Meat shop
Meat shop
1/60 insurgent space è il nome di uno spazio che muovendosi continuamente all’interno delle città produce mostre il cui scopo è quello di mettere a confronto artisti internazionali con luoghi diversi rispetto a quelli “istituzionali†per creare nuove discussioni intorno all’arte e ai suoi confini. Questa è la sesta di una serie di nove mostre in programma a Tirana, da gennaio fino a settembre, curate ogni mese da Stefano Romano e da un altro curatore (diverso di volta in volta).
29 giugno h. 20.00
Il lavoro di Alban Muja, intitolato meat shop, parte da uno spostamento di contesto di un’azione quotidiana come quella di andare a comprare la carne. L’azione consiste infatti nell’invitare un macellaio a spostare la sua attività di fronte alla Galleria Nazionale. Questo tipo di azione mostra lo sguardo dell’artista sulla società , uno sguardo “altro†al di fuori del sistema sociale stesso e per questo profondo e attento a cogliere quei piccoli particolari che, evidenziati, trasformano una piccola situazione nella manifestazione di un problema globale. Accento che Muja pone in quasi tutta la sua produzione artistica come in “Museum of Contemporay History†dove una semplice fotografia di paesaggio diventa, con l’intervento dell’artista un documento sulla storia passata e presente del Kosovo o come in “ “ dove pronunciando tutti i nomi dei personaggi del mondo dell’arte che gli vengono in mente, costruisce un ponte tra la sua memoria, la sua informazione e ciò che il “potere†artistico promuove e riconosce come arte.
In meat shop, il lavoro pensato appositamente per 1/60insurgent space, l’artista eleva ad opera d’arte un momento di vita comune (andare a comprare la carne), mettendo in gioco l’istituzione artistica (la Galleria Nazionale) e il potere politico. L’happening avverrà infatti tre giorni prima delle elezioni politiche che, come nella migliore (o peggiore) delle tradizioni, costruiscono una facciata utile per dimostrare ciò che di buono si è fatto o si sta facendo, per convincere le persone a non interrompere questo processo. Alban Muja mostra la facciata nascosta, ciò che di solito non vuole farsi vedere, la carne morta, pronta ad essere consumata, ma prima di tutto, l’azione comune della persona comune, quel tipo di persona di cui tutti parlano ma di cui a nessuno importa veramente, se non al momento del voto. L’arte di Alban Muja porta in primo piano, invece, proprio questo momento comune e “povero†dandogli un posto in primo piano nella vita culturale ed elevandolo così ad un problema globale.
Con il contributo di: Galleria Nazionale di Tirana, radio oxigen, credins bank.
È un’iniziativa prodotta da: 1/60 insurgent space
Inputs director: Stefano Romano
Curatore: Stefano Romano
Info: info@1-60insurgentspace.org
Coordinamento mostre: Edi Muka
Galleria Nazionale, Blvd. Deshmoret e Kombit, Tirana