Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC
Milano
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Sui generis
dal 29/11/2000 al 11/2/2001
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29/11/2000

Sui generis

Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC, Milano

Dal ritratto alla fantascienza. La ridefinizione del genere nella nuova arte italiana. Il progetto espositivo, a cura di Alessandro Riva, presenta 75 artisti, italiani di nascita o di adozione, per lo più compresi tra i 25 e i 45 anni, ma senza rigide distinzioni generazionali che operano tra pittura, scultura, fotografia e video, in un incessante rimescolamento di stili e tecniche differenti. Un percorso o, più precisamente, un viaggio simbolico tra quei "generi", oggi non più riconosciuti come tali.


comunicato stampa

Dal ritratto alla fantascienza.
La ridefinizione del genere nella nuova arte italiana.

Il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano, nella tradizione che gli è propria di museo aperto alle diverse proposte e interpretazioni dell'arte contemporanea italiana e internazionale, presenta per l'autunno 2000 la mostra Sui generis.

Il progetto espositivo, a cura di Alessandro Riva, presenta 75 artisti, italiani di nascita o di adozione, per lo più compresi tra i 25 e i 45 anni, ma senza rigide distinzioni generazionali che operano tra pittura, scultura, fotografia e video, in un incessante rimescolamento di stili e tecniche differenti. Un percorso o, più precisamente, un viaggio simbolico tra quei "generi", oggi non più riconosciuti come tali.

La Mostra Sui generis parte da qui e dal concetto che negli ultimi anni si è assistito a una vera e propria rivoluzione nell'arte italiana ed europea; una rivoluzione silenziosa, che ha avuto come concetto-cardine l'idea del ritorno, e nello stesso tempo della completa ridefinizione, di alcuni generi tradizionali della storia dell'arte (come il ritratto, il paesaggio e la natura morta), oltre che dell'appropriazione di temi e di generi provenienti da altri ambiti linguistici, come la fantascienza e il noir.

La mostra vuole evidenziare che parallelamente a quello che è avvenuto nell'ultimo decennio in campo letterario, infatti, dove i giovani scrittori si sono impossessati di nuovo dei generi tradizionali della letteratura popolare - fantascienza, giallo, noir, erotismo - per scardinare la letteratura dal suo interno e creare nuovi modelli di scrittura, anche nell'arte negli ultimi anni si è ritornati al genere (tradizionale e non) per affrontare i grandi temi al centro del dibattito contemporaneo, come i concetti di luogo, di oggetto e di identità. La riscoperta dei generi è stata così un'occasione non di ritorno al passato, bensì di ridefinizione dell'idea stessa di arte.
Si è assistito, ad esempio, alla rilettura della pittura di paesaggio, lontana però dall'idea di genere inteso in senso stretto, ma usata invece come grimaldello per affrontare i problemi che stanno alla base del nostro vivere quotidiano - la spersonalizzazione crescente dei luoghi in cui viviamo, la perdita di confini geografici, la sostituzione dell'idea del non-luogo, secondo la fortunata definizione dell'antropologo francesce Marc Augé, a quella di luogo inteso in senso tradizionale. Allo stesso modo, anche il ritratto è tornato ad affascinare con forza la ricerca degli artisti più giovani ma anche in questo caso con un occhio di riguardo non tanto alla verosimiglianza della persona ritratta o alla costruzione in senso tradizionale dell'immagine umana, ma piuttosto come mezzo per occuparsi del problema della perdita e della frantumazione dell'identità dell'uomo contemporaneo. La natura morta, infine, intesa come riflessione sull'oggetto (spesso visto come pura merce), ha finito per perdere quasi del tutto la propria specificità di genere a sé stante, subendo un'influenza crescente da parte della pubblicità e della moda, approdando così a nuovi tipi di riflessione, vuoi di stampo neopop, vuoi di stampo intimista o di aperta critica della mercificazione imperante.
Ma per affrontare in modo coerente questa ridefinizione del concetto di genere è necessario puntare l'attenzione sul continuo passaggio da un genere all'altro e sulla loro reciproca contaminazione; la mostra non presenta infatti i diversi temi attraverso una serie di "compartimenti stagni" senza punti di contatto gli uni con gli altri, ma piuttosto come un grande flusso ininterrotto dove gli artisti definiscono contemporaneamente soggetti diversi e spesso intercambiabili tra loro, e dove un paesaggio o un ritratto possono, paradossalmente, essere affrontati come una natura morta, o viceversa.
In questi anni gli artisti hanno ancor più spaziato e superato quelli che sono considerati i generi più tradizionali, per affrontare una rilettura di generi considerati "bassi", o meglio non appartenenti tradizionalmente al campo dell'arte, ma a quello letterario e cinematografico, come il noir, il giallo, la fantascienza o l'erotismo, soprattutto (ma non solo) da parte degli artisti più giovani. In questo caso, si tratta della creazione di una vera e propria "pittura di genere", o "scultura di genere" intesa come parodia, o piuttosto come semplice ridefinizione, in chiave artistico-poetica, di una sensibilità verso il genere "minore" che nella letteratura e nel fumetto degli ultimi anni ha avuto il sapore di una vera e propria riscoperta.
Il catalogo riunisce una serie di testi critici di Alessandro Riva sui diversi generi presenti in mostra e sul lavoro dei singoli artisti, oltre a un saggio critico dello scrittore Carlo Lucarelli, uno tra i più noti autori di noir italiani, sul ritorno al genere nella letteratura contemporanea.

Segreteria PAC - Via Palestro, 14 - 20121 Milano - tel. 02 795 014 - tel/fax 02 783 330 -
segreteria@pac-milano.org
Ufficio stampa: Flavia Fossa Margutti
Tel/fax 02 3310 3375 - 0339 710 2715

INAUGURAZIONE ORE 18.30

Orari: 9.30 - 19.30 Giovedì: 9,30 - 22 Chiuso il lunedì

Ingresso: £ 10.000 (Euro 5,16)
£ 5.000 ridotti (Euro 2.58)
£ 3.000 scuole in gruppo (Euro 1.54)

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