaparte 50 Milano
Orari: 10-19,30; martedì e giovedì 10-22.30.
Chiusa tutti i lunedì e dall'8 al 22 agosto 2005
Ingresso: intero € 8,00; ridotti € 5,50/4,50