Conversazione plasmabile in salotto. Nell'ultimo ciclo di creazioni in tessuto, l'artista amplia il suo immaginario performativo con la creazione di un universo di esseri antropomorfi scaturiti dalle nostre viscere.
Conversazione plasmabile in salotto
a cura di Olivia Spatola.
Eva Gerd, artista danese poliedrica, si rapporta all'arte spaziando dalla
performance alla fotografia, dalla scultura al video.
La creazione di oggetti d'ascendenza surrealista in metallo o in materiali
alternativi, come il tessuto, viene integrata dall'artista nell'atto performativo
ed immortalato dalle strumentazioni fotografiche in un continuo rincorrersi
di presenza/assenza di valori plastici.
In quest'ultimo ciclo di creazioni in tessuto, l'artista amplia il suo immaginario
performativo con la creazione di un universo d'esseri antropomorfi scaturiti
dalle nostre viscere.
Sono i nostri organi che assumono un'identità autonoma divenendo creature
indifese, inermi, oggetto dell'atto performativo.
Le contestualizzazioni delle creature ne alterano le valenze: da protesi
a partenogenesi, da mutazione a clonazione, da alieno a subumano.
L'artista, vittima e carnefice, infligge la sua sevizia con l'imperscrutabile
sacralità di un atto mitico.
Il sacrificio della creatura che giace con i suoi arti/arterie inermi alla
forza di gravità , è un rituale catartico di esorcizzazione della catastrofe
umana.
Eva Gerd, artista d'origine danese, da oltre 10 anni vive e lavora in Italia
fra Roma e Catania. Dal 1991 ad oggi ha svolto una ricerca artistica altamente
sperimentale spaziando dall'installazione alla performance, dalla fotografia
all'immagine digitale video. Ha collaborato dal 1999 ad 2005 con Elastic Group of Artistic Research come video e live performer.
Inaugurazione: 24 giugno, ore 19-21
Galleria Insight
via Frattina, 34 - Roma
Orari galleria: su appuntamento